You are here
Home ›Economia e rivoluzione: il nostro punto di vista
A volte capita che qualcuno – pochi, in verità, fra quanti trascinano pesantemente la loro esistenza di “cittadini”… salariati o pensionati – commenti i nostri “punti di vista” (se gli capita di sentirli o leggerli) rimproverandoci la “esibizione” di una critica, ritenuta inconcludente, alle attuali condizioni economiche e sociali; quindi, secondo lui, attestandoci caparbiamente su una contrapposizione teorica di tipo “ottocentesco”. E siamo spesso accusati di non tener presenti gli sviluppi e le trasformazioni subite dalla economia in più di un secolo e mezzo; non entreremmo nel vivo di quelle che sono le questioni all’ordine del giorno, in particolare quelle finanziarie, attorno alle quali gli economisti invece discuterebbero e si confronterebbero intervenendo con meditate (?) scelte “politiche”. Sarebbe allora quasi un aristocratico distacco, il nostro: anziché “sporcarci le mani” con i quotidiani problemi (economici e finanziari, ancora una volta) mostreremmo quasi un disprezzo verso tutto e tutti, esprimendo un’arrogante quanto astratta teoria che dogmaticamente liquida, senza suggerire un qualche “miglioramento”, il presente stato di cose.
A quel punto noi dovremmo cercare di spiegare, a chi così superficialmente ci contesta, che è sbagliato in partenza il concetto dominante di una economia considerata come la “sfera” (persino una “scienza” ad uso e consumo della borghesia dominante) del tutto autonoma, separata da quelli che sono invece i contrasti, le contrapposizioni di interessi, sui quali si impone – e tutto domina – l’attuale e storico modo di produzione e distribuzione. Infatti, il processo sociale anziché apparire in tutta la sua trasparenza è invece oscurato ideologicamente e politicamente; il “cittadino” viene assoggettato alla economia (con la classe operaia adeguatamente sfruttata in base ai vigenti rapporti sociali), sottomesso alle “cose” che sovrastano e renderebbero impotente l’essere umano. Costretto – come arringava un noto personaggio del passato – a “credere, obbedire e combattere”…
Scriveva invece una rivoluzionaria come la Luxemburg:
Poiché l’economia è una scienza delle leggi particolari del modo di produzione capitalista, la sua esistenza e la sua funzione dipendono da questo modo di produzione e perdono ogni base quando questo cessa di esistere. (…) Il compito della ricerca scientifica è quello di scoprire la mancanza di coscienza di cui soffre l’economia della società, e qui tocchiamo direttamente la radice dell’economia politica.
La società nella quale viviamo è quella in cui la natura sociale del lavoro si realizza in una economia essenzialmente monetaria come quella capitalistica. Il denaro diventa anch’esso un prodotto specifico del capitale, indispensabile per lo “scambio” delle merci. E lo scambio, ancora scriveva la Luxemburg, “è il solo mezzo per unire individui atomizzati” in una società dove i produttori sono separati dai prodotti trasformati in merci dalle quali, attraverso la loro “circolazione”, si ottiene la valorizzazione della produzione capitalistica. Una produzione di merci che, attraverso la loro vendita, realizza valore (valore di scambio che si impone sul valore d’uso) sotto forma di denaro. Dalla natura monetaria del processo capitalistico deriva lo svolgersi di una concezione che si basa su un’argomentazione rinchiusa nei termini di un modello di circuito monetario, muovendo da una produzione finanziata dal capitale monetario in grado di disporre dei mezzi di produzione, dando luogo ad un accrescimento della quantità del valore iniziale. Il tutto, quindi, vincolato alla produzione e realizzazione di un plusvalore da tradursi in forma monetaria per la ripresa di un nuovo e più largo ciclo di produzione di valore.
In questa logica – imposta dall’attuale modo di produzione e distribuzione per il quale è fondamentale la crescita del Pil (oggi in calo) – ogni incremento di valore di scambio, e quindi accumulazione di capitale, contrasta nella sua realizzazione con l’unico valore, quello d’uso, di fronte al quale l’umanità si sta giocando la propria sopravvivenza come specie, assieme a quella dell’intero pianeta.
Il principale ostacolo da abbattere – questo è il punto focale oscurato e ignorato dall’ideologia dominante al seguito del capitale – rimane quello del capitale stesso, del valore di scambio di cui si nutre e sulla cui misura (inseguendo un suo continuo incremento) la classe dominante e la società attuale fondano la loro conservazione.
Ogni prodotto, ogni oggetto (dal materiale allo ”spirituale”) deve quindi essere generalizzato sotto forma di merce, ivi compresa quella stessa forza-lavoro che viene sfruttata nella produzione delle merci dopo essere stata comperata con un salario che costituisce il valore di scambio della forza-lavoro. L’uso di essa ha come unico scopo la valorizzazione del capitale investito attraverso un processo di produzione attorno al quale è sempre presente un conflitto fra due classi: borghesia e proletariato, capitalisti e lavoratori. Il grado di produttività del lavoro è fra le poste in gioco, e il progresso-applicazione della scienza e della tecnica diventa per il capitalismo una condizione del suo “sviluppo” e, al tempo stesso, delle sue crisi.
Infatti, conseguentemente alla concorrenza tra i singoli imprenditori, è sul risparmio di lavoro umano (ovvero quanto più sia possibile ridurre la parte di lavoro indispensabile al mantenimento in vita del lavoratore) che si basa la ricerca di un profitto sufficiente a concretizzare l’accumulazione di capitale. Ma questo significa l’approfondirsi di un processo di meccanizzazione e di automatizzazione tale da portare all’espulsione, da molti settori della produzione, di masse di lavoratori i quali, senza poter vendere la propria forza-lavoro, sono estromessi dall’insieme dei consumatori che l’accresciuta quantità di merci richiederebbe fosse in continuo aumento.
Paradossalmente, questa è la conseguenza diretta di ogni incremento della forza produttiva del lavoro. Appare evidente come la persistenza dei rapporti di produzione capitalistici escludano una qualsiasi soluzione, economica di tipo “riformistico”, dello scontro insanabile e quindi inevitabile fra il crescere del capitale, da un lato, e il diminuire della richiesta di lavoro (salariato) dall’altro. Una contraddizione, questa, che aumenta sempre più all’interno della sopravvivenza, per quanto “regolata” e “aggiustata” essa possa mai essere, del modo di produzione e distribuzione capitalistico. Soprattutto se giunto storicamente nella sua fase (tanto economica quanto finanziaria) più avanzata. L’economia capitalista va quindi ribaltata, rivoluzionata in ogni suo aspetto e fondamento se non si vuole precipitare in un imbarbarimento sociale dal quale sarà ancor più difficile liberarsi.
DCBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #09-10
Settembre-ottobre 2016
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2006: Anti-CPE Movement in France
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and Autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.