Anche i carabinieri hanno un cuore, anzi un miliardo

Tra marescialli e generali, per la “Benemerita” questo è un gran momento, infatti, la televisione e i mass media in genere si danno un gran da fare per raccontarci storie più o meno edificanti sui fedeli difensori dell’ordine borghese. Ma se la finzione televisiva ci mostra sottufficiali dal cuore d’oro, traboccanti generosità e umanità, lo stesso non si può dire della realtà vera, dato che un altissimo esponente dell’ “Arma” sembra essere coinvolto in squallide, ma ordinarie, storie di mazzette e di ricatti miliardari (è questo che la magistratura deve verificare), in relazione ad un fatto di cronaca che i media hanno per mesi pompato oltre i limiti dell’umana sopportazione. Insomma, come tutti sanno, il generale dei carabinieri Delfino è accusato di aver estorto un miliardo alla famiglia Soffiantini per “facilitare” la liberazione del loro congiunto. Ora, in tutto questo, ciò che è strano non è il coinvolgimento di un alto ufficiale in una storia dal sapore fortemente malavitoso: se questo mondo si basa sulla spasmodica accumulazione del denaro, niente di più naturale che anche i supremi tutori della società si diano da fare per assicurarsi una vecchiaia tranquilla (diciamo così...), come il tenore di vita di parecchi pubblici amministratori - di gran lunga superiore alla portata dei loro stipendi - insegna. No, ciò che se mai deve sembrare strano, è che questa vicenda, in cui guardie e ladri si confondono, sia emersa alla luce del sole. È mai possibile che un personaggio importante come Delfino, sicuramente avido, ma non altrettanto stupido, abbia commesso errori talmente grossi da far dubitare della sua salute mentale? Evidentemente c’è sotto dell’altro, che rimanda, esattamente come Tangentopoli, alla nuova fase storica succeduta al crollo dei falsissimi comunismi dell’Est europeo. Delfino, infatti, è un uomo d’altri tempi, di quando il mondo era diviso in due tra “libertà” e oppressione ossia tra capitalismo “normale” all’Ovest e capitalismo di stato all’Est; di quando gli USA, tramite la Democrazia cristiana e la sua manovalanza fascista, compivano le stragi più infami per fermare l’avanzata del PCI verso l’area di governo, non perché questo partito costituisse davvero un pericolo per la borghesia - ché, anzi, aveva dato e dava più volte prova del contrario - ma perché, essendo legato a Mosca, era vincolato agli accordi di Yalta del 1944 che avevano diviso l’Europa tra le sfere d’influenza russa e americana. Solo lo sfascio dell’URSS ha permesso la realizzazione del vecchio progetto di Moro, cioè della borghesia più intelligente, ossia l’entrata del PCI - PDS nel governo. Ma se nel biglietto da pagare c’era la condizione di non sollevare pubblicamente i coperchi sulle sanguinose porcherie del regime democristiano, ciò non toglie che c’era anche la necessità di sbattere nella pattumiera qualche straccio piduista e schifezze simili, per permettere allo stato borghese di affrontare al meglio la nuova fase storica. Solamente così si può capire lo sgambetto al generale Delfino (di questo si tratta), progettato nelle stanze di chi detiene realmente il potere; per ripeterci, è pensabile che una generale di quella “stazza” si faccia pescare con le mani nel sacco come l’ultimo ladro di galline? “Sarà ma non ci credo”, recitava una vecchia canzone per bambini...

cb

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.