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Nella notte di lunedì 7 dicembre. Robert Sutterlutti del GPR (prima noto come GIK) ha messo fine alla sua vita. È stato un tragico colpo per l’intera sinistra comunista internazionalista, dato che Robert aveva dedicato tutta la sua vita alla diffusione delle idee della sinistra comunista e, per l’ultimo quarto di secolo almeno, aveva avuto contatti continui con molti gruppi comunisti, specialmente nell’ex Blocco dell’Est. Era un membro del gruppo Kompol, che nel 1983 aveva deciso di partecipare alla Quarta Conferenza Internazionale della Sinistra Comunista, organizzata da Battaglia Comunista a Londra. Sfortunatamente, quel gruppo si divise e sparì prima che la conferenza avesse luogo, ma Robert tenne insieme una parte del gruppo e costituì il GIK. Fece un viaggio in diverse città del Regno Unito negli anni 1980, visitando vari gruppi ma arrivando alla conclusione di essere personalmente più vicino alle posizioni del BIPR. Il GIK organizzò in seguito, nel 1989, una Quinta Conferenza a Vienna, come risposta alla crisi nell’Europa dell’Est. A seguito di questa conferenza, Robert e un compagno della CWO fecero un giro di volantinaggi in varie fabbriche della ex DDR, attorno a Zwickau, Halle, Dresda, Leipzig e Berlino Est. Diedero anche volantini nel centro della città di Dresda e in una manifestazione contro la Stasi a Leipzig. In generale, i volantini furono accettati bene nelle fabbriche e nel centro di Dresda, esclusa una manciata di singoli casi. Tennero anche una riunione, organizzata da Robert prima di lasciare Bregenz, con un gruppo sparso di oppositori socialisti dello GDR, a Leipzig.
Rob trovò anche persone che tradussero varie prese di posizione del Bureau in sloveno, serbo e croato. Si propose di portare di persona questi volantini e testi nella ex Jugoslavia, ma all’ultimo fu persuaso da un compagno che questo viaggio avrebbe messo in serio pericolo la sua sicurezza fisica. Il GIK poi sembrò scomparire per un certo periodo, ma Rob continuò a visitare l’Europa dell’Est e, secondo i compagni dell’ARS, il suo ruolo fu molto importante per la diffusione delle idee della sinistra comunista nella ex Unione sovietica. Fu in questo periodo che il nostro defunto compagno Mauro lo battezzò come il “plenipotenziario del BIPR”. Rob si tenne anche in contatto con i compagni di Berlino e organizzò diverse assemblee che alla fine portarono alla nascita del GIS, che in futuro sarebbe diventato la sezione tedesca del BIPR e oggi della TCI. Dopo di ciò, comprese che il più importante contributo che potesse dare era di rivitalizzare il GIK e cominciò lui stesso il lavoro sul territorio austriaco. Come passo successivo, voleva che il GIK aderisse al BIPR. Tuttavia, come gli facemmo notare al momento della loro prima richiesta di adesione nel 2004, mancavano a loro ancora tutti gli strumenti per potersi considerare un vero gruppo. Non avevano una piattaforma, né una pubblicazione, né alcuna reale presenza pratica nella regione in cui si trovavano. Al tempo stesso, il GIK era un gruppo eclettico; infatti, mentre alcuni sostenevano la nostra tendenza, altri erano bordighisti; questa ricetta naturalmente non poteva portare a molta coerenza.
In questi ultimi anni Rob ha cominciato quindi ad affrontare questi problemi. Il GIK ha preso il nome di GPR, con un nuovo documento di base, e ha cominciato a prendere parte alle lotte in Austria. I compagni del GIK hanno prodotto anche una rivista che però riflette ancora il loro eclettismo; secondo le parole della sua ultima email inviata al Bureau della TCI, Robert stesso non ne era contento.
In questa email, ci ha scritto chiaramente di non essere demoralizzato dalla situazione politica. Accusava invece il sistema psichiatrico per aver drogato il suo cervello con farmaci che gli impedivano di lavorare e lo spingevano a pensieri suicidi. Ci avvertiva di non cercare mai aiuto medico per la depressione, dato che lui era convinto che, se non fosse stato per i prodotti chimici che gli venivano somministrati, sarebbe guarito. Ci ha scritto:
“Io voglio continuare a portare avanti i miei compiti di rivoluzionario, ma non ci riesco. Quando penso ai miei piani di vita per i prossimi anni (cioè trasferirmi a Vienna e costruire una organizzazione rivoluzionaria con i compagni lì presenti) e vedo la mia incapacità, la mia agitazione (anche indotta dall’effetto di reazione) e la mia mancanza di concentrazione aumentano sempre più. E più questo si verifica, meno sono capace di concentrarmi - in un circolo vizioso - perché penso a questa incapacità in contrasto a cosa potrei fare per la crescita del gruppo. Specialmente in questi giorni il lavoro dei rivoluzionari sarebbe molto importante, perché il capitalismo sta entrando rapidamente nella sua crisi finale e le lotte proletarie cresceranno. Vedo che ci sono più giovani interessati al marxismo rivoluzionario e alla sinistra comunista rispetto a prima, anche nella mia regione. Ho discusso regolarmente con alcuni di loro ma ora non sono più in grado di continuare.”
Le condizioni di esistenza sotto il capitalismo potrebbero aver contribuito a generare la sua depressione, ma lui rende chiaro che questa non era dovuta a qualche senso di fallimento politico. Al contrario, il suo messaggio è che il nostro tempo, il tempo della classe lavoratrice rivoluzionaria, sta arrivando. Non c’è miglior tributo che tutti noi possiamo fare alla sua memoria di compagno coraggioso e dedicato alla causa, che continuare e accrescere il nostro impegno per quella società comunista che lui desiderava così ardentemente.
Battaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #1
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