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Home ›Rifiuta questo inganno: non votare
Se sei un disoccupato, un precario, un operaio, un cassaintegrato, un impiegato, un pensionato… il voto non cambierà le tue condizioni da sfruttato
Ci risiamo, il 28 e il 29 di questo mese ci sarà un’altra tornata elettorale. È partita ormai da tempo la battaglia tra i politicanti di diverso colore per accaparrarsi le comode poltrone del potere. La solita campagna elettorale, dove nulla può mancare: accuse di brogli, gossip rosa, manifestazioni di piazza, inchieste giudiziarie, risse in TV, ecc. ecc.
Intanto, mentre loro danno vita a questo insopportabile teatrino, la crisi economica continua a far sentire i propri effetti sulle condizioni di noi proletari. Siamo noi - operai, precari, semplici impiegati, pensionati - che stiamo pagando i costi di questa crisi. Tra cassaintegrazione, disoccupazione, precarietà e retribuzioni da fame, più che vivere per molti di noi oggi si tratta di sopravvivere. Sono tante le famiglie proletarie che non riescono - nonostante stenti e sacrifici - a tirare avanti. Vogliono farci diventare tutti poveri, anzi molti di noi già lo sono.
In una campagna elettorale, ovviamente, non possono mancare le solite promesse. Sembra che tutti abbiano a cuore la nostra sorte. Tante promesse ma il giorno dopo, a distanza di un mese, dopo un anno… per noi proletari non cambia un bel niente. Ed è quello che accadrà anche dopo queste ennesime elezioni: sfruttati eravamo, sfruttati resteremo. Le nostre condizioni non solo non miglioreranno ma anzi potranno solo peggiorare, visto che i banchieri, gli industriali e i borghesi di ogni genere continueranno a farci pagare i costi di questa crisi per salvaguardare i loro profitti.
Il nostro voto non conta nulla, è solo una presa in giro. Il Comune, la Provincia, la Regione, il Governo, le cosiddette istituzioni sono delle macchine politiche e burocratiche che funzionano esclusivamente per la difesa degli interessi dei padroni. Sono le istituzioni del capitalismo volute e gestite totalmente da loro, dalla classe borghese.
Invitiamo tutti i proletari a non partecipare a questa presa in giro e - allo stesso tempo - li invitiamo ad essere protagonisti, a reagire, a lottare.
Per troppo tempo abbiamo confidato nell’aiuto delle istituzioni le quali non solo non ci aiuteranno mai ma continueranno a fare l’esatto contrario. Ed ancora, per troppo tempo abbiamo nutrito speranza nei sindacati ma questi, nel migliore dei casi, si sono rivelati inutili (e ci riferiamo ai sindacati di base) se non completamente servili (i confederali). I loro scioperi sono finti, proclamati mesi prima, di breve durata, non generalizzati. Scioperi inutili perché non danneggiano veramente la nostra controparte, i padroni, la borghesia. Non ci provano nemmeno. Lotte finte, dove noi non contiamo niente, tutto – modalità e presunta piattaforme di lotta - viene deciso a tavolino, dal sindacato.
In che modo possiamo veramente difenderci e lottare? È questo che dobbiamo chiederci. Il protagonismo di noi proletari è la condizione necessaria per difendere i nostri interessi. Questo protagonismo non si esprime andando a votare o partecipando ai finti scioperi proclamati dai sindacati (di base o confederale che siano) ma si esprimerà solo attraverso i nostri strumenti di lotta: le assemblee tra i lavoratori, che devono decidere modalità e obiettivi della lotta; i coordinamenti (quelli veri, non quelli gestiti dai sindacatini di base o gruppetti politici!) per unire i diversi stabilimenti, i diversi luoghi di lavoro, le diverse categorie; la solidarietà tra noi proletari; i comitati di sciopero dei lavoratori, per stimolare e organizzare i propri colleghi; gli scioperi, quelli veri, promossi e gestiti dai lavoratori.
Crisi, guerre che iniziano e non terminano mai, devastazioni ambientali, sfruttamento, precarietà, il capitalismo ormai è solo questo, sembra proprio che non sia in grado di offrire altro. Per noi internazionalisti lottare veramente significa costruire l’alternativa comunista a questo sistema basato sullo sfruttamento del proletariato. Per questo riteniamo che ci sia bisogno del protagonismo dei proletari e di un Partito comunista che sappia porsi come riferimento politico per la classe. Noi lottiamo per questo, unisciti a noi!
Battaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #4
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