You are here
Home ›Sfruttamento in negozio: soprusi e sudore dietro le vetrine e le luci
Da tempo, parlando di manchesterizzazione del lavoro, ci riferiamo ad un salto all'indietro nel tempo che ci rimanda a condizioni ritenute a torto superate da due secoli. Oggi la giornata lavorativa è di 8 ore e non di 15, e c'è sempre un giorno alla settimana in cui ciascuno si può riposare.
Non da noi -- dice F., commessa di un negozio di intimo di una non precisata località del Nord Italia -- nel commercio non esiste riposo, nel commercio c'è solo sfruttamento.
Fare la commessa in un negozio di una grande catena di intimo può inizialmente apparire come qualcosa di prestigioso per una ragazza, alla quale all'inizio di questa esperienza sembra di vivere in un'isola felice. Ma le condizioni dei lavoratori dipendenti, anche in questo settore, stanno subendo quell'attacco di vasta portata che interessa tutto il proletariato nel suo insieme. Già quelle fasce di commercianti "in proprio" che storicamente erano inquadrabili come posizione economica e mentalità nella cosiddetta piccola borghesia hanno risentito in questi anni di una progressiva e spietata proletarizzazione. C'è poi una categoria particolare e ormai molto diffusa, che deve sottostare a condizioni, in pratica, di schiavitù: sono i lavoratori con contratto di associazione in partecipazione.
Sono contratti di puro schiavismo -- continua F. -- dove non hai nessun diritto come godere di malattia, infortunio, maternità, dove l'azienda non ti versa i contributi pensionistici, ma hai solo obblighi e cioè fare tutto quello che chiede la capo-area: stare in negozio quando arriva lei anche fino a 11 ore, e e nei 3-4 giorni successivi al suo arrivo lavorare sempre 11 ore al giorno sotto le sue ripetute minacce e i suoi "tornerò a controllare entro il...". Questo perchè le direttive seguono delle scadenze ben precise. Puoi avere periodi lunghi durante l'anno in cui arrivi a lavorare anche un mese senza mai stare a casa un giorno (Natale, saldi di gennaio). A questo si aggiunge l'assenza nel contratto della voce "ferie". In genere sono tre settimane all'anno, o meglio due, massimo tre per gentile concessione dell'azienda.
Lo stipendio è legato a doppio filo al rendimento del negozio, il cosiddetto target. Per massimizzare i profitti l'azienda impone dei target sempre più alti mese dopo mese. Target che difficilmente sono sempre raggiungibili, con la crisi dei consumi conseguenza della più generale crisi capitalistica di questi ultimi anni. Ogni giorno alla chiusura del negozio, la commessa che è in turno deve telefonare alla capo-area per darle il rendiconto dell'incasso e spesso sentire le sue lamentele quando quest'ultimo non la soddisfa. Poco importa che sia piovuto o nevicato tutto il giorno e la gente sia stata rintanata in casa. Hai incassato poco? E' colpa tua!
Tutti questi piccoli e grandi soprusi si sommano tra di loro, nell'assenza in un settore che è anche tradizionalmente de-sindacalizzato di risposte che mettano un freno a questi duri attacchi. In un negozio di 4 commesse e nemmeno tutte con la stessa tipologia di contratto, chi si sognerebbe di organizzare vertenze o indire scioperi, e tantomeno (come suggeriremmo noi) autorganizzarsi dal basso? Mancando così qualsiasi tipo di tutela (delegata ad altri o portata avanti in prima persona) il settore è caratterizzato da un elevato turnover. Mi sono stufato? Mi cerco un altro lavoro. La risposta che si da al proprio disagio è quindi sempre individuale, mai condivisa con altri lottando per migliorare le proprie condizioni. L'unico rimedio sembra la fuga.
Invece, la strada che tutte/i coloro che lavorano nel settore e hanno raggiunto piena coscienza di essere sfruttati è un'altra: bisogna coordinarsi! Stabilire contatti (blog, forum) tra lavoratori di più punti vendita della stessa catena, e tra catene dello stesso settore coinvolgendo via via tutto il mondo del commercio. Dare vita ad assemblee in cui come prima cosa ci si incontra e si confrontano le proprie esperienze. E nelle stesse assemblee bisogna stabilire insieme forme di lotta. Per organizzare scioperi in un settore così enormemente frammentato sul territorio, bisogna che ci sia la disponibilità alla lotta di tutti! La frammentazione si può e si deve superare col numero. Se si è in tanti, anche le cose che prima ti sembravano utopie, come uno sciopero, possono diventare realtà.
Ma soprattutto bisogna prendere coscienza del fatto che le condizioni di lavoro e di vita di chi lavora in questo settore sono figlie del capitalismo e del fatto che quest'ultimo è alla frutta. L'estorsione di plusvalore passa per tutti i settori del proletariato, non solo quelli direttamente produttivi di merci. Se molti negozi anche di grandi catene sono sotto personale, con conseguente inasprimento dello sfruttamento, è perchè i minori saggi di profitto impongono al fine di essere colmati, di tagliare posti per risparmiare di più. Mai come oggi si impone all'attenzione di tutti la necessità del superamento del capitalismo in quanto società fondata sul profitto, in cui altri decidono della vita di ognuno di noi, e quindi bestialmente ingiusta. Per superarla occorrono due cose: una classe, e il partito è necessario alla testa delle sue lotte per combattere i padroni!
IBBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #1
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Anti-CPE movement in France
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.