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Home ›La mattanza a Napoli e in provincia
Si conclude la nostra indagine sulla camorra e i rapporti con lo stato borghese
Si organizza secondo modelli federativi di gruppi,
come governo parallelo alla società napoletana [...] puntando sempre ad occupare spazi lasciati dalle istituzioni e mai presentandosi come alternativa ad esse.
M. Marmo ibid.
Questo rapporto di collaborazione fra camorra e stato borghese va avanti senza intoppi fino al ventennio fascista. Il nuovo assetto sovrastrutturale, estremamente accentrato e autoritario, che la borghesia si è dato non prevede infatti spazio per nulla al di fuori delle istituzioni fasciste, questo comporta un ridimensionamento dell'agire pratico camorristico che comunque non sarà mai fondamentalmente minato dal nuovo regime.
L'occupazione statalista di tali spazi sociali da parte del fascismo spiega, pertanto [...] il ripiegamento, negli anni 1930 e 1940, sullo sfruttamento delle originarie attività illecite da parte della camorra, che approfitterà del disordine dell'immediato dopoguerra per riproporsi come regolatrice del nuovo assetto sociale ed economico: emblematico è il ruolo dei camorristi nei mercati dei prodotti ortofrutticoli e del bestiame, dove agiscono da mediatori, fissando prezzi e riscuotendo tributi.
I.R.I.S.
Distrutta da centinaia di bombardamenti, con molte migliaia di cittadini alla fame e alla disperazione, la plebe napoletana riscopre l'antica vocazione commerciale e inventa mille modi per non morire, tutti ruotanti attorno al contrabbando. La tolleranza dell'illecito, da parte delle autorità, è l'unico modo per consentire alla città di sopravvivere in quei frangenti. [...] nascono piccole fabbriche che producono illegalmente sigarette, visto che il monopolio non è in grado di rispondere alla domanda. Ma la richiesta è superiore alle capacità di produzione; non resta che il rifornimento dall'estero. Il contrabbando si configura a questo punto come offerta di un servizio di massa che pochi considerano illegale e, insieme, come possibilità di salario per migliaia di persone che altrimenti, nel 1948, non saprebbero come sbarcare il lunario.
Rapporto commissione parlamentare antimafia, 1993
Anche in questa fase di disordine, come già fatto nella seconda metà dell'800, la camorra, con le proprie attività, si pone quindi come strumento dell'ordine, regolatrice nel nuovo assetto sociale ed economico, fondamentale strumento di controllo sociale di una popolazione ridotta in miseria. Grazie all'avallo delle istituzioni borghesi, la presenza della camorra nel secondo dopoguerra, fino alla seconda meta degli anni '50, è veramente impressionante:
oltre al contrabbando... si occupa dei prodotti alimentari che vengono dalla campagna alla città per forniture ai privati e per forniture pubbliche. Fioriscono figure di mediatori che detengono in realtà il monopolio dei mercati. Si affermano figure criminali che non sono ancora boss camorristici, ma ne costituiscono i perfetti antecedenti. I prodotti vengono dalle aree che qualche decennio dopo diventeranno veri recinti camorristici.
RCA ibid.
Questa importanza assunta dalla camorra nel dopoguerra le darà una forza che la porterà verso una crescita inarrestabile. Negli anni '60 la riorganizzazione della camorra si completa anche grazie al neonato rapporto con numerosi capimafia, questi ultimi incentivati dalla possibilità di controllo del porto napoletano fondamentale per il contrabbando di sigarette. Grazie al "lavoro" di Lucky Luciano, al traffico di sigarette si associa quello degli stupefacenti importati dal nord dalle consenziente case farmaceutiche.
Dagli anni '70 e '80 diventa massiccia la presenza dei camorristi all'interno dell'economia legale del paese. La camorra assume sempre più la veste di imprenditore, investendo nell'economia "buona" gli ingenti capitali provenienti dalle attività illecite.
L'espansione dell'intervento dello Stato nell'economia, l'ingente trasferimento di risorse finanziarie in Campania dopo il terremoto del 1980, l'attribuzione agli enti locali del potere di gestione dei fondi connessi alla ricostruzione, inducono la camorra ad alzare il prezzo del sostegno clientelare fornito ai politici, [...] ottenendo di partecipare a quel sistema di "imprenditoria istituzionale", che ha caratterizzato la vita politica ed economica della regione a partire dall'istituzione della Cassa per il Mezzogiorno. [...] Nell'esercizio di tale funzione, la camorra mostra un'assoluta indifferenza ideologica, promettendo e ottenendo da qualsiasi interlocutore politico-imprenditoriale, tanto da far affermare al boss Pasquale Galasso: "Noi potevamo fare affari con tutti, non avevamo problemi. Chi me lo doveva dire che mi avrebbero addirittura dato soldi le ditte comuniste!". La consacrazione del ruolo istituzionale della camorra si consumerà in occasione del rapimento, da parte delle Brigate Rosse, dell'assessore regionale Ciro Cirillo, quando i capi camorristi faranno valere i loro buoni rapporti con gli ambienti terroristici per ottenere la liberazione dell'uomo politico.
I.R.I.S.
Nasce e prospera la febbre dell'oro sporco e mortale, comincia l'era della camorra impresa, dell'epopea cutoliana, della Nuova camorra organizzata e dell'altra associazione criminale, la Nuova famiglia. È questo un periodo tetro, sanguinante, caratterizzato dai poliedrici legami della camorra col terrorismo, i servizi segreti, la P2, il sistema politico di governo. Non potremmo oggi comprendere la potenza pervasiva della camorra, senza tenere nel giusto conto la legittimazione che le è venuta dalla trattativa del sequestro Cirillo, e il peso che l'affarismo interpartitico-illegale ha avuto a Napoli e in Campania in questi ultimi decenni e in modo particolare durante la stagione della ricostruzione postsismica.
Simone Acetta, Camorra, alle radici del male
Da quegli anni fino ad oggi la camorra ha assunto le caratteristiche di una vera e propria holding economica. In una fase di enorme difficoltà per il capitale a livello internazionale, la camorra riesce a racimolare facilmente capitali attraverso il controllo delle attività illecite per poi investirli nella economia legale. Da "La camorra: materiale per un analisi sociologica" (A. Lamberti) apprendiamo una semplice elencazione delle attività più rilevanti (dati relativi al 1993, logicamente molto approssimati per difetto ma che rendono l'idea quantitativa e qualitativa del fenomeno).
- Contrabbando di sigarette - impiegate circa 40.000 persone;
- prostituzione - 10.000 addetti;
- commercio e spaccio di droga (attività che realizza i capitali più consistenti) - impiegate non meno di 15.000 persone;
- attività estorsive - impiegate almeno 10.000 unità;
- contrabbando di armi e contrabbando di merce rubata.
A queste attività dichiaratamente illegali si aggiungo:
- imprese edilizie abusive;
- imprese di trasporto abusive di merci e persone (controllano almeno il 30% del trasporto totale);
- imprese produttive abusive (di questo tipo sono quasi la totalità delle imprese che riguardano calzature, pelletterie, abbigliamento, scatole di cartone).
Tutte sfruttano manodopera a bassissimo costo, spesso il lavoro minorile.
L'ultimo settore - che contribuisce a dare alla attività della criminalità organizzata un peso anche politico, oltre che economico - è quello delle attività legali, finanziate con i proventi delle intraprese criminose, che si inseriscono in modo apparentemente legale sul mercato. Le imprese più importanti sono quelle edilizie e quelle per la fornitura di servizi, in quanto si inseriscono nel meccanismo degli appalti pubblici e finiscono con l'esercitarne il controllo a livello amministrativo e decisionale.
A questa elencazione aggiungiamo le attività nel settore del commercio e la gestione dello smaltimento dei rifiuti legata sia alla gestione delle discariche abusive e sia attraverso ditte di comodo aggiudicatarie di gare di appalto. Oggi la camorra, e in generale le organizzazioni criminali tutte, partecipano per una buona fetta nella formazione del Pil italiano. Una holding con...
un sistema di comando [...] che coinvolge - a detta della stessa commissione parlamentare antimafia - allo stesso titolo organizzazioni criminali, uomini politici e imprese. Le connessioni tra criminalità e istituzioni tendono sempre più a realizzarsi per il tramite di imprese, società, studi professionali forniti di tutti i requisiti della legalità, e che, per questa ragione, acquisiscono una capacità di intervento, anche direzionale, sempre più articolata e differenziata.
La camorra: materiale per un analisi sociologica - A. Lamberti
Forse non si può affermare che la camorra costituisca un presupposto economico fondamentale per l'esistenza del capitalismo ma di certo si può affermare che è il capitalismo il presupposto essenziale per l'esistenza della camorra, questo per diversi motivi:
- la camorra si alimenta facendo uso della disperazione di strati sociali estremamente emarginati, frutto dell'irrazionale sviluppo e funzionamento del sistema capitalistico;
- sin dalla propria nascita, la camorra ha istaurato uno stretto rapporto con gli affari economici capitalistici e con le istituzioni dello stato borghese.
In ultima istanza, la camorra è parte integrante del sistema basato sullo sfruttamento per la realizzazione del profitto ad ogni costo.
nzBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #5
Maggio 2005
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