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Home ›Lotte proletarie nel mondo
India
- 000 lavoratori del settore infermieristico hanno scioperato il 5 maggio a Nuova Dehly per ottenere migliori salari e benefits. Lo sciopero ha paralizzato i servizi sanitari nei 32 ospedali statali della capitale e in più di 30 cliniche. I lavoratori richiedevano maggiore formazione, passaggi di livello più veloci, bonus di lavanderia e aumenti nei salari che attualmete si aggirano in media intorno 150 dollari al mese per giornate lavorative di 18 ore.
All'inizio della mia carriera" dice il leader della conferderazione di Nuova Dehly, "il salario di un'infermiere e di un dottore giovane erano quasi uguali, ora i dottori sono pagati quasi il triplo.
Dopo cinque giorni di sciopero il governo indiano ha minacciato di licenziare un terzo degli addetti, e la minaccia era da considerarsi seria visto che qualche giorno prima il governo dello stato confinante Uttar Pradesh ha licenziato 1.100 dottori in sciopero per aumenti salariali.
I principali ospedali hanno fatto vasti appelli per il reclutamento crumiri.
Malawy
Il Malawy Congress of Trade Union ha annunciato il 5 maggio che avrebbe indetto uno sciopero nazionale per l'aumento del salario minimo. L'obbiettivo é di far salirenunciato che non si riterrà responsabile per qualsiasi cosa dovesse accadere ai crumiri che tentassero di attraversare i picchetti.
Il governo, in collaborazione con l'associazione degli imprenditori, ha dichiarato lo sciopero illegale e ha fatto sapere che avrebbe arrestato i dirigenti sindacali se lo sciopero fosse proseguito.
Ucraina
L'epidemia dei mancati pagamenti salariali continua ad imperversare nelle repubbliche ex sovietiche. Il 4 maggio migliaia di minatori del carbone hanno deposto i loro attrezzi in tutta l'Ucraina per richiedere il pagamento di 10 mesi di salari arretrati.
Il 7 maggio circa 130.000 minatori picchettavano 57 miniere.
In una dichiarazione alla Reuter il leader del sindacato indipendente dei minatori Mykhalyo Volynets ha affermato che "i minatori della regione di Luhansk sono pronti a impadronirsi di treni per muovere verso Kiev e suonarle a chi non vuole pagare i loro stipendi.
Corea del Sud
Il 20 maggio il combattivo sindacato KCTU ha deciso per il 27 dello stesso mese uno sciopero di massa per indurre il governo ad abbandonare la politica anti-operaia intrapresa per soddisfare le richieste del Fondo Monetario Internazionale. Le rivendicazioni erano l'abolizione della nuova legge che permette i licenziamenti, la fine degli arresti dei militanti sindacali e la rinegoziazione delle condizioni per la concessione del prestito da parte del FMI. Queste hanno infatti imposto l'intrduzione di massicce misure di austerità in Corea del Sud.
Il ministro dell'industria Park Tae-Young aveva detto "se la KCTU prosegue con il suo pieno porgramma di scioperi, ciò comprometterà seriamente i nostri sforzi per superare la crsi fnanziaria."
Nel primo trimetre del '98 il collasso della moneta coreana ha già causato una contrazione del 3.8% nel PIL.
Il 25 maggio, due giorni prima dello sciopero programmato alla Hyundai, la borsa ha subito un crollo da record ed il governo ha chiesto al sindacato di revocare la protesta. Ciò però non é avvenuto ed il 27 maggio 120.000 operai cominciano in tutta la Corea uno sciopero di due giorni contro i licenziamenti e le misure di austerità imposte del FMI.
Gli operai della Hyudai erano in prima linea, in 30.000 hanno lasciato il lavoro e tenuto una manifestazione. A loro si sono uniti anche operai della Daewoo Motor. Al contempo la Hyundai annunciava che avrebbe lasciato a casa circa un terzo della sua forza lavoro.
Nella capitale Seul un corteo di 10.000 affiliati alla KCTU ha marciato per le strade al canto di "dissolviamo i caebols (i mega conglomerati finanziari coreani), rinegoziare con il FMI, stop ai licenziamenti".
Per ottenere il finanziamento di $ 60 milioni fu necessario un accordo tra governo, caebols e sindacati per introdurre la possibilità di effettuare licenziamenti di massa. La borghesia coreana ha spacciato l'accordo con la menzogna "dividere i sacrifici". Ora la KCTU punta il dito sul fatto che le ristrutturazioni sono portate avanti esclusivamente sulle spalle dei lavoratori (poteva essere altrimenti?). "Perché solo noi (dobbiamo fare sacrifici)? Nostro é il merito di aver costruito l'industria col nostro sangue e il nostro sudore ..." dice un leader sindacale della Hyundai.
Gli scioperi hanno indotto il panico tra gli investitori coreani ed internazionali i quali hanno venduto da aprile $ 480 milioni di valuta coreana di cui 3.8 solo il giorno precedente lo sciopero.
Un rappresentante dell'associazione dei costruttori automobilistici ha suonato l'allarme "se falliamo nell'arginare la recente ondata di lotte, all'industria non rimarrà alcuna chance di uscire dal tunnel." "I licenziamenti devono essere permessi in maniera estensiva e immediata per aiutare l'industria dell'auto a uscire dalla crisi." Il governo prende nota ed entra in azione, sono mobilizzati 10.000 poliziotti antisommossa ed emessi mandati di arresto per 143 attivisti sindacali compreso il presidente KCTU appena eletto Lee Kap-Yong.
Grecia
Atene é stata recentemente investita da una campagna propagandistica del partito di governo che cerca di convincere la gente della giustezza del suo programma di adeguamento e di piena partecipazione alla Unione Europea. Giganteschi manifesti riportavano lo slogan: "La Grecia corre a passi di gigante verso il futuro. Abbiamo 10 milioni di motivi per rendere la Grecia moderna e forte." La campagna, che costerà 200 milioni di Dracme, é stata finanziata con fondi pubblici e non con i fondi del PASOK suscitando imbarazzo tra gli stessi parlamentari del partito di governo. Al contempo però lavoratori pubblici scioperano in massa contro le privatizzazioni tra le quali spicca quella della Banca Ionica. Il primo ministro Simitis, nonostante il forte calo di popolarità del suo partito, rimane comunque fermo sulle sue posizioni considerando il programma di privatizzazioni irrinunciabile.
Battaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #6
Giugno 1998
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