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Home ›La coerenza della nostra attività teorico-politica
Da tempo sosteniamo come nel corpo del proletariato si sia introdotto un micidiale virus che ha portato ad una preoccupante disintegrazione della sua identità di classe sfruttata e oppressa dal capitale e da quella borghesia che gestisce e si ripartisce l’enorme quantità di plusvalore estorto alla forza-lavoro dei salariati. Una situazione, questa, che va peggiorando ma che non si supera dall’oggi al domani e che genera altra confusione, ideologica e politica, oltre quella lasciata in eredità dallo stalinismo (e dal suo stesso crollo). Se poi aggiungiamo un'altra circostanza negativa quale l’assenza di un preciso e visibile riferimento politico di classe (noi stesso lo rappresentiamo soprattutto in via teorica ma non ancora pratica), il quadro è inquietante, nonostante oggettivamente la crisi del capitalismo stia scavando gallerie sempre più profonde sotto i piedi della borghesia. Gli attacchi che il capitale si vede costretto, per la propria conservazione, a sferrare contro il proletariato, provocheranno quindi altro malcontento, costringendo qua e là le stesse “masse” ad agitarsi. Questo non basta però, lo sappiamo benissimo, se non si manifesta concretamente la necessità di una milizia politica costante, di una organizzazione politica permanente capace di rompere gli schemi di espressione e di movimento che caratterizzano le ideologie piccolo borghesi e interclassiste, dominanti ancora in larghi strati del proletariato. Un proletariato ubriacato da decenni di illusioni idealistiche, fino all’autoconvincimento - non in tutti, sia chiaro - di essere definitivamente “scomparso”, assieme alla lotta di classe, tra i fumi oppiacei della “pace sociale” e dell’interesse generale del Paese…
Preso atto di tutto ciò, a fronte anche di un certo “movimentismo” e “volontarismo” che qua e là pervade qualche gruppo di compagni (così li chiamiamo poiché in molti di essi la buona fede non manca, al di là delle vecchie scarpe che si mettono alla loro testa), i nostri obiettivi vanno ribaditi con convinzione e decisione. Non ci isoliamo nella lotta contro gli attacchi del capitale, soprattutto là dove spontaneamente essa sorge. Cerchiamo di essere presenti nelle proteste, nelle agitazioni e nelle lotte economiche alle quali i proletari sono sospinti dal peggiorare delle proprie condizioni di lavoro e di vita. Lo andiamo ripetendo da sempre, poiché è solo su questo terreno che il partito realizza un contatto con la classe. Con la massima chiarezza, tuttavia: non basta partecipare alla realtà della lotta proletaria, ma occorre contemporaneamente contrastare le tendenze social-opportuniste, banalmente riformiste, al fine di non compromettere mai la nostra caratteristica sostanziale, programmatica ed organizzativa, del partito. Anche qui, a fronte di certe sarcastici commenti rivoltici da... destra e da… sinistra, affermiamo con ferma convinzione che pur non essendo - è evidente - una “grande organizzazione” bensì ancora un esiguo numero di compagni, siamo accomunati da ciò che invece nessun altro gruppo, magari persino più numeroso e rumoroso, ha saputo produrre e mantenere salda: una piattaforma teorico-politica che, formulata nel cuore stesso del secondo conflitto imperialista, ha retto di fronte ad un arco storico di quasi settant’anni (e quali anni!) e tutt’oggi, via via adeguatasi ai cambiamenti verificatesi sia a livello nazionale sia internazionale, si pone come presupposto dell’organizzazione politica della classe operaia internazionale. Di questo dobbiamo essere fermamente coscienti e agire fino in fondo con coraggio e decisione, presentandoci ai proletari con idee e posizioni definite e precise. Godiamo di un patrimonio accumulato nel corso del tempo e fatto del grande rigore morale e intellettuale di chi ci ha preceduto, oltre che dell’intima coerenza delle nostre posizioni su tutte le questioni che hanno tormentato il movimento comunista internazionale. Dobbiamo prepararci non ancora a grandi sommovimenti ma ad affrontare momenti che li preparano e in questi saper cogliere le occasioni per costruire saldi punti di riferimento capaci in un futuro non lontano di agire da poli catalizzatori. Lavorando soprattutto fra le nuove generazioni, con una propaganda capillare, con paziente e metodico lavoro di contatto individuale, con interventi che evidenzino la precarietà del loro futuro e la vacuità del pragmatismo borghese in contrapposizione al programma del comunismo.
Questi giovani sono chiamati a stringere saldamente nelle loro mani un prezioso testimone; quello che la Sinistra Internazionalista ha saputo conservare ed “aggiornare” e che deve essere tradotto in una efficace azione tendente alla creazione di condizioni soggettive e di strumenti teorico-politici ed organizzativi per la futura rivoluzione proletaria e per il comunismo. In conclusione, il nostro obiettivo deve essere ed è il superamento della produzione di merci, del lavoro salariato e della relazione merce-denaro. Per questo, fin da ora, ad una critica radicale del modo capitalistico di produzione e distribuzione, si accompagna il rifiuto di ogni sottomissione alla logica del sistema dominante giunto ai suoi limiti storici.
DCBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #5
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