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Pubblichiamo alcune considerazioni relative a un preteso “antimperialismo” (a senso unico) diffuso in ampi settori della sinistra cosiddetta antagonista. L'occasione è nata dalla lettura di un documento del gruppo “Militant” apparso su sito SinistraInRete: sinistrainrete.info
Il problema di fondo è sempre lo stesso da un punto di vista politico e, se si vuole, strategico inteso come dimensione internazionale della costruzione della strada per uno sbocco rivoluzionario, quello che, per comodità, potremmo chiamare "occidentalo-centrico" In che senso. Il problema degli imperialismi più o meno equivalenti ci riporta alla memoria il vecchio dibattito Damen-Bordiga che attraversò allora anche il campo internazionalista, dando però atto a Bordiga di mantenere almeno a livello di principio una visione internazionalista, anche se le ricadute in termini politici poi si sono fatte sentire sopratutto nei suoi epigoni.
Qui, adesso, l'approccio di fondo, al di là della similitudine, ma solo di quella si può parlare, con il dibatto di allora degli internazionalisti, è diciamo una considerazione molto più terra terra: trovandomi io a sviluppare la mia iniziativa "rivoluzionaria" nel campo dell'imperialismo occidentale, tutto ciò che lo rinforza è un male, tutto ciò che lo indebolisce è un bene. Troppo banale? Ovviamente questo discorso finisce per nascondere la questione di classe, intesa come "classe internazionale", in quanto la pur oggettiva constatazione che l' "imperialismo occidentale" (diciamo così tanto per semplificare...) è quello più aggressivo, non può voler dire consegnare mai i proletari degli altri paesi nelle mani delle borghesie di quei paesi in contrasto con il blocco principale. Ma, appunto, per molti questa è una inezia.
A ulteriore specifica di quanto detto, va rilevato come questa impostazione oggi si presenti in maniera abbastanza trasversale e sotto una veste non di approccio generale, ma di disposizione tattica, il che presenta il discorso in forme ancora più insidiose, se si vuole. Basti pensare alle posizioni assunte dal PCL che certo "stalinisti" non sono, benché eredi di un Terza Internazionale ormai persa alla causa del proletariato (il trotskysmo). Ma anche nel campo cosiddetto stalinista, non è che non si riconosca la natura imperialista della Russia, ma appunto lo si riconosce come imperialismo minore, il che poi fa approcciare ad una politica di abbracciamento delle posizioni russe in campo internazionale o di semplice "tifo" più o meno mascherato. Contro il nemico avverso, naturalmente ritenuto quello principale. Ovviamente la presa di posizione di "Militant" crediamo che nasca perché poi qualche problemino gli deve essere nato e allora hanno bisogno di rimarcare una posizione. Ma al di là di ciò, ovviamente, se tutti sono stati abbastanza solleciti nel difendere la "resistenza antifascista dei combattenti del Donbass" manca in generale una analisi del perché la Russia non sia "apertamente" intervenuta nel conflitto. Questa analisi metterebbe in luce evidentemente lo stato attuale dei rapporti interimperialistici, la natura degli interessi in ballo e il contenuto reale del conflitto e delle forze in campo che si muovono sul terreno, sia in maniera palese che occulta, entro cui i russi si muovono a difesa dei propri interessi di vario tipo, se pur in una posizione difensiva. A tal proposito, sul sito di Contropiano (Rete dei comunisti) vi è una lunga intervista a Fedor Lukyanov del Consiglio per la politica estera e la difesa russo. Ovviamente Contropiano tende a presentare questa intervista come la riprova dell'aggressività imperialista USA. Ciò che gli sfugge o gli vuol sfuggire è che il rappresentante russo colloca gli eventi, le dinamiche internazionali, la stessa aggressività USA in stretto rapporto agli interessi economici e geostrategici russi, sia nell'immediato che in prospettiva. Ciò di per sé già basterebbe a segnare il senso della reale contrapposizione russa, ma ovviamente non esiste peggior sordo di chi non vuol sentire e forse domani faranno da sponda attiva in una condizione ancora più critica all'orso russo sempre per una buona causa, naturalmente, e sempre "tatticamente" sia chiaro... Ciò che pesa è evidentemente la mancanza di un centro internazionale di classe (il partito comunista internazionale), ma se questa era anche la condizione in cui si trovava Lenin dopo il tradimento della II internazionale va detto che l'aria che si respira oggi è molto più mefitica di quella di allora. Lenin partendo da una visione strategica e dal senso della realtà ha sempre lavorato all'interno delle contraddizione prodotte dagli eventi dell'imperialismo, ma avendo bene a mente che ogni passaggio dove incunearsi era finalizzato a rinforzare la prospettiva indipendente di classe e che quindi ciò richiedeva preliminarmente la distinzione fra interessi di classe contrapposti in ogni singolo evento che si presentava. Evidentemente per la maggior parte delle " avanguardie " oggi presenti sulla piazza oggi non è così, ma, come si dice, i fatti hanno la testa dura.
EGBattaglia Comunista #08-09
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Comments
Scusate, mi potete spiegare dove come e quando il PCL ha assunto una posizione che nasconde la questione di classe? Dove come e quando l'antimperialismo del PCL si baserebbe sul tifo o sul fiancheggiamento di altri imperialismi?
"[...] ci riporta alla memoria il vecchio dibattito Damen-Bordiga": è possibile recuperarlo da qualche parte, ad esempio in vecchi numeri di Prometeo o Battaglia o Programma? E magari vi ricordate anche in quali numeri, o almeno di che anno?
Ciao F
ti metto il link con le lettere (vai in fondo alla pagina)
Ciao,
Smirnov
@Sergio In Ucraina, con il fiancheggiamento all'imperialismo russo.
pclavoratori.it pclavoratori.it pclavoratori.it Prego??? Con il fiancheggiamento di CHI???
""Per una Ucraina socialista unita - con il rispetto dei diritti nazionali della minoranza russofona, e dello specifico diritto di autodeterminazione della Crimea- nella prospettiva degli Stati Uniti Socialisti d'Europa.""
questo imperialismo...
Non ho capito: quelle parole d'ordine sarebbero imperialiste? L'autodeterminazione della Crimea nell'ambito di un'Ucraina e di un'Europa socialista sarebbe imperialista? Ma come ragionate?
un'esempio ulteriore di appiattimento del pcl sui fronti dell'imperialismo e chiudiamo la discussione.
in ogni caso non ci interessa tanto argomentare gli arzigogolamenti tattici altrui, quanto affermare la correttezza e coerenza delle posizioni nostre, invito quindi i compagni a concentrarsi sul commento ai contenuti degli articoli invece che alle posizioni altrui.