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Home ›Usa - La seconda rapina piu' grande della storia
Ovvero come il governo americano sta saccheggiando il fondo sociale per le pensioni
Pubblichiamo un testo del Los Angeles Workers Voice, uno dei gruppi statunitensi simpatizzanti del Bipr. Come previsto in questo testo del giugno scorso, la “discussione” sta procedendo su come (ovvero con quali presunte garanzie) passare ai fondi di pensione privati, ovvero su come potenziare sulle spalle dei lavoratori, la massa di capitale finanziario di origine statunitense che scorazza e saccheggia sui mercati “globalizzati”.
Nel corso degli ultimi anni la borghesia, con il pieno supporto dei media e del governo, suoi fedeli servitori, ha inculcato nell'opinione pubblica la grande menzogna che il Social Security system (Sistema di sicurezza sociale) sia avviato, nel prossimo futuro, a finire a gambe all'aria. Questa campagna aveva l'obbiettivo di manipolare l'opinione pubblica al fine di (1) far credere che la crisi del sistema esista realmente, (2) far accettare gli inevitabili tagli che verranno introdotti, sotto forma di "riforme", nei benefici resi dalla Social Security.
Senza distinzione i politici democratici e repubblicani, che per anni hanno allegramente fatto roteare la scure dei tagli alle spese sociali, scarnificandole fino all'osso al fine di finanziare forti riduzioni di tasse per i ricchi, stanno ora portando avanti le loro ricette per "salvare" la previdenza sociale. Le loro soluzioni però non sono altro che pillole di veleno che lavoratori, disoccupati e pensionati dovrebbero rifiutarsi di inghiottire senza combattere. Per parafrasare, forse un po' liberamente, il poeta tedesco Bertold Brecht, ogni volta che di questi tempi senti il governo parlare di "riforme", è il momento di barricare l'uscio e stringere in mano il portafogli.
Nel 1983 il governo ha dato vita a quello che è chiamato il Social Security Trust Fund apparentemente per assicurare che la quota di tasse diretta nel fondo venisse usata esclusivamente per pagare le pensioni. Attualmente nel fondo entrano 50 miliardi di dollari in più rispetto a quelli che vengono spesi per il pagamento delle pensioni. Nel fondo entrano inoltre altri 50 miliardi di dollari provenienti dal Ministero del Tesoro. Da ciò deriva che il sistema gode attualmente di un surplus di entrate pari a circa 100 miliardi di dollari all'anno (L.A. Times 16.2.98) Se le cose stanno così che c'è da preoccuparsi?
In effetti la cosiddetta crisi del sistema previdenziale esiste solo in quanto il governo, giocando il suo ruolo di Robin Hood alla rovescia, si prepara una volta di più a rubare ai proletari per dare ai ricchi. In questo caso il governo "prenderà in prestito" il denaro in surplus del fondo per utilizzarlo come parte del "bilancio Federale unificato". In questo modo può venire impiegato per aiutare a pagare, ad esempio, i 300 miliardi di dollari che annualmente vengono foraggiati al Pentagono o le centinaia di miliardi, sempre di dollari, che annualmente vengono distribuiti alle imprese americane sotto forma di sconti fiscali e sussidi vari.
Il fatto che la riduzione delle pensioni, l'innalzamento dell'età pensionabile e il contestuale trasferimento di miliardi di dollari dal fondo pensioni agli squali di Wall Street possa continuare ad essere chiamato "riforma" è una testimonianza dell'efficienza della macchina di propaganda di cui dispone la classe dominante americana.
Una ricaduta di questa campagna terroristica che si è manifestata anche a livello internazionale è la contrapposizione che si è generata tra un settore di lavoratori contro un altro. Molti lavoratori giovani hanno abboccato all'amo e credono di pagare contributi per un sistema già moribondo.
Naturalmente sui media controllati dai grandi gruppi finanziari rimane fuori dalla discussione il fatto che la Social Security potrebbe continuare a funzionare efficacemente se non fosse per i politici democratici o repubblicani che hanno continuato per anni a saccheggiare il fondo per pagare tutto al di fuori che le pensioni.
Il presidente Clinton ha proposto un anno di discussione così che per parecchi dei prossimi mesi l'amministrazione sarà occupata a tenere in giro per il paese i tipici e finti "town hall meetings" (assemblee municipali) nei quali si "ascolterà la gente" nel tentativo di creare un consenso alle "riforme" già decise.
Nel frattempo la vera discussione su come la Social Security verrà "riformata" si terrà dietro le quinte tra rappresentanti politici, economisti e lobbisti di grandi imprese e banche.
La realizzazione del "Programma di Aggiustamento Strutturale" del governo verrà sicuramente rinviata fino a dopo le elezioni del Congresso del novembre 1998. I candidati Democratici e Repubblicani potranno nel frattempo continuare ad atteggiarsi a paladini degli anziani, mostrando la ferma volontà di combattere fino allo stremo per difendere il loro fondo pensionistico.
Dopo le elezioni tuttavia scorreranno abbondanti lacrime di coccodrillo quando gli stessi politici spiegheranno riluttanti le "dure scelte" che sarà necessario prendere per "salvare" la Social Security.
Ma in che modo potrà la classe operaia opporsi con successo agli attacchi del governo (leggi: del capitale) per salvaguardare i suoi standard di vita? Non c'è una risposta facile, non ci sono garanzie. Ma se i lavoratori avranno anche una minima possibilità di lottare, dovranno prima comprendere la natura di classe di tutte le battaglie economiche e politiche a cui ci troviamo di fronte quotidianamente.
Dalla lotta per l'assistenza sanitaria per tutti, contro la disoccupazione e contro l'aumento dei ritmi di lavoro, per una migliore qualità dell'educazione pubblica, per un ambiente pulito e sano fino alla difesa del nostro fondo pensioni è essenziale che la classe operaia prenda coscienza di sé come classe e che impari a riconoscere le forze della classe borghese che si frappongono tra noi e le nostre aspirazioni. Comprendendo questo potrà capire la necessità della costruzione dell'organizzazione rivoluzionaria, su base industriale e politica, tramite la quale scontrarsi nella lotta di classe con i nostri aguzzini.
Los Angeles Workers VoiceBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #7
Luglio-settembre 1998
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