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Cile
Giornata di protesta a Santiago in opposizione al progetto di legge sul lavoro che, con l'obbiettivo dichiarato di "rendere il mercato del lavoro più flessibile", renderebbe in realtà semplicemente più facile licenziare i lavoratori. Circa tremila lavoratori hanno organizzato marce e innalzato barricate nei dintorni di Santiago, per resistere ai numerosi attacchi della polizia. Circa 200 persone sono state arrestate e 27 sono rimaste ferite negli scontri.
Il governo di Ricardo Lagos sostiene che, se i licenziamenti fossero più facili, allora i padroni sarebbero incentivati ad assumere più lavoratori. Ma è chiaro che per i lavoratori la possibilità di essere licenziati da un momento all'altro significa solo maggiore precarietà e ricattabilità. Nonostante un incremento nelle esportazioni di rame, la disoccupazione in Cile aumenta. Il tasso di disoccupazione ufficiale registrato nel periodo Aprile-Giugno è stato del 9,6%, in aumento dal 9,1% del trimestre precedente.
Argentina
Il 14 Agosto, il giorno dopo le proteste dei disoccupati, che avevano organizzato picchetti e blocchi stradali nella città di Buenos Aires, il Ministro degli Interni Annibal Fernandez è intervenuto pubblicamente. In una intervista radiofonica, ha detto ai disoccupati di "smetterla di protestare e annoiare la gente, e di tornare al lavoro" nell'economia sommersa. "Anche se non sono lavori legali, potrebbero formare cooperative, coltivare orti, fare il pane... Devono lavorare, è quello che devono fare, e smetterla di infastidire con dimostrazioni". Al di là dell'atteggiamento provocatoriamente superficiale e arrogante del ministro, questo evidentemente è tutto quello che il governo può offrire ai disoccupati! Nelle proteste del 13 Agosto i dimostranti pretendevano posti di lavoro e assistenza economica.
Sebbene la crescita dell'economia argentina si preannunci pari al 7% quest'anno, tuttavia la nazione soffre di livelli record di povertà (46%) e il tasso di disoccupazione non mostra alcun miglioramento. Inoltre la disoccupazione stessa non è distribuita in maniera uniforme sul territorio, ma oscilla tra il 17% dell'area metropolitana di Buenos Aires e il 40% delle regioni nord-orientali. La sola fonte di occupazione che ha mostrato dei sostanziali incrementi è l'economia sommersa, dove i salari medi si aggirano a malapena attorno ai 145 pesos al mese, pari a circa 50 dollari statunitensi.
Bolivia
I minatori boliviani dello stagno, che occupano la loro miniera da tre mesi, hanno marciato presso il quartier generale della compagnia mineraria a proprietà statale a La Paz il 4 Agosto, chiedendo il rilascio di alcuni dei loro compagni incarcerati. Durante la protesta, la porta principale dell'edificio è stata aperta con la dinamite; in seguito, i minatori hanno dovuto fronteggiare la polizia. Negli scontri i poliziotti hanno usato gas lacrimogeni per disperdere i protestanti.
Nigeria
Continua lo sciopero del personale infermieristico del Lagos University Teaching Hospital. Lo sciopero, cominciato il 16 giugno, si protrae ormai da più di 9 settimane ed è stato indetto contro il mancato pagamento del premio del 22%, approvato dal governo federale nel 2003. I dimostranti aspettano salari arretrati da 19 mesi.
Cina
Il 28 Luglio, nonostante il tentativo di centinaia di poliziotti di bloccare un convoglio di 28 camion, che trasportavano verso Pechino 400 minatori licenziati, circa 200 lavoratori sono riusciti a infiltrarsi attraverso il cordone a Sanhe, nella provincia cinese di Hebei.
I minatori, provenienti dalla provincia nord-orientale di Heilongjiang, stavano viaggiando verso Pechino per protestare contro la detenzione di 23 loro compagni che avevano minacciato di suicidarsi gettandosi da un edificio vicino alla Corte Suprema. I 23 uomini, che rappresentavano le migliaia di minatori licenziati dal Henang City Mining Boureau tra il 1996 e il 1998, avevano minacciato il suicidio dopo che la corte aveva rifiutato di ascoltare le loro richieste riguardanti le chiusure, i licenziamenti, le inadeguate indennità e i fondi mancanti.
Nei giorni 7 e 8 Luglio, circa 3000 minatori licenziati avevano bloccato ua linea ferroviaria principale tra Jixi e Harbin, per protestare contro la scomparsa e il cattivo uso dei fondi destinati alla copertura delle liquidazioni.
Perù
Rivolte sono scoppiate nella città meridionale di Ayacucho come risultato degli scontri tra gli insegnanti in sciopero e i loro sostenitori contro la polizia della città. Gli scontri sono cominciati il 1 Luglio quando le forze di sicurezza hanno tentato di cacciare gli insegnanti dal Ministero dell'Educazione, un edificio che occupavano da otto giorni.
Secondo la versione ufficiale,48 persone sarebbero state ferite e 15 dimostranti arrestati. Fonti sindacali parlano anche di due dimostranti uccisi dalla polizia, ma le autorità governative negano il fatto. Durante gli scontri, diversi edifici sono stati danneggiati, compreso il palazzo del governo regionale, che era stato occupato dai dimostranti.
Il governo si è subito preparato ad ulteriori e più pesanti repressioni, accusando i dimostranti di essere manipolati dal movimento guerrigliero Sendero Luminoso, sebbene in realtà gli scontri mostrino chiari indizi di provocazioni della polizia. A seguito degli incidenti di piazza e di queste infondate accuse di connivenza col terrorismo, il giorno successivo altre massicce manifestazioni hanno visto protagonisti insegnanti e studenti.
Lo sciopero degli insegnanti di Ayacucho era cominciato il 21 Giugno, con la richiesta di un contratto regolare per 1000 precari, aumenti salariali e il ritiro delle riforme legislative che porterebbero alla privatizzazione del settore della pubblica istruzione.
Corea
I dirigenti della LG Caltex di Yeosu, la seconda maggiore raffineria della Corea del Sud, hanno minacciato di licenziare i lavoratori in sciopero e sostituirli con nuovi dipendenti. Circa 1000 lavoratori avevano sospeso il lavoro il 19 Luglio scorso, chiedendo aumenti salariali del 10,7%, settimane lavorative più corte e migliori condizioni salariali e lavorative per i lavoratori a tempo determinato.
Fin dall'inizio dello sciopero, i dimostranti sono stati sottoposti a crescenti pressioni dal governo del presidente Roh Moo-hyun. Lo sciopero era stato dichiarato illegale dopo che i lavoratori avevano ignorato l'ordine di ritornare al lavoro emesso dalla Commissione Nazionale per le Relazioni con i Lavoratori, un organo di mediazione governativo. Mandati d'arresto erano stati emessi per 5 sindacalisti e le forze di polizia avevano cominciato a presidiare la raffineria. Ma nonostante la repressione, a tutt'oggi circa 800 dipendenti proseguono lo sciopero.
La raffineria è di proprietà della Chevron-Texaco e rifornisce un quarto delle pompe di benzina, coprendo circa un terzo di tutto il carburante consumato nella nazione.
Sebbene lo sciopero sia parte di una campagna del sindacato KCTU, tuttavia questo finora non ha tentato alcun allargamento della protesta ad altre aziende e ad altri settori produttivi, lasciando di fatto isolati i lavoratori.
micBattaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
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