I diritti alienabili del proletariato

Sfruttando lo sgomento causato dagli attentati dell'11 settembre, i governi di mezzo mondo si stanno affrettando ad emanare o rafforzare delle normative liberticide che, fatte passare con il pretesto di combattere il terrorismo, in realtà affidano all'arbitrio di amministratori e funzionari i più ampi poteri di controllare e reprimere ogni possibile forma di protesta sociale.

Questo non solo negli Stati Uniti di Bush, peraltro già noto per non aver mai lesinato condanne a morte durante il suo mandato in Texas, ma anche nelle altre tanto osannate "democrazie occidentali" che, strette nella spirale della crisi economica e spaventate dai segnali di ripresa della lotta di classe, si preparano a gettare la maschera e mostrare il loro volto reazionario.

D'altra parte il ruolo dello stato borghese, democratico o totalitario che sia, é quello di assicurare le migliori condizioni di sfruttamento della forza lavoro; in questo ambito neanche le cosidette "libertà fondamentali" sono considerate "diritti inalienabili", ma concessioni che possono essere revocate non appena i contrasti sociali minaccino di danneggiare il già annaspante processo di accumulazione del capitale.

Stati Uniti

Negli Stati Uniti la normativa anti-terrorismo è stata approvata dal congresso in tempi record, a larghissima maggioranza e con una sola audizione pubblica, nel silenzio assordante dei cosiddetti "mezzi di informazione".

Per capire contro chi siano diretti i nuovi provvedimenti, bisogna osservare che ogni atto teso ad "influenzare una popolazione o la politica di un governo attraverso la intimidazione o la coercizione" può essere definito "crimine di terrorismo domestico". Il linguaggio è talmente vago che qualsiasi manifestazione di dissenso verso le politiche del governo può essere etichettata come terrorismo: come terrorista può essere trattato un lavoratore che nel corso di uno sciopero partecipi al blocco di strade o ferrovie, oppure aderisca a dimostrazioni come quella di Seattle contro il WTO; per non parlare di chi, da comunista, metta in discussione non solo le politiche liberiste di un governo, ma la base stessa di questa società: lo sfruttamento del lavoro salariato!

I primi a subire le conseguenze interne della cosiddetta "guerra al terrorismo" sono stati gli immigrati, ma é chiara l'intenzione di estendere il trattamento anche ai cittadini americani. Già le leggi anti-terrorismo approvate nel 1996, dopo l'attentato in Oklahoma, concedevano al governo ampi poteri per arrestare, detenere e deportare stranieri sulla base di prove segrete, prove che né lo straniero né il suo avvocato potevano vedere o confutare. La nuova legge non fa che peggiorare le cose. Se in precedenza uno straniero poteva essere detenuto per 48 ore prima che gli fossero notificate le accuse, la nuova regolamentazione permette la detenzione, senza alcuna accusa, per un "tempo ragionevole", presumibilmente mesi o più. Dei più di 1200 stranieri arrestati nei due mesi successivi agli attentati per violazioni delle leggi sull'immigrazione o sulla base di sospetti, dopo sei mesi 300 erano ancora detenuti senza processo; alcuni hanno saputo di cosa erano accusati dopo più di 50 giorni di detenzione. Gli arresti sono stati poi autorizzati dei tribunali militar. In questi tribunali non è necessaria la dimostrazione di colpevolezza, ma bastano "ragionevoli sospetti" basati su dichiarazioni non verificate o estorte sotto tortura, violando i più elementari principi della giustizia, come la presunzione di innocenza fino a prova contraria, e ignorando procedure che sono garantite non solo nei tribunali civili, ma anche nelle corti marziali esistenti. I sospetti non possono scegliersi l'avvocato. Neanche per imporre senza possibilità di appello l'ergastolo o la pena di morte è necessario un verdetto unanime, ma basta una maggioranza di due terzi della commissione segreta, composta da funzionari militari selezionati dal Segretario alla Difesa. Con il pretesto che per ottenere condanne potrebbe essere necessario svelare informazioni riservate, l'intero processo può essere condotto in segreto e ovunque decida il Segretario alla Difesa. In totale segreto, un sospetto potrebbe essere arrestato, anche in uno stato straniero e senza il consenso delle autorità locali, processato in una base militare o su una portaerei, e infine subire una esecuzione sommaria.

Già tutto questo ricorda da vicino le pratiche inquisitorie medievali, ma l'FBI e gli investigatori del Dipartimento di Giustizia, frustrati dalla incapacità di estorcere confessioni da alcuni presunti terroristi, chiedono anche di poter "usare droghe o tattiche di pressione come quelle impiegate negli interrogatori in Israele". Il termine accurato per descrivere queste tattiche è tortura. Coscienti dell'impopolarità di tali provvedimenti, alcuni hanno suggerito invece di fare il lavoro sporco in un'altra nazione, estradando i sospetti in stati alleati dove la legge già permette ai servizi segreti di minacciare i familiari e usare la tortura.

Il congresso sta inoltre lavorando alla creazione di una nuova agenzia governativa, un superministero per la sicurezza interna che coordini i dati e le operazioni dell'FBI, della CIA, e di tutte le 22 agenzie federali in qualche modo competenti per la sicurezza, assicurando anche ai militari un ruolo importante nella sicurezza interna e nel mantenimento dell'ordine: un mastodonte con 170mila funzionari e dipendenti, e 37,5 miliardi di dollari di bilancio annuale.

Nel frattempo sono stati affidati nuovi poteri all'FBI, estendendo le capacità dell'agenzia di perquisire cittadini, mettere sotto controllo le linee telefoniche e Internet. In particolare é stato affidato ad una corte segreta, che già si occupava delle autorizzazioni al controspionaggio internazionale (sembra che non abbia mai rifiutato una richiesta...), il potere di autorizzare le intercettazioni e le perquisizioni segrete delle abitazioni anche per i reati più comuni e senza richiedere alcuna prova. Possono essere messe sotto controllo anche le conversazioni tra avvocati e assistiti in custodia federale e diventa un crimine non segnalare all'FBI se si hanno "basi ragionevoli per credere" che qualcuno stia per commettere un'azione terroristica.

Due giorni dopo gli attentati è poi iniziata l'installazione di Carnivore, un sistema di intercettazione dei messaggi trasmessi attraverso Internet, presso molti provider che fino ad allora si erano opposti cercando di tutelare la privacy degli utenti. L'FBI sta pure premendo perchè sui programmi di crittografia venga inserita una backdoor che permetta di decifrare tutti i messaggi previa conoscenza di una "chiave universale", anche se già dispone di Magic Lantern, un software che può essere installato segretamente sui computer collegati ad Internet, similmente ai virus o ai "trojan horse", in grado di registrare ogni pressione di tasti sul computer e di intercettare così le password usate per cifrare messaggi o file.

Inghilterra

Nonostante la propaganda borghese continui a presentarli come risposte dure ma necessarie di fronte alla crudeltà degli attentati dell'11 settembre, i provvedimenti in realtà giacevano già da tempo sulle scrivanie dei politici di mezzo mondo, sia di destra che di sinistra. Ne è un esempio l'Inghilterra, dove il Terrorism Act, emanato dal governo laburista di Tony Blair, é in vigore fin dal febbraio 2001.

Ignorando le promesse elettorali di cancellare il Prevention of Terrorism Act del 1974 e il Northern Ireland Emergency Provisions Act del 1973 a seguito del cessate il fuoco dell'IRA del 1994, il nuovo governo ne ha invece confermato ed ampliato le brutture. Già i precedenti provvedimenti permettevano alle autorità di detenere i sospetti fino a 7 giorni senza accusa, fermare e perquisire persone "ragionevolmente sospettate" di terrorismo, confiscare ogni oggetto che potesse essere usato per "finalità terroriste", bloccare l'ingresso in Nord Irlanda, tutto senza bisogno di prove o tribunali.

Con il nuovo Terrorism Act, se la polizia "sospetta ragionevolmente" che stiano per essere compiuti atti di terrorismo, può dichiarare un'area "zona d'emergenza" per un periodio di 28 giorni. E all'interno delle zone d'emergenza tutti i diritti vengono sospesi. Un funzionario di polizia può fermare e perquisire o "arrestare senza mandato una persona che egli ragionevolmente sospetti essere un terrorista". Per essere accusati di terrorismo non occorre essere membro di una delle organizzazioni proscritte ma basta essere presenti ad un incontro di tre o più persone se una di queste persone è membro di una organizzazione proscritta, oppure "mancare di riferire" informazioni che possono condurre all'arresto di un terrorista.

Australia

Sulla traccia dei provvedimenti approvati in Inghilterra, anche il governo australiano ha proposto una nuova normativa anti-terrorismo, che finora ha goduto in parlamento di un ampio appoggio trasversale.

Il completo arbitrio del governo e dei servizi segreti (ASIO) è garantito dalla quanto mai generica definizione di terrorismo e tradimento, punibili anche col carcere a vita. I sospetti, compresi i bambini con più di 10 anni, possono essere incarcerati in segreto per 48 ore, senza poter contattare nessuno, nemmeno familiari o avvocati. In effetti l'ASIO potrebbe estendere indefinitamente il periodo di carcerazione, semplicemente emettendo nuovi mandati. Durante le perquisizioni i funzionari di polizia possono usare la "ragionevole e necessaria" forza. Se i detenuti si rifiutano di rispondere alle domande dell'ASIO, oppure forniscono risposte false o ingannevoli, possono incorrere in 5 anni di carcere. Se non sono a conoscenza delle informazioni richieste, devono dimostrarlo, rovesciando la tradizionale presunzione di innocenza fino a prova contraria.

Inoltre il procuratore generale può proscrivere ogni organizzazione che a suo parere "abbia messo o potrebbe mettere in pericolo, la sicurezza e l'integrità" dell'Australia o di un altro stato, anche se nessuno dei suoi membri é mai stato condannato o accusato di azioni terroristiche. Chiunque sia membro (anche in maniera informale) di una organizzazione dichiarata illegale, o la assista anche inconsapevolmente, rischia fino a 25 anni di carcere. Già con le attuali leggi il governo ha il potere di dichiarare illegale ogni organizzazione che invochi o incoraggi il rovesciamento della costituzione o del governo attraverso rivoluzione, sabotaggio, forza o violenza. Tuttavia questi provvedimenti, introdotti nel 1917 per reprimere ogni sostegno alla rivoluzione russa, si sono finora dimostrati difficili da applicare.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.