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Home ›Condizioni e lotte operaie nel mondo
Gran Bretagna
Il 29 Aprile più di 1000 impiegati degli uffici per l'assistenza sociale in tutta la Gran Bretagna hanno iniziato uno sciopero spontaneo e non autorizzato a sostegno dei colleghi sospesi dal lavoro. Il provvedimento disciplinare era stato a questi comminato dopo che si erano rifiutati di applicare un nuovo sistema di valutazione per la concessione dei sussidi introdotto dal Dipartimento per il Lavoro e le Pensioni (DWP). Al momento, più di 20 impiegati degli uffici per i sussidi sono stati sospesi dal lavoro dopo essersi rifiutati di collaborare al nuovo sistema di pagamento. I primi impiegati ad essere sospesi lavoravano in uffici in Scozia e a Morecambe, in Inghilterra. I lavoratori di un ufficio a Sheffield hanno iniziato a scioperare subito dopo la sospensione dal lavoro di un loro collega. Lo sciopero si è poi subito esteso agli uffici di Leicester, Scarborough, Sheffield, Londra e Glasgow, dove i lavoratori hanno organizzato scioperi improvvisi e a macchia di leopardo.
Colombia
Dopo tre settimane di sciopero ad oltranza, i lavoratori della Ecopetrol non sono intenzionati ad abbandonare la lotta. L'azienda, di proprietà statale, ha nel frattempo già licenziato 284 lavoratori, tra cui 28 attivisti sindacali, per la partecipazione allo sciopero considerato illegale. Le raffinerie della compagnia a Barranquilla e Cartagena, sulla costa caraibica del paese, sono state poste sotto controllo militare. La protesta è iniziata il 22 Aprile scorso, dopo 17 mesi di inutili negoziati, in opposizione ai piani di privatizzazione della Ecopetrol e ai correlati tagli ai posti di lavoro. Ora i lavoratori chiedono anche la reintegrazione immediata dei compagni licenziati.
Bolivia
Il 10 Maggio oltre mille minatori nella città di Colquiri hanno occupato la locale miniera di stagno. La miniera è di proprietà statale e gestita in concessione dalla Comsur, un'azienda posseduta dall'ex presidente Gonzalo Sanchez de Lozada. I lavoratori chiedono che il contratto con l'azienda sia rescisso. Questa è la seconda occupazione di miniere operate dalla Comsur. La miniera di Caracoles era stata occupata la settimana precedente. Il governo teme che altre occupazioni possano avere luogo nei prossimi giorni.
Come normale in un sistema basato sulla proprietà privata dei mezzi di produzione, sebbene il territorio boliviano sia ricco di risorse minerarie, il suo sfruttamento non ha mai avvantaggiato i minatori. Nei periodi migliori i padroni intascano i profitti, destinandoli al mercato speculativo internazionale. Quando i prezzi sono bassi, a migliaia vengono licenziati su due piedi senza ricevere alcun sussidio.
Nel 1986, il tracollo dei prezzi dello stagno provocò il licenziamento di più di 23 mila minatori e la completa chiusura di numerosi impianti minori. I minatori disoccupati si organizzarono cercando di sopravvivere andando a cercare minerali nei fiumi e nelle miniere considerate esaurite, usando tecniche primitive e a produttività molto bassa per ricavare poi lo stagno dai minerali grezzi. A livello nazionale,55 mila minatori sopravvivono lavorando in queste misere condizioni. Ma recentemente anche questa fonte di guadagno è stata eliminata, visto che alcune miniere sono state nuovamente date in concessione ad aziende private. Inoltre, nonostante l'ascesa dei prezzi dello stagno stia facendo la fortuna della Comsur e degli altri contrattori privati, i salari dei minatori sono stati tenuti a livelli bassissimi, pari a circa 120 dollari al mese. Lavoratori e disoccupati si sono trovati quindi uniti nella protesta. Dopo aver cacciato i dirigenti, i minatori si sono organizzati per gestire direttamente la produzione, oltre alla sicurezza degli impianti, dei magazzini e dell'esplosivo.
Argentina
Il 30 Aprile la polizia, tentando di sciogliere un corteo di insegnanti, ha attaccato i dimostranti con gas lacrimogeni e pallottole di gomma, ferendo più di 30 persone. Alla dimostrazione partecipavano migliaia di lavoratori e studenti, ma anche settori della piccola borghesia. Gli insegnanti sono in sciopero ad oltranza contro un progetto di legge peggiorativo delle loro condizioni di lavoro ed il livello generale d'istruzione. I lavoratori chiedono anche le dimissioni o la rimozione del governatore della provincia, Adolfo Saa, per corruzione. Gli scontri, che si sono protratti fino a notte fonda, arrivavano due giorni dopo che la polizia aveva espulso gli insegnanti da un edificio governativo che avevano occupato.
In seguito, il 6 Maggio, un altro corteo a sostegno della lotta degli insegnanti, composto da 10 mila dimostranti provenienti da varie città, è stato attaccato da una banda di sostenitori del governo. Il fatto si è verificato nella città di San Luis, capitale dell'omonimo stato dell'Argentina centrale, davanti allo sguardo complice dei poliziotti, che hanno osservato senza prender alcuna iniziativa.
Iran
Le manifestazioni del Primo Maggio di quest'anno sono state segnate in molte città dalle cariche e dagli arresti della polizia. I lavoratori in tutto il paese hanno dimostrato contro gli esuberi, le privatizzazioni e la precarizzazione, per i diritti di organizzazione e per il pagamento dei salari arretrati. I dimostranti chiedevano la fine del lavoro minorile, dei salari bassi e della disoccupazione di massa, fuori dal controllo del sindacato di stato. Nel pomeriggio nella città curda di Saquez, gli agenti di sicurezza del governo islamico e poliziotti in borghese hanno attaccato i dimostranti. Secondo testimoni, circa 50 dimostranti sono stati arrestati e incarcerati, spesso anche con pestaggi. Tra gli arrestati anche diversi noti attivisti, alcuni dei quali erano già stati incarcerati per diversi mesi. Alcune abitazioni sono state perquisite subito dopo gli arresti, con sequestri di computer e documenti. In alcuni casi anche i familiari hanno subito violenze. Gli arrestati, subito trasferiti nella prigione di Sannadaj, non hanno potuto avere alcun contatto con i familiari fino al 3 Maggio. Per il loro rilascio sono stati chiesti 25 mila dollari di cauzione.
Norvegia
Lo sciopero ad oltranza dei trasportatori norvegesi il 17 Maggio scorso è entrato nella sua terza settimana. La protesta è indirizzata in primo luogo all'ottenimento di aggiustamenti per i salari e i sussidi. Più di 1800 lavoratori, per la maggior parte camionisti, sono mobilitati nella lotta. Molti di loro sono stati licenziati dalle aziende per cui lavoravano subito dopo l'inizio della protesta. Nell'ultima settimana, il gruppo di distribuzione all'ingrosso di prodotti alimentari NorgesGruppen ha lasciato a casa circa 70 attivisti sindacali dal suo magazzino a Bergen. Più di 400 altri lavoratori sono stati lasciati a casa nelle regioni di Hordaland, More og Romsdal, Sor-Trondelag e Troms. Lo sciopero ha impedito a molti negozi l'approvigionamento di parecchi generi alimentari, come uova, burro e formaggio.
micBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
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