Validità e limiti di una esperienza rivoluzionaria - Una nuova pubblicazione delle Edizioni Prometeo - Pagg. 170, € 10 - Acquistabile direttamente dal catalogo on-line .

L'originalità e l'importanza di questo volume - in una nuova edizione ampliata con altri scritti e note redazionali dopo due precedenti edizioni, 1971 e 1977 - consiste soprattutto nella pubblicazione di documenti che chiariscono fino in fondo la linea di sviluppo e di prospettive che per decenni (fra i più tragici della storia moderna) ha caratterizzato l'opera della "Sinistra italiana" nell'ambito del comunismo internazionale.

L'accostamento dei due nomi (Damen - Bordiga) non è casuale, ma dà con esattezza i termini di una concomitanza di idee e di lavoro e al tempo stesso di vivaci polemiche sul diverso modo di considerare queste idee e questo lavoro che, nella preoccupazione di entrambi, dovevano cementare l'organizzazione del partito rivoluzionario. Non dilettantismo polemico, dunque, ma necessaria dialettica delle posizioni in contrasto, volta a trovare la giusta linea di interpretazione teorico-pratica nell'interesse esclusivo del partito rivoluzionario.

Vi sono in particolare raccolte le analisi critiche maggiormente significative e riguardanti una serie di divergenze che nel secondo dopoguerra si svilupparono - ed ad un certo punto "esplosero" - in un vero e proprio dissenso fra Bordiga, assieme ad un gruppo di suoi fiancheggiatori, e quella componente di compagni che più conseguentemente si era distinta in una condotta politica e in una militanza rivoluzionaria sia prima che dopo la fine del conflitto imperialista. Compagni che seppero tenere alta la bandiera della Sinistra senza mai piegarsi o ritirarsi di fronte alle enormi avversità generali e persecuzioni subite; compagni che con impegno e sacrificio avevano continuato a sviluppare una elaborazione teorica non staticamente contemplativa, la quale consentisse un minimo di attività pratica nettamente in contrasto con quanto Bordiga consigliava ed esemplificava con il suo personale comportamento. Militanti, dunque, che nella pur difficile situazione del periodo, non si potevano certamente liquidare con l'accusa, tanto falsa quanto politicamente diffamatoria, di un… "attivismo, storica divisa del rinnegato" oltre che dettato dalla fregola del "politicantismo personale ed elettoralesco".

La ricorrenza del trentennale della scomparsa di Onorato Damen ci ha offerto lo spunto per rimettere mano, riordinare ed ampliare questo insieme di scritti e documenti, con l'aggiunta di un apparato di note chiarificatrici e di un'appendice con nuovi scritti, lettere e documenti. Un materiale che nel suo insieme contribuisce ad analizzare criticamente alcuni pensieri e comportamenti, più che discutibili fin dall'inizio del loro manifestarsi durante la ricomparsa di Bordiga alla fine della guerra. Le sue formali dichiarazioni di intransigenza si accompagneranno da quel momento con la pretesa di rappresentare, in una tanto personale quanto indiscutibile interpretazione, una "invarianza" del marxismo che rischiava di screditare la figura di un pur così prestigioso rappresentante della Sinistra italiana come fu lo stesso Bordiga, per lo meno fino alla metà degli anni Venti. Non solo, ma il gruppo raccoltosi all'ombra del nuovo personaggio stava portando in un vicolo cieco il lavoro fino a quel momento svolto per la ricostruzione di un'organizzazione politica di classe.

Toccò a Onorato Damen, del quale ricordiamo di seguito le tappe della sua vita di indomito combattente comunista, rilevare gli errori presenti in alcune prospettive politiche di Bordiga, denunciare il pericolo che incombeva sul partito da poco ricostruito oltre che su tutto il patrimonio teorico, politico e organizzativo della Sinistra italiana. L'unica corrente rivoluzionaria che ha saputo mantenere ininterrottamente, per un lungo arco storico fra i più tragici del movimento comunista internazionale, il proprio fondamentale bagaglio di principi teorici e la conseguente caratteristica di prassi politica.