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Home ›Condizioni e lotte operaie nel mondo
Timor Est
Una giornata di lavoro interminabile e la scarsa preparazione sono le cause della morte di un lavoratore nel porto di Dili avvenuta il 17 marzo. Il lavoratore, dipendente della Perkins, una ditta di facchinaggio, è stato investito da un container durante le fasi di scarico di una nave indonesiana. Al momento dell'incidente, aveva già lavorato ininterrottamente per 19 ore.
Secondo i lavoratori, è pratica usuale nella loro azienda essere forzati a lavorare per due turni di seguito quando una nave giunge in porto. La paga oraria media dei lavoratori della Perkins nel porto di Dili si aggira attorno ad 1 dollaro.
Turchia
Nello stato borghese non esistono diritti acquisiti per i lavoratori. In particolare il diritto allo sciopero è ormai messo in discussione dovunque. In Turchia il 21 marzo scorso, le autorità hanno emesso un decreto per bloccare uno sciopero indetto per protestare contro la diminuzione dei salari e il peggioramento delle condizioni di lavoro nelle fabbriche di pneumatici, tra cui anche la Pirelli. Il decreto permette di posticipare di 60 giorni lo sciopero, in maniera arbitraria e con la generica argomentazione di "mettere in pericolo la salute pubblica o la sicurezza nazionale". È facile capire che uno sciopero preannunciato da più di due mesi possa arrecare ben pochi danni al padrone, che pu comodamente riorganizzare per tempo la produzione. La stessa norma è stata applicata qualche mese fa anche contro i lavoratori del settore del vetro. È ormai chiaro che i lavoratori, per lottare a difesa delle loro condizioni di vita, dovranno scontrarsi direttamente con gli interessi dei padroni e con le regole antisciopero dettate da questi ultimi alle loro marionette nei vari teatrini parlamentari.
Stati Uniti
Continua nel Minnesota lo sciopero ad oltranza nei trasporti pubblici, che vede coinvolti 2200 autisti e meccanici da ormai più di sei settimane. Nonostante varie divergenze sulla gestione della crisi e sui dettagli del piano di privatizzazione, gli schieramenti democratici e repubblicani si sono dimostrati uniti nella difesa del provvedimento che ha scatenato la protesta. È previsto un taglio di spesa per i trasporti pubblici pari a 3 milioni di dollari entro il 2005 e altri 12 milioni entro il 2007. In sostanza, e come sempre, destra e sinistra parlamentari sono compatte nel sostenere l'attacco ai lavoratori, che dovranno subire tagli ai salari, ai sussidi e alle condizioni generali di lavoro. Ecco la vera natura della democrazia borghese: solo uno strumento al servizio degli interessi padronali.
Cile
I portuali di Arica, nel Cile settentrionale, sono in sciopero ad oltranza contro la privatizzazione del porto. Il blocco delle operazioni è cominciato il 12 aprile, mentre il governo programmava un'accelerazione della privatizzazione, dopo che diverse parti del porto erano già state cedute ad aziende private. Ma Arica è solo l'ultima di una serie di privatizzazioni di porti che hanno avuto luogo durante la presidenza di Ricardo Lagos.
Il sindacato del settore, accettando sia la privatizzazione sia i conseguenti licenziamenti, si limita a chiedere lo stanziamento di sussidi di disoccupazione per i 600 lavoratori che saranno subito lasciati per strada. Mentre i sindacalisti mercanteggiano al ribasso le condizioni dei lavoratori, accontentandosi di qualsiasi minima concessione di facciata che serva a quietare la lotta, e mentre gli amministratori cercano crumiri e lavoratori non specializzati per far tornare operativo il porto, i portuali cileni continuano la dura lotta per difendere il loro posto di lavoro e le loro immediate necessità.
Francia
Parecchie centinaia di pompieri sono stati attaccati dalla polizia antisommossa, con gas lacrimogeni e con idranti, a Parigi lo scorso 26 marzo. I vigili del fuoco stavano dimostrando nella piazza antistante al palazzo dell'opera, il Palais Garnier, in opposizione ai tagli alle pensioni e ai costi per il loro servizio, quando sono stati caricati dalla polizia. I poliziotti sostengono di aver risposto al lancio di oggetti e bottiglie fatto dai pompieri. Gli scontri in ogni caso sono durati più di due ore. I pompieri, che sul lavoro spesso mettono a rischio la propria vita, si sono detti stanchi del peggioramento delle condizioni di lavoro, con risorse sempre più scarse e ora anche senza la sicurezza di una pensione adeguata. Non sorprende che la protesta sia sfociata in violenza.
La nuova legge emanata dal governo, che richiede tra l'altro un'età contributiva più lunga prima di poter andare in pensione, ha ridotto la normale pensione di un vigile del fuoco a 940 euro mensili, dai precedenti 1400. La protesta dei pompieri si inserisce nella lunga serie di lotte che in Francia si oppongono alla riforma governativa del sistema pensionistico, alla disoccupazione crescente e ai tagli ai salari.
I dipendenti di Edf e di Gdf, le aziende statali per l'elettricità e il gas, invece si sono mobilitati in massa contro la minaccia di una prossima privatizzazione. Diverse manifestazioni ci sono state a Parigi ed in altre città. I lavoratori sono riusciti in molti casi ad interrompere la fornitura dei servizi, colpendo in questo modo l'interesse dell'azienda. La luce è mancata nella notte nelle strade dei centri storici di Lille, Roubaix, Tourcoing e Wasquehal, mentre in altre zone è stata mantenuta la tariffa notturna, più bassa, anche di giorno. Elettricità tagliata anche al castello di Versailles, dove i turisti sono stati evacuati.
Il governo ha affermato che intende comunque procedere sulla strada delle privatizzazioni, obbligato da una economia statale che segna un debito di 980 miliardi di euro, il 67% del pil, e un deficit che corre attorno al 4% del pil. Sulla lista delle prossime privatizzazioni c'è il costruttore aeronautico Snecma, una nuova tranche di France Telecom, una parte di Air France (dopo la fusione con Klm). Anche per Edf è già previsto il cambiamento di statuto della società. A fronte di un peggioramento generalizzato delle condizioni di lavoro e di costi sicuramente più elevati per il servizio, l'unica concessione del governo è la promessa di un intervento a favore delle famiglie più povere - 600mila famiglie potrebbero pagare meno sui primi 100 kilowatt della bolletta.
micBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
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