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Home ›Le illusioni del lavoro interinale
E.citizen, e.business, e.commerce = e.disoccupazione
Le ceneri della favolosa araba fenice che si chiama "piena occupazione" si disperdono in Europa, come in ogni altro continente, e su di esse invano si concentrano i soffi vitali di una capitalismo che si presenta con accentuate difficoltà di respirazione
Sospesi su equilibri sociali sempre più...delicati, con reti di protezione ridottesi a pochi fili incrociati, i capi di Governo agli ordini di capitalisti, banchieri e finanzieri, inseguono in verità un ben più concreto e materialistico obiettivo: quello di non perder spazi e tempi nei confronti di una globalizzazione del mercato che vede l'imperialismo Usa ancora in piena fase di evidente supremazia internazionale.
Che l'economia digitale (così la chiamano) abbia per lo meno effetti socialmente destabilizzanti, solo i più mentalmente ritardati della casta sacerdotale al servizio del capitale possono non capirlo, illudendo ideologicamente se stessi e il "popolo" che così non è e non sarà. per esclusiva volontà della divina provvidenza. Gli altri, pragmaticamente, si preoccupano solo affinché il business renda per ora al meglio. A cominciare da una dichiarata e profonda revisione del welfare state per liberare le risorse necessarie al realizzo delle indispensabili infrastrutture e alla qualificazione professionale dei nuovi addetti. Lo chiede a gran voce il capitale, l'imprenditoria statale o privata, che vuole avere a disposizione operatori giovani e preparati adeguatamente, in numero tale da renderli fra di loro "concorrenziali" e quindi meglio sfruttabili attraverso la massima flessibilità di tempi e di salari.
La liberalizzazione degli accessi a Internet, la diffusione dell'uso della Rete e le normative per il commercio elettronico rispondono alle esigenze di dinamismo e competitività che il capitalismo reclama nella sua disperata lotta contro il soffocamento della crisi...globale.
Collegare a Internet abitanti, aziende e pubbliche amministrazioni è indispensabile per sostenere il commercio, per diffondere lo shopping on line che fa tanto status simbol negli Usa, dove il 53% della popolazione usa già il computer e il 39% naviga su Internet. Poiché in Europa la media è pari alla metà di quella americana, sotto dunque con i servizi web attraverso i telefoni cellulari". In Italia si è arrivati a ben 30 milioni di singole orecchie incollate ai telefonini (ci battono solo Finlandia, Svezia e Danimarca). I "benefici" così ottenuti sull'occupazione si concretizzano in migliaia di esuberi alla Telecom, tanto per cominciare!
In concreto, e secondo dati ufficiali, sull'autostrada digitale in Italia c'è posto per non più di 30mila lavoratori; le "figure professionali" sono quelle di ingegneri di rete e di sistemi, specialisti di assistenza tecnica, analisti dei sistemi, gestori di database, specialisti on-line. Se oggi scarseggiano, in tempi brevi si contenderanno a migliaia un posto part-time o interinale per due o tre mesi all'anno ciascuno. Spremuti come limoni, dopo qualche anno saranno sostituiti da forze giovani e "mentalmente" più...adeguate.
Le nuove tecnologie porteranno inevitabilmente alla esclusione sociale di milioni di proletari, con larghe sacche di disoccupazione e povertà. ed accresciute disuguaglianze. Anche in questo caso, gli Usa ci forniscono esempi significativi.
La crescita economica complessiva - è veramente fin troppo ovvio! - ha le sue basi fondamentali nel processo di produzione industriale; qui continua ad operare, aggravandosi, tutte le contraddizioni del capitalismo. E qui rischiano di ripercuotersi negativamente, a lungo andare, le stesse esaltate conquiste tecnologiche in via di accelerata applicazione nei processi della distribuzione commerciale, nei servizi di carattere finanziario e di marketing in rete. Le transazioni dell'acciaio attraverso on line, le gare di appalti edilizi via Internet ed ogni altro tipo di ordinativi industriali e vendite-acquisti commerciali, non possono che accelerare e condurre a livelli sempre più feroci le "competizioni" industriali, le riduzioni dei costi di produzione (primo fra tutti il costo della forza-lavoro, il deprezzamento del suo valore).
Che si tratti quindi di lavoro più...virtuale che non reale, lo sanno anche gli "esperti" borghesi che se fanno i finti tonti - come recita un detto popolare - lo fanno per non pagare dazio. Presentando il conto a un proletariato che sarà presto costretto a tirar le somme.
DCBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #4
Aprile 2000
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