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Home ›Condizioni e lotte operaie nel mondo
Vietnam
Nuove lotte si susseguono nei paesi della periferia del capitalismo, dove le industrie straniere continuano a delocalizzare la produzione e a ipersfruttare il proletariato, rendendo le condizioni di vita sempre più disumane. La provincia di Binh Duong, in Vietnam, è certamente una di quelle che attira più capitali stranieri grazie ai salari quasi inesistenti che sono dati ai lavoratori (circa 60$ al mese).
I dipendenti della sud coreana Hansoll Vina, hanno scioperato per quasi tutto il mese di febbraio contro i loro stipendi da fame, che non rispettano neanche il minimo definito dalle leggi sul lavoro del Vietnam, e le pessime condizioni di lavoro; inoltre i padroni insultano regolarmente gli impiegati e li costringono a lavorare anche se malati. Questo è solo un esempio dei molti scioperi che migliaia di lavoratori vietnamiti hanno portato avanti nell’ultimo anno.
India
Anche in India il 15 febbraio c’è stato uno sciopero unitario dei lavoratori delle ferrovie di tutto lo stato. All’azienda statale IR, che gestisce une delle più grandi reti ferroviarie del mondo, con circa sei miliardi di passeggeri l’anno e 750 milioni di tonnellate di merci, i lavoratori hanno protestato contro il continuo taglio di posti di lavoro, ora 183000 dipendenti sono a rischio di licenziamento, il 60% dei quali sono addetti alla sicurezza (per i padroni il settore sempre meno remunerativo..). Nello stesso tempo anche nella provincia di Tamilnadu sono scesi in piazza centinaia di lavoratori delle ferrovie contro i tagli del personale e per rivendicare migliori condizioni di lavoro, anche per i lavoratori interinali, che non hanno diritto a giorni di vacanza, né al pagamento di straordinari.
Russia
In Russia, in una cittadina vicina a San Pietroburgo, i lavoratori della Ford scioperano dl 14 febbraio per difendere le loro condizioni di lavoro, il salario e gli aiuti sociali che ancora ricevono.
La protesta è però iniziata dopo una grande assemblea agli inizi di febbraio dove i dipendenti chiedevano di entrare a far parte di un contratto di lavoro nazionale, che desse diritto a una maggiore sicurezza del posto di lavoro e dello stipendio.
La Ford aveva necessità di aumentare la produzione in quella fabbrica, e ha proposto alcuni aumenti salariali, la maggior parte degli operai ha però continuato lo sciopero per rivendicare le proprie richieste. La regione di Sanpietrobrgo ha dichiarato lo sciopero illegale, e sicuramente la repressione non tarderà ad arrivare, si stima infatti che questo sciopero sia costato alla Ford circa 4 milioni di dollari. Inoltre al governo conviene mostrare alle molte altre industrie che stanno spostando la loro produzione in questa zone della Russia (fra cui la General Motors e la Toyota) che il “suo” proletariato è pronto a farsi sfruttare senza opporre troppa resistenza.
Sempre in Russia, anche i marinai di 20 imbarcazioni stanno protestando dal 21 febbraio e si sono barricati dentro alle proprie navi.
I marinai stanno lottando da molto tempo perché non hanno ricevuto il salario e sono costretti a lavorare molte ore fuori contratto.
La battaglia è però molto dura, in quanto oltre all’azienda proprietaria delle navi, hanno contro di loro anche le autorità portuali e le ditte che aspettano la consegna delle merci.
Cile
In Cile continua da settimane la lotta alla Pronto Copec, una catena di supermercati a basso costo. I lavoratori stanno occupando il negozio da 3 settimane, e hanno trovato il sostegno di molti altri settori che sono scesi in piazza il 18 febbraio per opporsi alla repressione messa in atto dalle forze del governo per costringere gli operai a tornare al lavoro.
Argentina
In Argentina, si susseguono dal novembre 2006 le proteste all’ospedale di Buenos Aires e i dipendenti sono arrivati a dichiarare uno sciopero ad oltranza.
I lavoratori vivono infatti una situazione allarmante e richiedono urgentemente un aumento delle spese da parte delle direzione.
Stati Uniti
La Maremont Corporation, nel Tennessee, ha inviato la lettera di licenziamento ai lavoratori che hanno partecipato a uno sciopero il 4 febbraio. La lotta richiedeva delle condizioni di vita migliori, ed è iniziata dopo la proposta di un rinnovo del contratto che non conteneva alcun aumento del salario, ma aumentava i costi per l’assicurazione sanitaria.
Durante la giornata di sciopero si sono susseguiti forti scontri con gli operai che non hanno preso parte allo sciopero, ovviamente sostenuti dai vigilanti della sicurezza interna.
Nello stato del Victoria i lavoratori delle ambulanze stanno scioperando per la prima volta dopo 33 anni. Si rifiutano infatti di prendere in carico tutti i casi che non siano a rischio di vita.
La protesta è iniziata per sostenere il reinserimento di un paramedico che è stato licenziato il 18 febbraio, e comprende ora varie richieste per migliorare le condizioni di lavoro davvero difficili.
Nelle raffinerie del Texas aumentano I morti sul lavoro a causa delle esplosioni dovute alla scarsissima sicurezza negli ambienti di lavoro.
L’ultimo importante incidente, avvenuto il 16 febbraio a Sunray, ha ferito gravemente oltre 20 lavoratori e ha costretto i pompieri a lavorare senza sosta per vari giorni per estinguere l’incendio, che poteva essere visto da 60 miglia di distanza.
gmBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #3
Marzo 2007
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