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Bolivia
Sciopero Generale in Bolivia: i lavoratori boliviani si sono mobilitati per prevenire un possibile colpo di stato, in un clima di tensione dato dallo sciopero dei lavoratori dell'industria petrolifera e dei minatori, mobilitati per richiedere la nazionalizzazione delle industrie petrolifere e del gas naturale.
Le proteste sono iniziate nella città di El Alto, a nord della capitale, e i manifestanti si sono scontrati con la polizia Boliviana armata di lacrimogeni e pallottole di gomma.
Stati Uniti
Operai della Milton Steel, azienda di lavorazione dell'acciaio della Pennsilvanya, sono entrati in sciopero in seguito al rifiuto dell'azienda di corrispondere, come avveniva in precedenza, il premio salariale relativo all'assistenza sanitaria.
Ricordiamo che negli Stati Uniti i finanziamenti pubblici alla sanità sono stati fortemente ridotti e per le cure mediche si fa affidamento alle assicurazioni sanitarie, pagate solitamente dalle aziende..
Indonesia
L'11 Maggio 6000 operai dell'industria tessile "Great River", della città di Bogorm, si sono radunati in sciopero davanti al palazzo governativo locale per richiedere la riassunzione di 700 lavoratori licenziati il 9 maggio e l'abolizione dei tagli salariali operati dalla compagnia.
India
Il 17 Maggio i Lavoratori agricoli dello stato di Kerbala, nel sud dell'India, hanno iniziato una protesta, con la richiesta drllo sblocco immediato dei loro fondi pensione, trattenuti da almeno 25 mesi, unitamente ad una indennità per i lavori ad alto rischio.
Il 12 di maggio i lavoratori delle piantagioni dello stato di Karnataka sono scesi in piazza per protestare contro gli interventi della polizia mentre manifestavano richiedendo una paga minima e sussidi per acqua, cibo e gas.
Europa
Gli autisti di bus e tram belgi hanno scioperato il 13 maggio rifiutando i nuovi contratti stipulati tra la compagnia ferroviaria SNBC ed il governo. Questi contratti prevedono un taglio di 4000 posti di lavoro ed un generale peggioramento del servizio per i passeggeri.
Serbia
Gli impiegati di un sindacato indipendente serbo sono entrati in sciopero, chiedendo il versamento dei salari non pagati negli ultimi sei mesi.
Anche se il sindacato indipendente riceve circa 4 milioni di euro ogni mese in tesseramenti, la versione ufficiale del mancato pagamento degli stipendi è che, semplicemente, non ci sono più soldi.
Russia
Il 20 Maggio i lavoratori della Coca Cola a S Pietroburgo sono scesi in sciopero chiedendo all'azienda di legare i salari al crescere dell'inflazione e per protestare contro le settimane lavorative di 6/7 giorni consecutivi.
La direzione aziendale rifiuta di corrispondere gli aumenti in base all'inflazione, ma vorrebbe legarli ad arbitrarie definizioni di "merito".
Egitto
Dal 13 febbraio circa 400 operai di un'industria tessile vicino al Cairo, hanno iniziato l'occupazione della fabbrica contro le minacce di licenziamento da parte della direzione e per ottenere il pagamento degli straordinari.
La fabbrica è letteralmente sotto assedio da 7 settimane, da quando le forze dell'ordine hanno bloccato le entrate con dei presidi per impedire i contatti con gli occupanti.
Zambia
Due minatori sono stati uccisi il 18 maggio e dodici sono rimasti gravemente feriti dal crollo di una gabbia di trasporto in una miniera di rame.
Alle mogli e famiglie, accorsi all'entrata della miniera per chiedere della sorte dei loro famigliari, la polizia ha risposto con il lancio di lacrimogeni, mentre ai giornalisti presenti è stato intimato di andarsene, adducendo che la miniera, essendo proprietà privata, non è affare loro.
Cina
Nella repubblica "popolare" cinese ai lavoratori, spesso bambini, basta la denuncia delle disumane condizioni lavorative per correre un grave rischio (anche mortale).
Il lavoro minorile viene camuffato come apprendistato organizzato dalle scuole: Zhang Li, un ragazzo di 15 anni, ha rivelato che la sua scuola tecnica lo ha portato, insieme con altri 40 studenti, a lavorare in una fabbrica elettronica, per un salario di 70 euro al mese.
Le condizioni di lavoro sono queste: le giornate lavorative iniziano all'alba e terminano spesso a mezzanotte, non si ha diritto a riposo settimanale e si vive in alloggi sovraffollati.
Dalla cortina di ferro, innalzata dalle autorità cinesi attorno ai milioni di proletari che ne alimentano il boom economico, trapelano realtà di sfruttamento sconcertanti, ma anche gli indizi di una, seppur minima, ripresa di lotta di classe.
Ci sono scioperi spontanei, poiché il sindacato unico sta (ovviamente) dalla parte dei padroni, ed è con un anno di ritardo che veniamo a sapere che, in una enorme industria calzaturiera di 42.000 operai, la Stella International, il malcontento è esploso con manifestazioni violente: centinaia di operai hanno saccheggiato gli stabilimenti e ferito i dirigenti, fino a quando un esercito di poliziotti ha riconquistato la fabbrica e arrestato i leader della rivolta.
Tutta la vicenda è stata circondata da un muro di silenzio, ma chissà in quante fabbriche e stabilimenti è stata, ed è tutt'ora, analoga la risposta dei lavoratori allo sfruttamento disumano, purtroppo finora sempre senza una prospettiva di superamento del capitalismo.
RobBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #7
Luglio-agosto 2005
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