I primi segni del contrasto ideologico e politico

La prima circolare che pubblichiamo, diffusa dall'Esecutivo a tutta l'organizzazione, porta la data del 29 ottobre 1950 e riproduce una mozione presentata da Bruno Maffi al C.C. e da questi approvata a stretta maggioranza nella riunione dell'8 settembre 1950.

Damen ha già lasciato, dopo il N. 17 di “Battaglia Comunista” del 6 settembre 1950, la direzione dell'organo ufficiale del partito di cui diventa responsabile il solo Maffi, ed è quindi il periodo nel quale, all’interno dell'organizzazione internazionalista, stanno per manifestarsi ormai apertamente i primi segni del contrasto ideologico e politico che travaglierà il partito fino a spezzarlo in due tronconi. La lettera di Damen, che segue a questa circolare, costituisce ufficialmente il primo campanello d'allarme contro il tentativo in atto di deviare la linea politica del Partito dalle posizioni tradizionali del marxismo e della “sinistra italiana”.

Circolare 29-10-1950 all'organizzazione

Nella riunione dell'8-9, il C.C. ha approvato il documento che qui sotto riproduciamo e che tende, da una parte, a mettere a fuoco la funzione del Partito e, dall'altra, a portare a fondo, nella situazione di accelerato urto imperialistico e di preparazione alla guerra, le nostre posizioni di critica, di differenziazione e lotta contro i partiti dell'imperialismo, gli organismi di massa da questi creati e le iniziative di cui si facciano eventualmente promotori in campo proletario ai fini della mobilitazione delle masse operaie e del controllo su di esse.


Le esperienze della nostra vita interna e il corso della situazione storica generale rendono necessaria ed urgente la precisazione di alcune direttive di massima, interessanti l'orientamento politico e di battaglia del partito.

  1. Il partito non determina lo schieramento del proletariato sul fronte di classe, ma lo anticipa sul piano della interpretazione storica e della prospettiva, lo esprime nella critica militante e nella differenziazione politica, lo guida, unificandolo, nella lotta rivoluzionaria.
  2. Ponendosi, nella fase storica attuale, il compito centrale della denuncia aperta delle forze - espressioni ed emanazioni dei centri mondiali di conservazione del regime capitalistico - che tengono stretta la classe proletaria nella morsa della guerra, il Partito non parte dalla pretesa o dalla velleità di modificare col suo intervento i rapporti di forza tra le classi, ma dalla prospettiva che sulla corrispondente linea di battaglia si muoverà, in situazioni che lo stesso sviluppo della società borghese va maturando, il proletariato di tutti i paesi.
    Va d'altra parte ribadito che quest'opera di critica e di delimitazione di classe è l'unica aderente al corso storico presente e agli interessi finali del proletariato e perciò, contro ogni apparenza, l'unica costruttiva. Parafrasare le parole di Lenin, aprile 1917: “finché saremo in minoranza faremo opera di delucidazione e di critica... Questo sembra essere "solamente" un lavoro di propaganda; in realtà è, più di ogni altro, un lavoro rivoluzionario pratico”.
  3. Il corso storico attuale è caratterizzato dal ritmo accelerato della crisi capitalistica, espresso nell'incessante acuirsi dei contrasti imperialisti e dalla mobilitazione di tutte le forze politiche direttamente o indirettamente legate ai due centri mondiali dell'imperialismo ai fini dell'inquadramento delle masse operaie sotto le bandiere di false, crociate ideologiche. Questa mobilitazione si svolge su tutti i piani, e non rifuggirà dal servirsi di parole d'ordine e di metodi di lotta presentati come proletari o come convergenti con gli interessi della classe operaia.
    La ripresa di classe e la risposta rivoluzionaria allo sbocco capitalista della guerra - ripresa e risposta delle quali il Partito è chiamato a preparare le condizioni soggettive - presuppongono da parte di questo lo smascheramento paziente e instancabile della natura sociale capitalistica delle forze politiche che controllano la grande maggioranza delle masse, la denuncia degli obiettivi controrivoluzionari delle “crociate ideologiche” a favore dei due centri imperialistici mondiali o di supposte terze forze, la rigorosa delimitazione politica da ogni posizione di appoggio diretto o indiretto ai fini di guerra dell'imperialismo, russo o americano, la frattura di classe degli schieramenti politici, sindacali e militari dell'imperialismo e nei posti di lavoro.
  4. Il Partito si abilita alla sua funzione di guida delle battaglie rivoluzionarie di domani alla sola condizione di schierarsi fin da oggi, nel programma e nell'azione, sul fronte che vedrà i proletari individuare il bersaglio della loro azione demolitrice (la “critica delle armi”) nei partiti dell'imperialismo e negli organi che ne dipendono, e ricostruire fuori e contro di essi e delle loro iniziative di azione pseudo-proletarie gli organismi autonomi della propria lotta. E in ciò va cercato il suo legame permanente con la classe.
    La parola d'ordine, l'unica capace di assicurare la continuità storica e la delimitazione politica di classe del movimento, e perciò la sola positiva, dev'essere: Nessun appoggio né diretto né indiretto ai partiti dell'imperialismo, agli organi di massa che ne dipendono, alle iniziative politiche ed economiche che ne emanano.

Sulla base di questa impostazione generale sì muoverà nei prossimi mesi il nuovo C.E. e sarà impostata la stampa. D'altra parte il C.E. lavorerà a risolvere, sul piano della programmazione, i seguenti problemi che ritiene urgenti e vitali in rapporto alla situazione obiettiva generale:

  1. assicurare al Partito una direzione omogenea, investita dell'autorità necessaria per risolvere i problemi posti via via dal corso storico;
  2. procedere alla revisione e al risanamento finanziario del Partito;
  3. dare il massimo impulso alla produzione di stampa per metterla in grado di assolvere in pieno il compito centrale di differenziazione, chiarificazione e indirizzo che il Partito ha nella fase in corso.
  4. mettere l'organizzazione, vissuta finora in regime estremo di democrazia, in condizioni di affrontare le situazioni avvenire e assicurarle il massimo di continuità di vita e di lavoro;
  5. mettere allo studio le prospettive generali di sviluppo della situazione per provvedere a fronteggiarne a tempo gli sviluppi.

È chiaro che la realizzazione di questi punti ha come premessa la piena unità di vedute nel Partito, la sanzione e lo sforzo collettivo di tutta la organizzazione. A tale fine, data l'importanza dei punti di cui sopra, tenuto conto delle divergenze sorte o suscettibili di sorgere sul documento di cui sopra, il C.E. ha deciso di convocare insieme col C.C. il 9-10 dicembre p.v. una rappresentanza dell'organizzazione, secondo i criteri seguiti in occasione della riunione di Febbraio, al fine di raggiungere e cementare l'unità di indirizzo del Partito sulla via tracciata e ottenere la sanzione ai provvedimenti allo studio.

Siete pertanto invitati a leggere in sede di riunione e discutere il documento e quelli che potrebbero seguire, così come l'impostazione generale data attraverso la stampa, in attesa delle disposizioni che per la suddetta riunione saranno a suo tempo emanate.

L'esecutivo