Dai compagni francesi del gruppo "Socialisme ou Barbarie"

Sull’indirizzo internazionale del Partito Comunista Internazionalista

Parigi, dicembre 1953 - Al Partito Comunista Internazionalista d'Italia

Cari campagni,

riceviamo ora il vostro «Indirizzo Internazionale» e la proposta di pubblicare una rivista internazionale.

Ora, la nostra posizione non è cambiata. Nel momento attuale il lavoro su scala internazionale consiste essenzialmente nel render chiari i problemi del movimento operaio, alla luce delle esperienze di lotta di questi ultimi trenta anni e dell'evoluzione del capitalismo, a riaffermare i principi fondamentali della teoria marxista, ed affrontare le nuove situazioni in cui si svolge la lotta degli operai, e a definire una prospettiva rivoluzionaria. È uno sforzo il cui scopo finale è quello di stabilire una base programmatica comune che possa servire a riunire le disperse energie rivoluzionarie. Ma è un lavoro lungo, serio, difficile, che non può in, nessun modo, essere eluso o sostituito con dichiarazioni vaghe e che non deve essere interrotto per improvvisi cambiamenti di programma di lavoro né per proposte illusorie. Non bisogna farsi illusioni sulla rapidità di un raggruppamento internazionale, né sulle prospettive di lavoro. Il numero estremamente ridotto dei gruppi esistenti, la loro debolezza, la loro confusione ideologica nella maggior parte dei casi, sono il risultato di uno smembramento delle vecchie organizzazioni e di una, crisi del movimento operaio di cui non facciamo che intravedere l'esito positivo. Se i recenti movimenti della classe operaia, in particolar modo gli avvenimenti della Germania Orientale, sono un segno incoraggiante di ripresa e in una certa misura di rottura con lo stalinismo, tuttavia essi non hanno risolto questa crisi né soppresso la necessità del lavoro internazionale così come l'abbiamo definito. Ora non vediamo quale possa essere, in questo senso, l'efficacia del vostro «Indirizzo» e della vostra proposta.

A chi indirizzate il vostro documento? Se a noi, «Socialisme ou Barbarie», noi conosciamo le vostre posizioni meglio di quanto ce le possa far conoscere la lettura di questo documento. Se ad altri gruppi, a quali? Al gruppo olandese o a quello americano? La lettura delle tesi che abbiamo tradotto e pubblicato li ha certamente informati sulle vostre posizioni meglio di quanto l'«Indirizzo» non saprebbe farlo.

Ma c'è anche il contenuto del vostro documento. Per i due terzi almeno, si tratta di una polemica e di una confutazione delle posizioni di Bordiga e dei suoi amici. Ora, all'infuori dell'Italia, le posizioni di Bordiga non sono conosciute, e il bordighismo non è mai stato una corrente internazionale. Anche se si ammette che documenti così generali possano avere valore nel periodo attuale, solo un documento in cui fossero confutate le posizioni trotskiste, staliniste, anarchiche o social-democratiche potrebbe proporsi di toccare certi gruppi o certi militanti. Se, invece, si trattasse semplicemente di riaffermare le vostre posizioni, le vostre tesi sono più complete. Se si tratta infine di una piattaforma di raggruppamento, il suo contenuto dovrebbe essere diverso. Ma abbiamo già detto che una tale piattaforma era subordinata a questo lungo lavoro di chiarificazione e di discussione internazionale che noi abbiamo deciso di cominciare, e alle possibilità reali di raggruppamento e di azione che ancora non esistono.

Insistiamo dunque perché: le decisioni prese a Milano nel giugno del 1952 siano finalmente applicate, che siano, scambiati, tradotti, discussi, pubblicati dei documenti in modo che in ogni organizzazione tutti i militanti ne conoscano l'esistenza e discutano l'orientamento politico dei quattro gruppi che, secondo noi, difendono oggi le posizioni marxiste: il Partito Comunista Internazionalista d'Italia, lo Spartakusbund di Olanda, «Socialisme ou Barbarie» in Francia e il gruppo di «Correspondance» negli Stati Uniti.

È una prima tappa che sarebbe vano voler saltare.

Fraterni saluti.

Per «Socialisme ou Barbarie», VEGA

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Prometeo - Ricerche e battaglie della rivoluzione socialista. Rivista semestrale (giugno e dicembre) fondata nel 1946.