La critica della CCI ai Gruppi di Lotta Proletaria

Sul numero di giugno-settembre di Rivoluzione Internazionale, l'organo della Corrente Comunista Internazionale (CCI), è apparso un articolo dal titolo: I Gruppi di Lotta Proletaria, un tentativo incompiuto di raggiungere una coerenza rivoluzionaria. Dopodiché è stato tradotto sulle altre pubblicazioni internazionali della CCI.

È opportuno che la risposta sia data da noi che, come militanti di Partito, lavoriamo all'interno dei Gruppi di Lotta Proletaria, visto tra l'altro che la critica non è rivolta solo ai GLP, ma anche al modo in cui il Partito si è rapportato ad essi.

Vorremmo innanzitutto premettere che la lettura di questo articolo ha generato nei militanti dei GLP un certo fastidio, dato che le valutazioni espresse sono risultate essere il frutto di una superficiale documentazione, se non apertamente del pregiudizio.

L'articolo esordisce collocando i GLP fra i

piccoli gruppi di elementi che cercano di pervenire alle posizioni di classe [...] elementi, a mezza strada tra la coerenza rivoluzionaria e le lusinghe del gauchisme.

Prosegue tracciando una breve storia dei Gruppi che risulta già imprecisa quando sostiene che i GLP

cominciarono così un lavoro di confronto con alcuni gruppi della Sinistra Comunista [...] che si concluse quando la maggioranza dei membri del gruppo originario si scoprì vicina alle posizioni di Battaglia Comunista, almeno sulla questione del partito.

In realtà furono alcuni compagni di BC che fecero conoscere ai GLP la tradizione della Sinistra Comunista e fu sempre grazie a questi compagni che i GLP ruppero definitivamente qualsiasi legame con l'area dell'Autonomia (nella quale comunque non si erano mai integrati e riconosciuti) e non solo la maggioranza "si scoprì vicina" a BC, ma molti aderirono a BC come militanti.

L'articolo procede dicendo:

Questa conclusione però non portò questi compagni a intraprendere un lavoro di confronto più serrato al fine di verificare e consolidare l'accordo con BC e integrarsi pienamente alla sua attività.

Il che, come abbiamo detto, è falso: è chiaro infatti che i militanti dei GLP che aderirono al Partito consolidarono e verificarono "l'accordo con BC" su tutto e continuarono a lavorare dentro i GLP in funzione del Partito.

L'autore dell'articolo si sbaglia ancora quando sostiene che

i militanti dei GLP provengono in buona parte dalla Autonomia,

quando invece solo la vecchia guardia di Parma e parte della sezione triestina provengono da quell'area, mentre tutti gli altri compagni - la netta maggioranza - hanno aderito ai Gruppi quando essi, grazie a BC, si erano ormai definitivamente allontanati dagli autonomi. Tale presunta radice politica è poi indicata nell'articolo come causa sostanziale dell'attivismo che caratterizzerebbe l'azione pratica dei GLP.

Un esempio di attivismo sarebbe secondo l'articolante la creazione da parte dei GLP dei Gruppi Comunisti Studenteschi, cioè l'organismo che i GLP (tra l'altro solo di Parma) utilizzano per l'intervento nelle scuole.

Nell'articolo infatti ci si chiede:

Cosa hanno di specifico gli studenti per una battaglia rivoluzionaria? I GLP si dicono marxisti, ma il marxismo ha sempre diffidato degli studenti che non costituiscono una classe sociale e politicamente esprimono un ribellismo di tipo piccolo-borghese (...).

Se l'autore dell'articolo si fosse informato e documentato meglio attraverso il materiale prodotto dai GLP, probabilmente saprebbe che l'intervento da essi compiuto nelle scuole anche e non solo attraverso i Gruppi Comunisti Studenteschi si è sempre distinto (ed è quindi sempre stato contrastato dai "gauchisti"!) per il tentativo dichiarato di voler spaccare i mini-movimenti studenteschi di questi anni sulle parole d'ordine della lotta di classe, le quali riguardano in pieno anche il mondo studentesco visto che, come i GLP hanno sempre sostenuto di fronte allo studentismo imperante, la divisione in classi della società attraversa anche le scuole e che quindi i comunisti devono lottare accanto ai figli del proletariato per gli interessi storici e immediati della loro classe d'appartenenza fin dagli anni della scuola: anni di preparazione al futuro sfruttamento.

È scontato poi che gli studenti non hanno nulla di "specifico per una battaglia rivoluzionaria" ed è quindi ovvio che, se la maggioranza dei militanti dei GLP, invece di essere studentesca, fosse operaia, agirebbero nelle fabbriche piuttosto che nelle scuole. Ma la lotta di classe e gli operai non si inventano.

Fra l’altro, l’accusa infondata a noi si attaglia perfettamente ai trascorsi della CCI con gli insegnanti. Non furono i nostri compagni a dover polemizzare con la CCI, al tempo dei Cobas (1997) perché, mentre i nostri operavano per la frattura di classe nel settore insegnante, gli elementi della CCI straparlavano di categoria insegnante come categoria proletaria?

Sarebbe poi il prodotto della nostra "incrostazione gauchiste" il fatto che un nostro compagno di Trieste sia stato accoltellato da un fascista, in quanto "una preoccupazione centrale per i comunisti è il non farsi coinvolgere in questo che è il terreno privilegiato dell'azione borghese contro i gruppi proletari". C'è da rimanere piuttosto sconcertati: se i fascisti di Trieste tentano di ostacolare con le spranghe lo svolgimento della nostra azione politica, "evitare le provocazioni" significherebbe smettere di attacchinare, di volantinare, di essere presenti nei quartieri di periferia, ecc. A noi non interessa la guerra per bande, ma conquistare e difendere la possibiltà di agire nel proletariato.

Di seguito nell'articolo si interpreta in modo assolutamente distorto e arbitrario lo stralcio di un nostro documento sui centri sociali: è evidente infatti che la denuncia della recente istituzionalizzazione di molti centri sociali non significa affatto che il nostro giudizio sia positivo nei confronti di quelli che non si sono istituzionalizzati, e nel resto del documento questo appare chiarissimo. Per noi cioè i centri sociali non sono assolutamente "spazi liberati in cui poter svolgere un'attività sociale di tipo comunista", ma semplicemente luoghi frequentati anche da compagni disorientati e disposti ad impegnarsi politicamente in una generica sinistra extraparlamentare e dove quindi propagandare le nostre posizioni.

La critica della CCI procede indicando nell'intervento di Battaglia all'interno dei GLP la causa della sua mancanza di coerenza rivoluzionaria, perché ne avrebbe "bloccato la possibile evoluzione". Affermazioni di questo tipo sono veramente al limite del paradossale, dato che la crescita teorica dei GLP è avvenuta solo ed esclusivamente grazie allo strettissimo rapporto con Battaglia, senza il quale i GLP sarebbero ancora naufraghi dell'area extraparlamentare in cerca di un approdo classista. L'accusa poi di "doppia o tripla militanza" mossa ai militanti di Battaglia che agiscono nei GLP è priva di fondamento logico e storico: il militante del Partito Comunista, che lavora in funzione del Partito e sotto la disciplina del Partito, agisce ovunque sia conveniente farlo per gli interessi del Partito stesso, in termini di radicamento e reclutamento.

Lasciamo giudicare a chi legge infine il confronto fra Battaglia che manda una delegazione di compagni a Trieste per presenziare al processo contro i fascisti che hanno aggredito i compagni dei GLP e il diverso "atteggiamento di Bilan rispetto ai compagni che si facevano ammazzare convinti di lottare per il comunismo durante la guerra di Spagna nel '36". A parte il paragone fuori ogni misura, è evidente che i GLP hanno risposto alle aggressioni dei fascisti non come sostenitori della falsa "democrazia" borghese, ma per difendere la propria agibilità politica di comunisti.

Per chiudere, ci pare di capire che la CCI non riesca a fare rientrare nei propri assiomi (frutto più della logica formale che del materialismo dialettico) una formazione politica come i GLP che non sono né un'organizzazione economica della classe, né parte della sua organizzazione politica, cioè il Partito. Il fatto è che le domande che i militanti di Battaglia si sono posti di fronte ai GLP sono state molto poco metafisiche, come: riusciamo a fare crescere politicamente questi giovani compagni? Sì. Riusciamo attraverso di loro a radicarci di più nel giovane proletariato? Sì. Riusciamo ad utilizzare i GLP come gradino per una successiva militanza nel Partito? Sì. Riusciamo a fare tutto questo esprimendo sempre le nostre posizioni senza compromessi? Sì. E perciò è stato fatto.

GS

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.