Note sulla nostra attività

Roma 24 febbraio, presentazione pubblica del Partito Comunista Internazionalista

Da circa tre anni Battaglia Comunista è presente stabilmente sul territorio romano. Ai primi militanti si sono aggiunti altri compagni internazionalisti formando un giovane gruppo di lavoro che porta avanti stabilmente attività di propaganda, studio e intervento, in particolare nella realtà giovanile. I compagni locali hanno quindi sentito l’esigenza di organizzare una presentazione pubblica dell’organizzazione, presentazione apertasi con una relazione di Damen che in particolare ha ricostruito le fasi storiche e le motivazioni politiche che portarono alla formazione del P.C.Int. nel 1943.

“Assemblea proletaria” di Bologna

Negli ultimi mesi dello scorso anno i compagni della sezione bolognese di Battaglia Comunista sono stati protagonisti di due assemblee pubbliche, incentrate sulle condizioni dei lavoratori, in relazione alla crisi mondiale del capitalismo, e sul ruolo assunto dal sindacato in questi anni. A questi incontri hanno partecipato alcuni lavoratori provenienti da diversi settori di lavoro. Dopo queste due assemblee si è deciso di mettere in piedi un ambito di lavoro nel quale questi lavoratori potessero continuare a confrontarsi sulle condizioni che vivono, solidarizzare tra di loro e iniziare a organizzarsi fuori dalla logica del sindacato fatta di inganno, mediazione e illusioni riformiste. L’esperienza/esperimento sta continuando con assemblee periodiche, che, oltre a fare il punto della situazione, decidono le modalità di intervento nei luoghi di lavoro ritenuti più sensibili (per esempio, perché c’è già una mobilitazione in corso per difendere l’occupazione), come le fabbriche “tradizionali” o i call center.

L’elemento politico discriminante, la base di lavoro comune aggregante individui di varia provenienza, è la convinzione che le lotte proletarie, per essere veramente tali, debbano per forza di cose andare oltre e contro la forma-sindacato, compresa, naturalmente, quella di base. In altre parole, solo la lotta autorganizzata, dal basso, spontanea (dove per “spontanea” s’intende autonoma dal controllo e dalla prassi sindacali) può difendere noi lavoratori - ed eventualmente attaccare - dall’aggressione del capitale che, in tempi di crisi, si intensifica. Altro aspetto, a questo strettamente intrecciato, e che ha spinto i nostri compagni bolognesi a dare vita all’assemblea proletaria, è il punto di vista da noi sostenuto, secondo il quale solo la lotta vera è in grado di contrastare efficacemente gli effetti tossici dell’ideologia borghese sul proletariato e favorire l’acquisizione dialettica della prospettiva anticapitalistica, di cui l’avanguardia rivoluzionaria (ossia il partito) è coerentemente portatrice. Se l’assemblea proletaria di Bologna riuscirà a smuovere anche solo un po’ le acque stagnanti - fatte di rassegnazione, demoralizzazione, sfiducia in se stessa e mancanza di alternative sociali - in cui boccheggia la classe operaia e tutto il lavoro salariato (nell’immediato, quello bolognese, va da sé), sarebbe già un grosso risultato.

Modena, assemblea di lavoratori

Il 16 febbraio alcuni nostri compagni hanno partecipato ad una assemblea di lavoratori a Modena. Erano presenti varie realtà in lotta della provincia, tra cui: operai Ferrari e di varie altre fabbriche. L'assemblea ha avuto un inizio un po’ “rigido” con interventi in scaletta già preordinata. Successivamente però è stato dato spazio anche agli "esterni". L'impostazione schiettamente classista e la volontà di unire le lotte dal basso - al di fuori dell'egida di un sindacato particolare - sono da salutare assolutamente con favore, in alcuni interventi però la critica mossa ai sindacati si muoveva su un piano di superficie, diretta principalmente contro le “burocrazie”, e non contro la forma sindacato, per più d'uno dei presenti alcuni dei sindacati attuali sono “recuperabili” alla causa dei lavoratori; c’è da dire che i promotori dell’assemblea erano per di più lavoratori “autoconvocati” ossia delegati sindacali di base (non sindacalisti di professione…) anche se critici verso l’azione dei sindacati.

I nostri interventi hanno cercato di puntare l’attenzione sulla critica alla forma-sindacato e non semplicemente al ruolo della dirigenza, si è cercato quindi di battere sulla necessità dell'autorganizzazione delle lotte anziché sulla creazione di una struttura sindacale o parasindacale di "autoconvocati". Inoltre si è puntato a mettere in campo solidarietà concreta, fisica, anziché solo comunicati e assemblee. Una ulteriore assemblea si è tenuta sabato 26 febbraio.

Roma, assemblea degli “autoconvocati”

Il 26 febbraio siamo stati al terzo incontro pubblico degli "autoconvocati", presente all'incirca un centinaio di persone. Va subito detto che gli “autoconvocati” devono aver fatto sentire il loro peso e ora stanno sicuramente interessando le burocrazie della CGIL-FIOM e in generale dei sindacati compresi quelli di base. Infatti, a differenza delle altre volte era significativa la presenza dei funzionari. È intervenuto anche Cremaschi facendo un intervento abbastanza piatto. Sono intervenuti i rappresentanti delle burocrazie dell'USB, del CUB, della FIOM... oltre, chiaramente che diverse decine di rappresentanti RSU di diverse località italiane.

L'aria che tirava era senz'altro molto più vivace delle altre volte. Infatti l'insofferenza verso l'attendismo e l'inadeguatezza delle strutture sindacali era molto sentito. Dobbiamo purtroppo dire che non c'è stata una contestazione dinanzi a tentativi di sindacalizzazione portati avanti dai dirigenti sindacali, indice questo del fatto che non è ancora affatto matura tra i lavoratori promotori una netta vera spinta volta all'autorganizzazione delle lotte. Ci sono stati però alcuni interventi di lavoratori che parlavano apertamente di voler aprire una stagione di vero protagonismo operaio anche fuori dal sindacato. Voce che spesso è stata ostruita o ignorata. Dobbiamo purtroppo dire che il peso dei funzionari sindacali si è fatto sentire e non poco in questa assemblea…

Volantini

Vi segnaliamo i volantini che abbiamo distribuito lo scorso mese, in diverse occasioni; trovate il testo sul nostro sito:

  • Politiche sociali sotto attacco, per i lavoratori del terzo settore;
  • O noi o loro, distribuito a Roma al corteo USB dell’11 marzo;
  • 8 Marzo;
  • La lotta per la scuola, la scuola della lotta, distribuito in occasione delle manifestazioni del 12 marzo;
  • Oggi studenti, domani precari;
  • Lavoratori italiani e immigrati: stessa classe, stessa lotta! distribuito tra gli immigrati, pubblicato anche in inglese e francese;
  • Solidarietà di classe agli operai della Isi ex Electrolux! distribuito ai lavoratori di Scandicci (FI).

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.