"Cooperativa" significa sfruttamento

Per molto tempo la propaganda della sinistra borghese (leggi PCI PDS PRC) ci ha presentato le cooperative come il “paradiso del lavoratore in terra”.

In esse non si era più dipendenti e quindi sfruttati, ma SOCI e quindi soggetti con capacità di decidere sulla attività della cooperativa e sul proprio lavoro.

In realtà questo non é mai accaduto: i soci delle cooperative hanno infatti sempre ricevuto un salario non superiore a quello dei dipendenti di imprese private (le coop non sono neppure vincolate dagli accordi sindacali nazionali), hanno sempre goduto di coperture assicurative e previdenziali ridotte rispetto a quelle dei lavoratori subordinati ed hanno sempre dovuto sostenere lavori estremamente duri ed alienanti.

Già da questi dati si capisce come le coop siano in reltà uno dei più abili sistemi di sfruttamento del lavoro proletario. Negli ultimi anni le coop, assecondando la necessità del sistema economico di una maggiore flessibilità del lavoro , hanno svolto il ruolo di vere e proprie intermediarie di mano d’ opera.

Il sistema da loro adottato é quello che viene descritto qui di seguito da un compagno che per più di anno ha lavorato in una coop.

La lettera

Sono entrato in una grossa COOP di movimentazione (FACCHINAGGIO) nel Settembre del 1996 e mi sono licenziato nel Novembre del 1997 per espletare il servizio civile; avrei potuto mettermi in aspettativa ma la dirigenza della COOP mi ha “consigliato” di licenziarmi per evitare loro dei costi aggiuntivi , comunque hanno promesso di riassumermi alla fine del servizio (vedremo).

I primi 3 mesi dopo l’ assunzione sono stato in prova, poi visto la mia “disponibilità” mi hanno preso come socio di livello E (il più basso) con una paga di meno di £10000 nette all’ora, per un totale di 43 ore settimanali più gli straordinari.

Gli straordinari non erano obbligatori, ma erano l’ unico modo per passare di categoria rapidamente (e avere un salario un po’ più alto), e così é stato dopo 8 mesi a 50 ore la settimana; ma c’erano dei compagni che oltre ai “normali” straordinari lavoravano anche la domenica.

Ero stato inviato dalla coop a lavorare in modo abbastanza stabile in una fabbrica metalmeccanica non come facchino ma come operaio alle macchine; inizialmente la fabbrica utilizzava anche operai extracomunitari suoi dipendenti con contratti a tempo determinato; quando questi contratti scadevano gli operai dipendenti venivano rimpiazzati da altri soci della mia coop; così, in pochi mesi, ci siamo ritrovati ad essere gli unici operai della zona forni.

La fabbrica aveva fatto questa scelta in quanto , pagando la coop a cottimo , riusciva ad ottenere grossi risparmi.

Quando la fabbrica metalmeccanica chiudeva la coop mi “affittava” ad altre imprese per le quali svolgevo i compiti più disparati comprese le pulizie dei locali oppure mi utilizzava per trasporti effettuati direttamente da essa.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.