È giunta a termine le vertenza legale presentata da alcuni lavoratori dei trasporti di Pistoia contro la locale azienda di Tpl (vedi BC di dicembre 2004) che non riconosceva come anzianità di servizio i 2 anni svolti in regime di contratto formazione lavoro: il giudice ha dato loro ragione condannando l’azienda a riconoscere a tutti i lavoratori uno scatto di anzianità in più ed al pagamento dei relativi arretrati. Inoltre ha riconosciuto la legittimità della richiesta di avere spogliatoi od armadietti personali per il personale viaggiante imponendo di provvedere (come prescriverebbe la 626) o, in alternativa, di trovare una forma di compensazione economica a ciò.

Come note di colore si segnalano, nelle settimane precedenti la sentenza, l’invio di decine di lettere di contestazioni disciplinari ai lavoratori (ad essere maligni potrebbe sembrare un atto intimidatorio...) per delle schede di rilevamento passeggeri non restituite o non compilate correttamente diversi mesi prima, cosa mai avvenuta in occasione dei precedenti rilevamenti e non certo perché tutto fosse filato liscio... Oppure il fatto che l’avvocato che difendeva l’Azienda era il medesimo legale del lavoro cui si rivolge la Cgil nelle sue vertenze.

Inoltre hanno poi iniziato a circolare voci, di origine sindacale, sull’”affossamento finanziario” dell’Azienda e sulle conseguenti fosche prospettive lavorative per i dipendenti a causa di “quegli irresponsabili”

dei ricorrenti; terrorismo mediatico di bassa lega o, se si vuole, da servo che pensa “sì, il mio Padrone sarà anche un bastardo, ma se non ci fosse chi mi pagherebbe??".

Certo tra i lavorativi è ancora dominante la mentalità da “servo furbo”, o presunto tale, ed anche tra quelli un po’ più combattivi la scelta è sempre tra sindacato buono o cattivo e domina la fede nella protezione esterna data da qualche padrino sindacale oppure dalla legge più che nella propria autonoma lotta di classe, anche se è stato sottolineato come quello stesso giudice che oggi ci ha dato ragione domani potrebbe condannarci in base alla famigerata legge anti-sciopero 146/90 sui servizi minimi nei trasporti.

Aldilà poi dello specifico è stata comunque l’occasione per incominciare a spendere due parole sui temi generali dell’economia, del sindacato e della necessità della lotta.