Contro gli scioperi farsa organizziamo i nostri scioperi!

Nonostante la gravità e la continuità dell'attacco padronale contro di noi, lavoratori FIAT e, naturalmente, dell'indotto, il sindacato continua a proclamare scioperi-farsa, costosi per noi, ma, di fatto, innocui per il padrone. Qualche ore di sciopero qua, qualcuna là - annunciate per di più con grande anticipo - una manifestazione, con relativo blocco stradale concordato con le forze dell'ordine padronale, tanto per far vedere che il sindacato difende la classe operaia e non perdere il controllo su di essa.

Risultati? Zero! Anzi, i risultati sono, appunto, solo negativi per noi. Tra cassa integrazione, scioperi-farsa, salari già di per sé miserabili, riusciamo (se riusciamo!) sì e no ad arrivare alla fine del mese, ma magari risolviamo anche i problemi di smaltimento delle scorte per la FIAT.

Anche sulle cause della crisi che attanaglia la FIAT, il sindacato offre false spiegazioni per indirizzarci su obiettivi di lotta completamente sbagliati: la crisi non è dovuta alla cattiva gestione della direzione aziendale, ma alla spietata concorrenza mondiale tra i colossi dell'auto per strapparsi l'un l'altro fette di mercato. Questa concorrenza, a sua volta, è dovuta alla crisi profonda in cui si dibatte il capitalismo da oltre trent'anni. L'Opel (General Motors) e la Volkswagen si trovano più o meno nelle stesse condizioni, a riprova che la nostra sorte non dipende dalla competenza capitalistica di questo o quel manager, ma dalle necessità di un capitalismo in grande difficoltà, che, per riprendersi, non ha altra via che l'attacco al salario e l'aumento dello sfruttamento operaio. Mai come in questi momenti risulta evidente la totale contrapposizione tra gli interessi operai e quelli padronali. Mai come in questi momenti emerge la funzione di "pompiere sociale" del sindacato.

È ovvio, allora, che la demoralizzazione e il giusto disgusto per queste prese in giro portano tanti di noi a rifiutare lo sciopero e a chiudersi in se stessi. Ma questa scelta è estremamente pericolosa. Si deve rifiutare aspramente la politica perdente (per noi) del sindacato fatta di scioperi-burla, certo!, ma non la lotta, purché sia una lotta vera. Prolungare gli scioperi oltre il termine fissato dal sindacato sarebbe già un passo avanti. Cominciare ad organizzare le lotte in modo autonomo, oltre e, se necessario, contro le fallimentari e collaborazioniste politiche sindacali, sarebbe un altro passo ancora per prendere nelle nostre mani la vera difesa dei nostri interessi, tante, troppe volte, per non dire sempre, traditi e svenduti dai sindacati. Non c'è nessuno che possa veramente difenderci se non noi stessi!

Per noi lavoratori - dentro e fuori la FIAT - l'unica alternativa è quella dell'autorganizzazione vera della lotta, dal basso, oltre e contro ogni logica sindacale, nell'unità con le altre categorie di lavoratori, "fissi" o precari. Solamente le assemblee operaie possono decidere perché, come e quando scioperare.

Solo una lotta fondata su questi presupposti è in grado di spezzare le leggi e gli accordi dei nemici di classe e porci concretamente sul terreno della difesa dei nostri interessi immediati e generali.

Per la rottura della pace sociale, cioè contro la falsa armonia di interessi tra classe operaia e padroni di ogni dimensione! Non esiste un interesse nazionale, e tantomeno aziendale, al di sopra delle parti!

Per l'unione di tutti i lavoratori!

Per l'autorganizzazione dei lavoratori, dai luoghi di lavoro al territorio!

Per la prospettiva anticapitalista del comunismo internazionale! Per il partito rivoluzionario!

PCInt

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.