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Home ›Caccia al linguaggio eversivo?
Al punto della profonda crisi in cui il capitalismo è giunto, la classe borghese non può far altro che proseguire e intensificare gli attacchi alle condizioni di lavoro e di vita del proletariato, cercando di ricavare quanto più plusvalore possibile dallo sfruttamento della forza-lavoro. Nulla comunque va dato per scontato, poiché anche le stesse contrapposizioni - non soltanto politiche ma di concreti interessi - tra le fazioni borghesi in campo, potrebbero intralciare il corso delle operazioni; quanto meno rallentare i tempi o modificare le forme, fermo restando gli obbligati contenuti. E neppure si può sottovalutare qualche possibile reazione da parte degli strati più colpiti del proletariato, confusi e prostrati, sì, ma nei quali covano tensioni e rabbia.
Potrebbe presto tirar aria di scontri sociali, con un Sindacato, la CGIL, che vorrebbe cavalcare le proteste per condurle nel terreno politico che più conviene sia ad essa sia alla sinistra borghese nel suo complesso. Il ministro degli Interni, Pisanu (che tanto piace agli uni e agli altri), mette nel frattempo le mani avanti contro possibili situazioni di radicalizzazione delle proteste e avanza lo spauracchio di una generica "area antagonista" che favorirebbe lo sviluppo del germe del terrorismo e dell'eversione, con le sue infiltrazioni nelle fabbriche. Una causa di tutto ciò - si dice - è la mancanza di "un consenso sindacale unitario", laddove sarebbe prioritaria "l'esigenza di ogni possibile sinergia tra istituzioni e mondo del lavoro". L'appello, non solo ministeriale ma "unanime", sindacati compresi, va alla "n_ormale dialettica democratica, al confronto e al dibattito nell'alveo della democrazia, del pluralismo_", eccetera.
Nel frattempo, alcune Procure guardano con sospetto chiunque usi "un linguaggio che rispecchia in tutto e per tutto quello delle vecchie BR: classe dominante di Stato, borghesia imperialista, dittatura del proletariato. Tutte espressioni arcaiche, vetero leniniste..." (Così, tempo fa, si esprimeva il Procuratore di Verona, Papalia.) E qualche solerte Magistrato con i Carabinieri dei Ros, come logica conseguenza, indaga su sopposte "associazioni per l'eversione dell'ordine democratico", a volte favorito anche dalle farneticazioni di qualche improvvisato soggetto antagonista...
Insomma, si comincerebbe col parlare male del Libro Bianco di Biagi, del Patto per il Lavoro, dell'imperialismo americano, e tutto ciò rischierebbe di diventare "sorgente e veicolo" (anzi, già lo sarebbe) di possibile attentato allo Stato, alle sue istituzioni e ai suoi fedeli servitori. In verità, tutti propositi ed azioni più suicide che offensive, e sempre condotte con una violenza individuale (anche se solo...verbale) tanto fine a se stessa e inutile, quanto scellerata e controproducente. Oltre che condannata dallo stesso nostro arcaico marxismo e vetero leninismo. Ma poiché i soliti misteriosi personaggi (che fine ha fatto il "grande vecchio"?) a volte strumentalizzano quel linguaggio per azioni e fini che sono la negazione teorica e pratica di ben definiti principi, programma e tattica del vero comunismo, ecco allora che la logica borghese arriva a criminalizzare sia le "teorie superate" sia i suoi testardi sostenitori senza distinzione alcuna. Sempre, s'intende, procedendo con spirito democratico, liberale e costituzionale. Cercando - per il bene nazionale - di evitare che quella rabbia che a quanto pare cova nella borghese società, possa avere "impulsi sbagliati" in chi, nella "normale dialettica sociale", si trova sempre bastonato e perdente. Per diffondere i "giusti impulsi", invece, il compito rimane ufficialmente affidato al vetero-riformismo, mentre per altri scalmanati (anche se per questioni... padane) ci sarebbe la Lega di Bossi, autorizzata con benestare governativo a presentarsi come "l'unico e vero partito rivoluzionario in Italia". (Canale La 7 - 14/6)
Da parte sua, il Consiglio Superiore di quella Magistratura contro la quale c'è chi dice apertamente peste e corna - capofila il ministro della Giustizia e il presidente del Consiglio, cioè "esponenti politici investiti delle più alte responsabilità" --, ha precisato che "è infondato sostenere che la magistratura persegua finalità non di giustizia". (dai quotidiani del19/6)
Ma allora, visto che proprio lo stesso principale "esponente politico" si dichiara non solo vittima di persecuzioni e complotti da parte di "settori e personaggi della magistratura" di stampo... bolscevico, ma legifera a suo favore e si auto-assolve fra gli applausi della sua maggioranza parlamentare in nome della "volontà popolare", ci sia "consentito" mantenere qualche ragionevole dubbio. Dopo tutto, sono i deputati di Forza Italia - che della "persecuzione politica" nei confronti del loro capo e manager hanno fatto un cavallo di battaglia - ad urlare contro i pubblici ministeri i quali "hanno a loro disposizione strumenti d'indagine assolutamente mostruosi".
Noi, purtroppo, non possiamo contare su una ossequiente schiera di avvocati e liberi professionisti eletti a rappresentare il mitico "popolo" e, come tali, produttori di norme giuridiche e legiferatori personali del capo del Governo. Cumulando, fra l'altro, cariche private e pubbliche, funzioni e prebende. Alla faccia della Giustizia e dell'imparzialità.
dcBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #10
Ottobre 2003
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