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Pubblichiamo volentieri una breve cronaca inviataci a fine novembre da un giovane compagno studente e simpatizzante delle nostre posizioni a proposito delle recenti mobilitazioni in Gran Bretagna. "Londra chiama, Roma risponde"... verrebbe da dire seguendo i fatti di questi ultimi giorni.
“No if, no but, no cut!” - Senza se e senza ma, niente tagli! - gridano gli studenti inglesi a cui si vorrebbe triplicare le tasse universitarie già alte. Slogan analoghi si sentono nelle piazze italiane contro la riforma-massacro Gelmini/Tremonti.
Da rivoluzionari, non possiamo che salutare con calore e simpatia ogni manifestazione di rivolta verso questo stato di cose, specialmente quando protagonisti sono masse di giovani - talvolta o spesso di origine proletaria per forza di cose - che sperimentano l'esperienza di assedi più o meno simulati verso i palazzi simbolo del potere, di cortei “volanti”, di blocchi stradali ecc. tutto nel cuore della vecchia e sonnolenta Europa.
Non siamo certo noi ad esaltare gli atti più o meno simbolici di quelle che i media ed i codici legali borghesi chiamano “violenze” - né, ovviamente, tanto meno le condanniamo - siano esse gli assedi ai parlamenti, le aggressioni a re, regine (!), politicanti, sindacalisti o altro ancora. Registriamo però queste “scintille” come sintomi di superficie di “qualcosa” che verosimilmente si sta rimettendo in moto dopo tanto, troppo tempo. (quel famoso spettro che si aggira per l'Europa da 150anni? Chissà...).
Siamo ben consapevoli che tutto ciò è importante, anzi indispensabile, ma non sufficiente se non si lega ad una radicale messa in discussione delle basi fondanti della società capitalistica ed alla prospettiva politica del suo superamento. E proprio a tale scopo il nostro posto di comunisti rivoluzionari è inevitabilmente nelle lotte, per portarvi come partito le nostre critiche ed indicazioni strategiche. Con la ragionevole sicurezza che quello che è accaduto sinora è solo l'inizio, il prologo di ciò che questa crisi del sistema produrrà nei prossimi mesi ed anni...
Devo dire che è stata un'esperienza molto edificante, nel complesso, caratterizzata da un sacco di energia e rabbia senza freni.
Sono stato un po' contrariato su come il movimento ha condotto la mobilitazione a Manchester dopo la famosa “battaglia londinese di Millibank” (sede dei Tories...).
Ci sono state 2 occupazioni dopo di essa. La prima il giorno successivo, quando un'assemblea di circa 80 persone diretta da militanti e simpatizzanti del SWP (organizzazione trotskista) ha deciso di occupare gli uffici finanziari dell'università, più a beneficio dei media, ed ottenendo poco più di una dichiarazione d'intenti del rettore, senza alcun valore effettivo. Da notare che il contatto degli occupanti coi media e la direzione era tenuta da un burocrate dell'Unione Studentesca (USU), la quale non aveva appoggiato la protesta.
Gli anarchici volevano bloccare l'accesso all'edificio anche ai dipendenti in modo da esercitare pressioni sul rettore.
La seconda occupazione c'è stata qualche giorno dopo, quando, al termine di una marcia organizzata dall'USU, circa 50 persone hanno deciso di procedere all'occupazione della sala conferenze.
La questione più controversa durante le discussioni tra di noi era se dovessimo essere “realistici”, presentando un qualche controproposta riguardo al modo di gestire i tagli dei moduli didattici, che si sosteneva essere cosa slegata dall'aumento delle tasse (es. togliendo i facoltativi / riducendo i fondamentali da 6 a 4, ecc.) . Io ed altri abbiamo detto che non sono affatto fenomeni separati, ma che tale taglio è solo una manifestazione iniziale del previsto aumento delle tasse.
In totale, in decine di migliaia hanno preso parte al movimento. Una differenza dovrebbe essere fatta tra le occupazioni universitarie e le altre azioni - nel senso che penso che le occupazioni avevano un carattere meno di massa, rispetto ai blocchi stradali.
Ci sono importanti differenze tra le recenti manifestazione e quelle precedenti a Londra. La più importante è stata l'estensione del movimento fino a includere gli studenti delle scuole superiori e gli universitari, a causa della proposta governativa di ridurre di 30 £ a settimana la Education Maintenance Allowance agli studenti della scuola secondaria, che è essenziale per la maggior parte delle famiglie della classe operaia per permettere ai figli un'istruzione. Da notare qui l'assenza di gruppi politici, in declino relativo negli ultimi due decenni.
Un altro aspetto della giornata è stata la brutalità della polizia, per esempio, quando io ed altri siamo casualmente rimasti al di fuori del cordone a circa 10-15 metri di distanza da esso, un poliziotto, provocando, ha cercato di iniziare una colluttazione fino a quando un gruppo studenti si è avvicinato e prendendomi di peso mi ha scaraventato entro il cordone; poi, due minuti più tardi, ho visto un altro poliziotto in una situazione analoga strattonare un ragazzo fino a strappare la sua maglietta. Nulla comunque rispetto a quanto successo a Londra.
Vi è il pericolo che il movimento si esaurisca nel giocare al gatto e al topo con la polizia e anche per il fatto che è limitato agli studenti, al momento. Senza contare la mancanza di direzione politica (classista). È per questo che stavo discutendo con alcuni altri oggi di come il movimento abbia bisogno di essere generalizzato in una lotta comune contro il programma di austerità del governo - in cui non si possono tenere separate le une dalle altre la recente disputa nelle ferrovie, gli scioperi dei vigili del fuoco e queste lotte studentesche, come invece è avvenuto e come il governo vuole! Stavamo discutendo sulla necessità di avere slogan, manifesti e assemblee di strada che dirigano la lotta una volta che abbiamo le strade (come abbiamo fatto a Manchester).
Ho saputo delle imponenti manifestazioni in Italia contro i tagli drastici del governo all'istruzione. Spero che riusciate a svolgere un'azione di indirizzo politico. Saluti.
RBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #1
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