Ecco a voi il capitalismo: immondizia e manganelli

L’aria è quasi irrespirabile, roba da maschera antigas. Se poi ci aggiungi i lacrimogeni… e la terra muore: i vigneti sono tutti avvizziti, e gli ulivi, ormai giallastri, contaminati e tossici. Nelle strade, immondizia, roghi e centinaia di agenti in tenuta antisommossa.

No, non è un film post-apocalittico. È Terzigno, penisola italiana. Anno: 2010.

A Reggio Calabria, contro la ‘ndrangheta, è arrivato l’esercito. A Terzigno, per trasformare il Parco Nazionale del Vesuvio in una discarica, per ora basta la celere. Esattamente come 150 anni fa, l’unica risposta che la borghesia italiana, tramite il suo stato, sa dare ai problemi del Sud è la forza militare. Peccato che la ‘ndrangheta sia dentro le istituzioni e goda dell’appoggio dei servizi segreti “deviati”. E peccato che la camorra, lungi dall’essere con i rivoltosi, spinga per l’apertura di tutte le discariche possibili immaginabili. Il motivo è banale: affari d’oro. Come quelli che fa la veneta Enerambiente, una delle principali aziende che raccoglie l'immondizia sul Vesuvio. Ottimo lavoro. Magari il padrone vota anche Lega. Parafrasando un vecchio slogan: borghesia del Nord e del Sud unite... negli affari. Oggi, come 150 anni fa.

Blocchi stradali, autocompattatori in fiamme, vasi lanciati dalle finestre contro i blindati, tessere elettorali strappate… la Madonna della Neve invocata contro le bugie dei politicanti. Da fine settembre il Vesuvio ha ritrovato la sua natura vulcanica. Giovani e vecchi, studenti e casalinghe, negozianti, contadini, operai e disoccupati. Terzigno, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase sono in rivolta. Altro che paesini. Nel raggio di un chilometro sono concentrati 250mila abitanti. Nel giro di duecento metri dalla discarica che vorrebbero aprire a suon di cariche, vivono più di 10mila persone e ci sono scuole e ospedali. Da quando hanno aperto la prima discarica la leucemia è molto diffusa. Oltre a ciò, in una provincia con più di 800mila disoccupati e sotto la minaccia della chiusura di Fiat a Pomigliano e Fincantieri a Castellamare, ecco che arriva anche una sonora mazzata al turismo e all’agricoltura, ultima spiaggia di una terra lasciata alla deriva economica e sociale.

Pensavano davvero di continuare a seminare disperazione e miseria, senza che vi fosse un minimo di reazione? L’arroganza del potere non ha limiti.

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La crisi dei rifiuti in Campania si trascina da quindici anni e le cause sono molteplici: totale e colpevole incompetenza delle amministrazioni - di destra e di sinistra - spesso colluse con la camorra, taglio ai fondi per la raccolta differenziata, importazione di rifiuti da altre regioni, produzione di organico molto superiore alla media (20% del totale) per la diffusa agricoltura. Ma pensare che il problema dello smaltimento dell’immondizia sia solo campano è una comoda illusione. Lo sanno bene a Parma, a Verona, a Padova, a Torino, a Salerno e in tanti altri paesi in cui sono sorti comitati civici che lottano contro la costruzione di nuovi inceneritori che avvelenerebbero - ancor più di quanto già non sia - la terra su cui camminiamo e l’aria che respiriamo.

La rivolta di Terzigno è dunque particolarmente emblematica, perché rappresenta molto bene il conflitto insanabile fra le esigenze della produzione di merci - cioè del sistema economico capitalista - e gli interessi della collettività, compresi i residenti borghesi, avvelenati come chiunque altro dal criminale intreccio affaristico dell'immondizia. Ora, individuato il vero nemico contro cui bisogna lottare per porre fine a questa devastazione ambientale e sociale, è necessario individuare anche la forza che, mobilitandosi, potrebbe mettere in discussione dalle fondamenta il brutale meccanismo del profitto che antepone l'immondizia alle persone. E questa forza è la classe, i lavoratori, i proletari. Altro che le bugie del politicante di turno: la forza compatta e determinata della lotta di classe.

Solidarietà alla rivolta di Terzigno. Contro la discarica. Contro il capitalismo.

GS

Comments

In realta credo che solo occasioni di questo genere,al limite del paradosso, possono mettere a nudo la realtà politica in cui viviamo e nella reazione compatta e coerente del popolo di Terzigno vedo un'ondata di coscienza di classe che in un certo senso ...mi rincuora. Alice

Il disastro della discarica di Terzigno è davvero emblematico, ci sono tutte le caratteristiche del capitalismo decadente: indifferenza dei padroni per la vita umana, inettitudine dei politicanti, lacrimogeni e manganelli contro un'intera comunità. I proletari, come classe, devono farsi carico anche di queste lotte.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.