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Home ›Napoli: che fine ha fatto la “rivoluzione” di de Magistris?
La carriera politica di de Magistris inizia nel 2009 con l’elezione a deputato europeo tra le fila del partito “Italia dei valori”. Nel 2011 viene eletto sindaco di Napoli, sostenuto da una coalizione composta da Italia dei valori, Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani e liste civiche. Durante la campagna elettorale de Magistris aveva fatto tante promesse: creare lavoro, migliorare i trasporti, la sanità, l’assistenza sociale, sconfiggere la Camorra. Aveva promesso la “Rivoluzione arancione”. Scaduto il mandato, nel 2016 si ricandida e, senza fare un effettivo bilancio, rilancia le vecchie promesse. Viene rieletto, dopo la vittoria entusiasticamente dichiarò che si fosse trattato di un plebiscito ma quelle elezioni furono caratterizzate da malcontento e astensionismo.
De Magistris è al potere da sette anni, nulla di ciò che aveva promesso è stato mantenuto. C’è un divario enorme tra quello che il sindaco racconta e la realtà di Napoli.
Il trasporto pubblico è al collasso, in particolare i bus. Corse ridotte, attese alle fermate che spesso superano anche un’ora! Il sindaco ama riempirsi la bocca con la bellezza della stazione metropolitana di Toledo, “La stazione più bella in Europa” ripete continuamente. Evidentemente è stata fatta così “bella”… per rendere più piacevoli le lunghe attese… Il servizio offerto dalla metropolitana è infatti il peggiore se confrontato con quello delle altri grandi città italiane ed europee. La frequenza delle corse dovrebbe essere tra i 10 e i 14 minuti, valore già elevato, ma… in estate questi numeri raddoppiano ed, in generale, chi prende la metro sa bene che la frequenza non viene rispettata. Continui disservizi prolungano le attese, spesso il servizio viene sospeso per i guasti. La metro chiude presto, le ultime corse sono affollatissime. Chissà se il sindaco ha mai preso l’ultima corsa il sabato, come fanno tanti ragazzi e “poveracci” per uscire, si viaggia in condizioni disumane!
Le strade di Napoli sono un disastro, buche, voragini, allagamenti ad ogni giornata di pioggia.
La disoccupazione a Napoli non è diminuita, anzi. Così come non sono diminuiti precarietà e lavoro nero che continua ad essere tra le forme “contrattuali” più diffuse. Il sindaco dice di girare “tra la gente”, allora certamente durante i sui giri ne avrà incontrati tanti di lavoratori al nero. Persone che lavorano tutta la settimana, tutta la giornata, per poche centinaia di euro al mese! Cosa ha fatto il sindaco in merito? Cosa fa quando, durante le sue presunte passeggiate da “Sindaco di strada”, si accorge di questi fenomeni?
Lo “Stato sociale” continua a perdere pezzi, i servizi del Terzo settore ad essere tagliati.
La camorra non è stata ridimensionata, continua a portare avanti i propri affari: era ed è parte integrante del tessuto imprenditoriale locale.
Slogan, “grandi eventi”, pubblicità, promesse altisonanti, la “Rivoluzione arancione” è stata solo fumo. Non è cambiato nulla e le condizioni peggiorano ancora di più nelle degradate periferie. In particolare sono peggiorate le condizioni della classe lavoratrice, dei disoccupati e dei loro figli. Sono questi infatti coloro che subiscono di più gli effetti della realtà disastrosa sopra descritta.
De Magistris ha fatto tante promesse, nessuna è stata mantenuta. Qualcuno potrebbe dire: non è colpa del sindaco! Certo, le colpa di tutto ciò non è da ricondurre saltando al sindaco, anzi. Queste sono le conseguenze di un sistema economico e sociale ingiusto e contraddittorio, che sta vivendo inoltre una lunga crisi. De Magistris non avrebbe mai potuto mantenere le famose promesse, noi già lo sapevamo. Ma allora: perché le ha fatte? O il sindaco di Napoli fece quelle promesse in “mala fede”, prendendo in giro la gente, sapendo di non poterle mantenere, oppure… almeno dovrebbe ammettere di aver fallito, di averci provato e non esserci riuscito. Il Sindaco invece continua a ripetere che a Napoli è in atto una rivoluzione, “che tira un’aria nuova”, che ci sono i turisti… Così come continua a lanciare promesse fantasmagoriche, la più recente riguarda la proposta di una moneta locale da affiancare all’euro. Ma ci crede veramente? Mah! Se ci sono le strade disastrate non è colpa del sindaco, se ci sono i turisti sarebbe invece merito della “Rivoluzione Arancione”… questo è il ritornello che ripetono de Magistris e i propri sostenitori.
È una vecchia storia: promesse e finte rivoluzioni. Le vicende di de Magistris non a caso si sono intrecciate con le attività della sinistra radicale. Il sindaco da sempre ha incassato il sostegno dei partiti sedicenti “Comunisti” istituzionali e alla seconda elezione si è anche guadagnato il sostegno di molte realtà extraparlamentari, in particolare di militanti provenienti dall’area dei “disobbedienti” e dall’Ex OPG Occupato. L’Ex OPG Occupato partecipò attivamente alla campagna elettorale del sindaco, con tanto di interventi dal palco e sventolio di bandiere meridionaliste. Durante le elezioni molti militanti hanno svolto funzione di rappresentati di lista, mettendo in opera quello che hanno chiamato “controllo popolare”. Nessuna promessa è stata mantenuta, ma i militanti dell’EX OPG sembrano avere i paraocchi e, come il sindaco, fanno finta di nulla, senza ammettere il fallimento delle proprie illusioni riformiste. Anzi, l’EX OPG Occupato ha continuato ad alimentare il fuoco delle illusioni elettorali, promuovendo all’ultima tornata il cartello “Potere al Popolo”.
Non c’è più spazio per il riformismo, se i disoccupati e i lavoratori vogliono strappare qualche miglioramento lo dovranno fare unicamente dando vita a serie lotte contro la classe padronale e i governi vari. Referendum, sindacalismo, riformismo, cartelli elettorali, sono tutte armi spuntate e generano illusioni.
Poiché non vogliamo anche noi diffondere illusioni, dobbiamo dire che qualsiasi lotta, anche la più dura, potrà sì strappare miglioramenti ma questi miglioramenti potrebbero essere momentanei e ad ogni modo non risolverebbero i problemi profondi della classe lavoratrice. Disoccupazione, sfruttamento, precarietà, guerre, disastri ambientali, degrado sociale, questi problemi non li risolverà certamente de Magistris o “Potere al popolo” ma nemmeno basterebbero le dure lotte. Questi problemi verranno definitivamente superati solo se viene cancellata una volta per tutte la logica del profitto. L’umanità tutta ha bisogno di rivoluzionare il sistema economico e sociale dalle fondamenta, eliminando la gestione privata dei mezzi per produrre beni e servizi, eliminando il profitto stesso, socializzando i mezzi di produzione e facendo funzionare il sistema economico unicamente con lo scopo di soddisfare i bisogni di tutti.
Un cambiamento del genere non avverrà conquistando le attuali istituzioni bensì superandole, dando vita al potere della classe lavoratrice, estromettendo padroni, sfruttatori e i loro servili politici di ogni colore. Sappiamo quanto ciò sia difficile ma riteniamo anche che sia l’unica strada da intraprendere e fin da oggi bisogna impegnarsi per radicare questo programma di trasformazione profonda della società. Unisciti a noi.
Battaglia Comunista #11-12
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