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Home ›Condizioni e lotte operaie nel mondo
Wal-Mart
Il colosso statunitense della vendita al dettaglio Wal-Mart prosegue nella sua politica anti-operaia, ostacolando ogni tentativo di organizzazione dei lavoratori, sia pure nell'alveo sindacale e quindi nel rispetto delle compatibilità del sistema capitalistico. Nello stato attuale dell'economia, segnato da una profonda crisi di profitti, i sindacati svolgono un semplice ruolo istituzionale: arginare la rabbia operaia, negoziando (al ribasso...) le condizioni di vendita della forza-lavoro. Ma nella patria della democrazia (borghese!) e della libertà (di sfruttamento!), ai lavoratori non è concesso neanche questo.
Una recente ordinanza della commissione per le relazioni di lavoro del Quebec ha citato la Wal-Mart per aver intimidito e minacciato i lavoratori del punto vendita di Sainte-Foy, vicino a Quebec City, dove è in corso un tentativo di eleggere rappresentanze sindacali. L'ordinanza è arrivata pochi giorni dopo l'annuncio dell'azienda di voler chiudere il magazzino di Jonquiere, pure in Quebec, che è stato il primo negozio della catena ad essere sindacalizzato.
Nel frattempo l'azienda ha accettato di pagare 135mila dollari per chiudere ben 24 procedimenti federali, aperti per violazioni delle leggi sul lavoro minorile in Connecticut, Arkansas e New Hampshire. Nelle accuse si faceva riferimento a casi a lavoratori minorenni cui venivano affidate mansioni pericolose, come l'azionamento di presse per cartoni e motoseghe. L'accordo raggiunto non è comunque troppo svantaggioso per l'azienda... In cambio di pochi dollari, alla Wal-Mart è stato garantito un preavviso di 15 giorni per ogni ulteriore inchiesta su salari e orari di lavoro. Sufficienti per coprire ogni comportamento illegale.
Condizione femminile negli Stati Uniti...
Una recente indagine ha mostrato che il numero di donne che riportano discriminazioni sul luogo di lavoro, a causa della gravidanza, è aumentato del 39% dal 1992 al 2003. I dati, riportati dalla Equal Employment Opportunità Commission (EEOC), indicano nella gravidanza uno dei fattori di discriminazione a più alta crescita, nonostante il tasso di natalità sia nel contempo diminuito del 9%. Essere incinta ha significato spesso il licenziamento o la mancata promozione. Ma in alcuni casi i dirigenti hanno anche fatto pressioni perché le donne interrompessero la gravidanza.
... ed in Europa
Non va meglio nella nuova Europa, allargata a 25 paesi, dove le donne guadagnano in media il 15% meno degli uomini. I paesi peggiori, da questo punto di vista, sono Germania, Slovacchia, Estonia e Cipro, dove la discrepanza arriva al 20-25%. In Italia le differenze di salario sono contenute intorno al 6%, ma da noi si registra anche uno più bassi tassi di occupazione femminile: mentre per gli uomini il tasso di occupazione è al 70%, per le donne si ferma al 43%. I dati sono quelli ufficiali, riportati dalla Commissione europea sull'uguaglianza uomo-donna, e quindi trascurano gran parte del lavoro sommerso dove le condizioni sono anche peggiori.
McDonald
La CLP Corporation, il più grande franchise McDonald in Alabama, ha dovuto pagare una multa di 100 mila dollari, oltre a 38.800 dollari in salari arretrati a 574 lavoratori. L'azienda, che ha ristoranti a Birmingham, Gadsden e Anniston, è stata ritenuta colpevole di impiegare minori per lavori pericolosi, come il compattamento dei rifiuti e la guida di veicoli. Contro ogni regola, ragazzini di 14-15 anni venivano impiegati per un numero eccessivo di ore, anche in turni serali. Inoltre le indagini hanno dimostrato che l'azienda sistematicamente pagava ai dipendenti meno ore di quelle effettivamente svolte.
Cina
Ancora incidenti sui posti di lavoro. Il 14 febbraio si è verificato una tremenda esplosione di gas in una miniera di proprietà statale a Fuxin, nella provincia nord-orientale dello Liaoning. Il giorno successivo,203 minatori risultavano morti,22 feriti e 13 ancora intrappolati nelle gallerie. Il terribile incidente di Fuxin è il più grave delle ultime decine di anni, ma in Cina episodi simili si succedono senza tregua. Lo scorso ottobre, il disastro della miniera di Daping ha ucciso 148 lavoratori, e solo poche settimane dopo 166 minatori sono morti in una esplosione nella miniera di Chenjiashan, nello Shaaxi. L'anno scorso ci sono stati più di 6000 morti nelle miniere di carbone, secondo le statistiche governative. Ovviamente non sono considerati tutti i casi messi a tacere con soldi o minacce alle famiglie.
Ma non solo nelle miniere la sicurezza dei lavoratori è trascurata in maniera tanto criminale. Pochi giorni fa nella fabbrica metallurgica Zhanix, solo per citare uno degli ultimi episodi, dieci lavoratori sono morti e altri sette feriti per l'esplosione di una fornace. Nei primi nove mesi dell'anno scorso più di 10.500 operai sono morti nelle industrie manifatturiere cinesi.
Nigeria
Il 15 febbraio il personale del Lagos University Teaching Hospital (LUTH) ha ripreso lo sciopero ad oltranza per il mancato pagamento di salari e altri compensi arretrati. I dottori erano stati in sciopero da metà dicembre fino alla fine di gennaio, quando la protesta era stata sospesa per la promessa dei dirigenti di pagare in pochi giorni tutto il dovuto. Dopo la vana attesa di veder rispettate le promesse, in una assemblea d'emergenza i lavoratori hanno quindi deciso all'unanimità di riprendere lo sciopero.
Già lo scorso giugno gli infermieri avevano bloccato ad oltranza tutte le attività dello stesso ospedale, per il mancato pagamento di un premio pari al 20% del salario, che era stato approvato dal governo federale all'inizio del 2003. In quella occasione (era la terza protesta degli infermieri) si chiedeva anche il pagamento di ben 19 mesi di salari arretrati.
micBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #3
Marzo 2005
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