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Home ›Nazionalismo razziale negli Usa
Come il nazionalismo di razza divide e devia i lavoratori
Una scuola di pensiero è sorta negli Usa che pone la razza alla testa di tutte le lotte sociali. Dall'idea di una nazione oppressa all'interno di una nazione all'idea di una razza oppressa come la avanguardia rivoluzionaria. É una visione metafisica della storia quella che suppone una comunità di interessi basata sul colore della pelle e sulla identità nazionale. Ma è divebuta così cattiva e penetrante che esistono corsi di "studi sull'essere bianco" che una volta avevano programmi genericamente umanistici. Ciò fa il gioco della borghesia ed è divenuto il soggetto preferito degli accademici borghesi e dei politicanti. E sarà così fintanto che le minoranze oppresse non riconosceranno che devono costruire le proprie organizzazioni proletarie fondate sul riconoscimento che il riformismo è finito e che i capi "venduti" delle loro comunità non sono solamente venduti ma rappresentano gli interessi della borghesia e dunque fanno parte della stessa borghesia.
I suprematisti bianchi hanno trovato degli amici fra elementi come Louis Farrakhan e la Nation of Islam (una corporazione privata che anche i preti musulmani non considerano parte dell'Islam). I politicanti borghesi che commerciano in razze inventano tutti le proprie mitologie che vorrebbero valide per tutti, dai più poveri ai più ricchi. In realtà la borghesia, quando può cancellare tutti i servizi sociali degli ultimi sessant'anni, è nel pieno controllo di ciò che si muove. Il guanto di velluto è stato tolto dal pugno di ferro del capitale.
In tale contesto il tema di una "borghesia nera" è di quelli mai toccati.
È solo l'ultimo censimento federale che ha finalmente preso atto dell'esistenza di gente di razza mista negli Usa. Ed è particolare che per così lungo tempo il governo neppure la riconoscesse, nonostante anche il regime dell'apartheid in Sudafrica la potesse accettare.
I precedenti approcci alla questione della razza e della nazionalità si incontravano tradizionalmente con posizioni confuse e contraddittorie da parte degli organi politici della sinistra del capitale.
Inizialmente il Partito comunista sostenne la creazione di una nazione nera separata all'interno degli Usa; poi ciò si tradusse in un sostegno acritico al movimento per i diritti civili e alla prevalente leadership della chiesa battista sul movimento stesso.
Gran parte del dibattito sul razzismo negli Stati Uniti ruota ancora attorno agli atteggiamenti degli individui razzisti e ignora i problemi reali che stanno di fronte alle minoranze e che si sintetizzano nel fatto che molto del lavoro che precedentemente avrebbero potuto fare non viene più fatto negli Usa.
Gran parte dei settori a medio reddito della società che hanno tanto a lungo garantito la stabilità del sistema sono diventati vittime della crescente polarizzazione fra i sempre più ricchi e la sempre più impoverita classe operaia. Così quegli operai che erano contemporaneamente gli ultimi ad essere assunti e i primi ad essere licenziati non sono più necessari nell'economia capitalista. Le pratiche di riforma delle assunzioni e la creazione di occasioni formative sul piano professionale non sono affatto una soluzione per por fine al razzismo di una intero sistema economico. Ora che il riformismo non presenta più alcuna soluzione gli intellettuali di regime si volgono ad argomenti sempre più ridicoli quali gli "studi sull'essere bianco". L'unico ruolo rimasto alle frazioni di sinistra del capitalismo è la difesa delle sempre più attaccate e sgretolate riforme di ieri e ciò si accompagna al nostalgico rinnovo del ricordo delle lotte nelle epoche del riformismo quali gli anni Sessanta e Settanta. Questo ha condotto ai tentativi di ricostruire un nuovo Partito delle Pantere Nere.
La chiave per trovare una reale soluzione ai problemi dei lavoratori che sono parte delle minoranze tradizionalmente oppresse è la comprensione che c'è una profonda differenza nelle comunità di interessi fra la borghesia e la classe operaia di tutte le minoranze negli Usa. Il recente sciopero generale in Portorico mostra le differenze fra gli operai portoricani e i borghesi locali. Questa differenza è stata così "grafica" che si è potuta vedere in come gli scioperanti e i loro sostenitori sono stati bastonati nelle strade di Portorico.
A Louis Farrakhan sono stati offerti milioni di dollari dal governo libico per avviare imprese che sarebbero state possedute da Farrakhan ma condotte con il lavoro di operai neri; questa offerta è stata bloccata dal governo statunitense.
I rivoluzionari non possono lasciarsi forzare nelle strettoie del sostegno a qualunque tipo di nazionalismi, qualunque cosa i nazionalisti possano dirne. I problemi che oggi stanno di fronte alle minoranze negli Usa sono gli stessi di quelli affrontati dagli operai in tutto il mondo. La realtà che vede così tanti lavoratori resi permanentemente inutili per la classe al potere richiede una risposta che può solo risiedere nella creazione di un movimento rivoluzionario internazionale, non in qualche illusorio "diritto all'autodeterminazione".
ASmBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #1
Gennaio 1999
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