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Home ›Immagini della crisi del 1957
Il signor S. aveva incominciato a fare l'armatore di navi con il padre. A poco a poco si era sbarazzato di tutte le navi piccole ed era rimasto con un solo piroscafo da 12.000 tonnellate. Aveva 400 milioni in banca per i quali riceveva un interesse del 7% ed aveva una villa nella campagna veneta del valore di 100 milioni.
La sua posizione finanziaria era invidiabile; il piroscafo valeva 500 milioni per cui si poteva tranquillamente dire che era un uomo da un miliardo.
Chi non era contento era il direttore della banca al quale il fatto di pagare interessi attivi non andava troppo a genio. E così ogni qualvolta aveva occasione di parlare con il signor S. cercava di convincerlo a fare nuovi investimenti.
«Commendatore, argomentava, è vero che lei riceve 28 milioni all'anno di reddito sul capitale, ma deve tener conto che la lira vale ogni giorno di meno. Con una inflazione normale del 10% annuo lei, in realtà, perde il 3% sul capitale. I prezzi salgono e quanto più aspetta, tanto più a caro prezzo dovrà comperare. La sua nave ha ora 10 anni di vita; tra pochi anni dovrà prendere una nave più fresca.
E quanto le costerà questa nave?»
Il signor S. lasciava dire, ma le parole del direttore gli giravano in testa. La moglie, poi, attaccava sull'altro fianco:
«Il tal dei tali, ha acquistato tre navi; il talaltro ha raddoppiato la produzione di fabbrica; il commerciante T. è stato nominato presidente della squadra di calcio. Solo tu non fai niente e vivi delle glorie passate. Io mi vergogno quando parto con le mie amiche. Sei un uomo o un mollusco?»
Il direttore della banca tornava alla carica:
«La nostra Banca è a sua disposizione, commendatore; lutto quello che lei vuole noi siamo disposti a darglielo. Le faremo condizioni di favore. Allarghi la sua attività; compri altre navi»
Il mercato tirava al rialzo. Le fabbriche cercavano navi per coprire il loro fabbisogno per 2-35-10 anni. In Ungheria era scoppiata la rivoluzione ed i carri armati russi avevano occupato Budapest. Gli inglesi ed i francesi erano sbarcati in Egitto; gli israeliani avevano attaccato le forze egiziane nel Sinai; la quinta flotta americana si preparava ad intervenire contro i francesi e contro gli inglesi; il Canale di Suez era chiuso. 1 giornali parlavano solo di guerra e di svalutazione e così il signor S. si decise ad acquistare un piroscafo Liberty da 10.000 tonnellate per 900 milioni.
La Banca gli prestò 500 milioni ed accese un'ipoteca di garanzia sulle due navi all'interesse del 9%. Così invece di pagare 28 milioni di interessi attivi, la Banca addebitava all'armatore 45 milioni di interessi passivi. In più amministrava un volume di affari doppio. La moglie era contenta e poteva intrattenere le amiche sulla bravura del marito, ed in fondo anche il signor S. era contento perché aveva noleggiato la nave per cinque anni al più grosso monopolio elettrochimico.
Quattro mesi più lardi, nel marzo 1957, il governo egiziano annunciò che il Canale di Suez sarebbe stato aperto alla navigazione tra breve; i noli subirono una flessione e così pure i valori delle navi. A fine marzo il primo convoglio attraversò il Canale ed i noleggiatori più deboli fecero bancarotta. Alla fine di aprile i valori delle navi erano caduti del 90% rispetto ai valori del dicembre '56 ed una nave Liberty quotava 150 milioni.
Il Direttore della banca chiese una garanzia addizionale parche contro un debito di 500 milioni le due navi ora rappresentavano meno di 300 milioni. Il signor S. fu obbligato ad accendere un'ipoteca sulla villa.
Il mercato continuava a scendere. I noleggiatori piccoli fallivano a catena. I grandi rompevano i contratti e pagavano delle penali se le cause si discutevano a Londra, oppure affrontavano le cause se queste si dovevano fare in Italia.
Il Direttore del grande monopolio elettrochimico chiamò il signor S. e gli fece questo discorso:
«L'Ufficio commerciale si rifiuta di ricevere merce dalle navi noleggiate da questo ufficio marittimo. Non possiamo pagare 4000 lire la tonnellata per il trasporto da Casablanca a Savona, oggi che il mercato offre navi a 1700 lire. Noi possiamo tenere la sua nave se lei accetta la riduzione del valore e 1700 lire altrimenti passiamo tutta la pratica al nostro ufficio legale, dove abbiamo venti avvocati e ve la vedrete fra di voi»
Il signor S. sapeva che una causa del genere durava dai 5 ai 10 anni; era un tipo pacifico ed odiava le liti, perciò acconsentì alla riduzione di nolo, pur di tenere impiegata la nave.
L'altra trave faceva viaggi di legname dal Mar Nero per l'Argentina e ritornava con minerale dal Brasile per la Jugoslavia. Il noleggiatore argentino fallì e l'armatore si vide costretto a ritornare vuoto in Mar Nero per rispettare il noleggio di legname.
Alla fine del 1957 aveva così perduto quasi 100 milioni; egli calcolava che nel 1958, alla fine del noleggio del legname, avrebbe messo la nave su di nuovo traffico ed avrebbe ricuperato la perdita, ma la Banca non ebbe pazienza.
L'ufficio legale della Banca domandò il rimborso dell'ipoteca e dei 100 milioni di scoperto in conto corrente nel termine di 30 giorni. Dopo di che fece fallire l'armatore e mise in vendita all'asta le due navi e la villa. Il realizzo fu di 400 milioni e le spese del fallimento furono di 50 milioni perché le navi erano state tenute per molti mesi inattive in attesa della vendita. Il signor S. perdette così tutta la sua fortuna e fu buttato fuori di casa; anche i mobili gli vennero sequestrati e venduti a prezzi irrisori. La moglie lo abbandonò e andò a vivere con la madre in un'altra città. Dicono che sia divenuto pazzo. Comunque è ridotto in miseria e vive di piccoli prestiti che non restituisce. L'ho visto recentemente: ha i calzoni sfilacciati, la giacca cadente, la barba noti fatta e dove si presenta fa ii vuoto attorno a se.
Sulle rovine del capitalismo privato si erge possente il capitalismo finanziario.
Oggi, nel 1975, siamo alla vigilia di avvenimenti del genere. I piccoli imprenditori falliranno, a centinaia di migliaia, trascinando nella loro miseria milioni di lavoratori. È da questi ultimi che dovrà venire la salvezza dell'umanità attraverso la rivoluzione proletaria.
GigantePrometeo
Prometeo - Ricerche e battaglie della rivoluzione socialista. Rivista semestrale (giugno e dicembre) fondata nel 1946.
Prometeo 23
Anno XXVI - Serie III - Secondo Semestre 1974
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