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Home ›Agente C. Licenza di uccidere
Nelle scorse settimane il governo ha modificato il “prode”, cioè del governo Prodi, Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro nel senso (scontato?) di attenuare le pur flebili sanzioni e controlli a carico delle aziende mentre si limita ulteriormente il ruolo - già di per sé debolissimo - di rsu/rls e si prospetta i futuribili e tutti da costituire Enti Bilaterali (un luogo di “mediazione” tra aziende, sindacati “ossequiosi”, centri studi economici, associazioni di categoria, Asl ecc.), veri e propri nipotini nel XXI secolo delle fasciste Corporazioni. Un regalo al padronato che vede così ribadito il proprio stra-potere verso la forza lavoro già dal momento dell'assunzione, potendo far addirittura svolgere la visita medica pre-assuntiva (obbligatoria) dal proprio medico di fiducia anziché, come ora, da un ente terzo tipo l'Asl. Inoltre ai datori di lavoro è data facoltà di presentare una semplice autocertificazione sul rispetto delle norme anti-infortunistiche nella propria azienda (eventuali controlli scatterebbero solo in mancanza della presentazione di detta autocertificazione) ed è alleggerita notevolmente la loro responsabilità penale - che da una molto teorica condanna al carcere si trasforma in altrettanto teoriche sanzioni economiche e comunque per i livelli dirigenziali più bassi - in caso di infortuni mortali dei propri dipendenti, sui quali, di fatto, si trasferisce la responsabilità di non aver rispettato le norme di sicurezza. Basta aver lavorato 3 giorni in qualsiasi posto di lavoro per imparare come il rispetto formale delle regole sia tanto più attentamente perseguito quanto poi è disatteso quello sostanziale nell'organizzazione concreta del lavoro (padroni, capi e capetti sono bravissimi a far firmare al lavoratore qualsiasi cosa serva allo scopo). Oggi il problema della sicurezza è uno dei pochi punti su cui - almeno nei servizi e in particolare nei trasporti: vedi il caso De Angelis - si manifesta la conflittualità tra capitale e forza lavoro. Il fatto è che misure di sicurezza men che ridicole richiedono costi che la borghesia in genere e quella italiana in particolare (almeno nella metropoli del capitale) non è disposta a sostenere, soprattutto in periodi di crisi acuta come questo. Abbonda, invece, in quell'ipocrisia che prende in giro i lavoratori da 60 anni con il suo art. 1 della Costituzione “ L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro” parente ripulito e meglio presentabile del nazista “Il lavoro rende liberi”.
Con questa modifica, ad es., il processo ai dirigenti della Thyssenkrupp potrebbe facilmente saltare o , meglio, la “colpa” andrebbe divisa tra i soli dirigenti dello stabilimento torinese e i dipendenti morti... no comment.
Anzi, la cronaca sorpassa la peggiori previsioni: in data 12-5 la Magistratura, cui tanti lavoratori ripongono ancora fiducia perché hanno perso ogni altro riferimento politico, ha assolto tutti i dirigenti Fs per il disastro ferroviario di Crevalcore (7-1-'05) dove morirono 17 persone in una collisione tra un treno passeggeri ed un merci dovuta al mancato rispetto del “rosso” su una tratta a binario unico; solo un errore umano (pagato con la vita dal macchinista per altro) come ha stabilito la legge, e non, come sostenuto dai ferrovieri ben prima d'allora, un criminale rischio “calcolato” - male, nella fattispecie - dovuto dalla mancanza di sistemi automatici di ripetizione del segnale in cabina, utili specie nelle giornate di nebbia come allora (e guarda caso poi adottati in seguito su quella linea...).
Molto più dell'italico “cornuti e mazziati”: è come tentare di scaricare le responsabilità dei campi di sterminio sulle vittime che non si sono ribellate e sugli addetti ai forni crematori (spesso prigionieri essi stessi) .
Noi comunisti rivoluzionari non vogliamo gettare altro fumo negli occhi ai lavoratori: non esiste un capitalismo “buono” contrapposto al presente “cattivo e criminale”; il capitalismo può sussistere solo a prezzo della guerra quotidiana contro il lavoro (oltre 2 milioni di morti ogni anno nel mondo). E non può essere riformato, meno che mai ci si può aspettare giustizia dalla Magistratura che interpreta le Leggi che tengono in piedi questa società e, quindi, non può minimamente metterla in discussione. È solo la lotta di classe contro tutte le compatibilità ed i difensori (consapevoli o meno) di questo “sistema” che può farlo, come ogni giorno si mostra più chiaro. Per questo noi chiamiamo i lavoratori più consapevoli a collegarsi a tale prospettiva intorno ai militanti rivoluzionari nei Gruppi di Fabbrica e Territorio Internazionalisti.
dsBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #6
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