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Home ›Tre "studiosi" per dir scemenze
Ci si è inquietato anche Cofferati, che non è certo fra i primi alfieri della difesa dei lavoratori.
Il documento che D'Alema e Blair hanno fatto preparare da tre personaggi definiti studiosi per presentarlo a Lisbona agli altri capi di governo europei, contiene le ricette neo-liberiste dei due leader della neo-socialdemocrazia europea presentate appunto in veste di "studio" e fondate sulle più amene idiozie tipiche della socialdemocrazia d'oggi.
Ora, prescindendo dalle vicende politico-mediatiche del documento e dal basso profilo del documento conclusivo della conferenza di Lisbona, sul quale torneremo, soffermiamoci sulle idiozie.
La prima:
si dice che se vengono ridimensionate le dinamiche retributive si hanno dei vantaggi occupazionali.
parole di Cofferati sul documento, Corsera del 20 marzo
In sostanza si dice, da parte degli "studiosi" che se i salari crescono meno (leggi diminuiscono) l'occupazione aumenta.
I nostri "studiosi" tanto hanno studiato le scemenze dei loro committenti che non si sono accorti di quel che è accaduto ultimamente - non in Italia e Gran Bretagna, ma nel mondo intero: i salari sono diminuiti (quelli reali, cioè quelli veri) e la disoccupazione è aumentata. Si vede che - secondo la scienza dei tre - i salari non sono diminuiti ancora abbastanza e che nella curva di discesa c'è un punto critico in cui l'effetto occupazione si inverte e invece di continuare a calare anch'essa, inizia ad aumentare. Chissà se nelle 32 cartelle di analisi e "raccomandazioni" sono spiegati anche gli artifici matematici mediante i quali si può far apparire quel punto di svolta. Giochini a parte, resta il fatto che salari e occupazione calano non perché siano matematicamente connessi secondo questa o quella relazione, ma in dipendenza della fase attuale del capitalismo, caratterizzata dalla crisi di ciclo della accumulazione e dalle sue compagne/conseguenze, la drammatica ristrutturazione tecnologica e produttiva da una parte e la ridistribuzione della produzione a scala planetaria dall'altra.
Il colmo dell'assurdità è raggiunto dai tre "studiosi" quando raccomandano un ulteriore differenziazione salariale nelle diverse regioni, cosicché nel Mezzogiorno d'Italia si dovrebbe percepire un salario ancor più basso di quello bassissimo attuale per veder spuntare posti di lavoro come i funghi.
Seconda idiozia:
Possiamo rendere più ricchi i nostri popoli se possiamo indurre più uomini a cercarsi un lavoro.
Vale a dire: bando ai prepensionamenti e ai sussidi alla disoccupazione.
Ci piacerebbe che queste trovate circolassero fra i giovani disoccupati del Sud e fra i 13500 prepensionati chiesti da Telecom. I giovani, che non godono né di pensione né di sussidi, non trovano lavoro e cosa dicono i saggi: mettiamo alla ricerca di lavoro anche i prepensionati.
Tanto è scema l'idea che sorge prepotente il sospetto che qui si pensi non alla occupazione, ma alle casse dello stato, bisognose di ulteriore prelievi (rapine) su salari, pensioni e servizi e a come favorire un'ulteriore riduzione dei salari. Che poi si dicano scemenze per trovare la scusa per fare di quelle rapine, ebbene questo attiene al basso livello ormai raggiunto dalla politica e dalla "scienza politica" di questa borghesia tanto più cialtrona quanto più in crisi.
Terza idiozia: bisogna indurre i disoccupati a profittare delle possibilità di lavoro che si creano.
Sappiamo di giovani tecnici informatici che fanno i commessi part-time o in "formazione lavoro" o a tempo determinato nei negozi (non necessariamente di computer), sappiamo di operai tornitori che, licenziati, sono ora occupati dalle "cooperative" per l'assistenza agli anziani (per un salario pari alla metà del precedente come operaio), sappiamo di altri operai di catena che ora fanno i pony express (autonomi e diecipercentisti). Cosa dicono i saggi? Bando a pensioni e sussidi, tutti al lavoro per un tozzo di pane, letteralmente. Che poi fra cooperative, pony express e "nuovi settori" che definire malpagati è un eufemismo non si riesca a coprire che una parte irrisoria della attuale disoccupazione, è di scarsa rilevanza, per gli "studiosi". Un effetto sicuro c'è: il salario medio complessivo cala ulteriormente. Se c'è tanta gente che lavora 10 ore al giorno per 800 mila lire al mese perché mai un imprenditore industriale dovrebbe pagare 1 milione e mezzo un suo operaio? Ancora una volta: si parla di lavoro e di lotta alla disoccupazione per dire di fatto ai governanti come abbassare il salario. Blair e D'Alema questo vogliono e se hanno pagato tre illustri signori per fare uno studio "sulla occupazione" è perché sanno che ancora possono permettersi di prendere il proletariato per i fondelli. Fino a quando?
m.jrBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #4
Aprile 2000
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