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Catanzaro
Sabato 29 novembre si è tenuto nella sede del circolo Prometeo di Catanzaro un incontro sul tema "La moneta unica europea: più disoccupazione più sacrifici". L'iniziativa è nata dall'esigenza di voler dare al gruppo dei compagni più giovani una risposta ed uno strumento di conoscenza e di critica su quello che è l'argomento centrale di questi mesi: l'unificazione politico economica dell'Europa. Per il raggiungimento di questo obbiettivo, infatti, i mezzi di comunicazione, voce dei padroni, giustificano i continui attacchi ai lavoratori, presentando l'Europa unita e il mercato unico europeo come la panacea di tutti i mali, la soluzione a tutti i problemi della società odierna.
Il dibattito si è incentrato su due quesiti fondamentali: i sacrifici per entrare in Europa colpiscono tutti e nella stessa misura?; può la moneta unica risolvere le contraddizioni della società capitalistica come la disoccupazione?
Per rispondere, nella relazione si è evidenziato anzitutto i motivi di fondo che hanno spinto i vari paesi dell'Europa ad unirsi per creare un unico mercato. Col crollo del bipolarismo USA-URSS, e il conseguente sconvolgimento degli equilibri preesistenti, la borghesia europea si è imposto ed ha imposto la costituzione di un polo economico finanziario in grado di competere con quello americano e giapponese. Il traguardo moneta unica ha significato per gli stati europei notevoli sforzi economici al fine di raggiungere una certa omogeneità di bilancio fra i vari paesi vincolandoli a determinati standard parametri fissati nel trattato di Maastricht.
Le politiche economiche degli stati membri sono quindi volte al risanamento dei conti pubblici e dei deficit annuali. In particolare in Italia i vari governi che si sono succeduti a partire da quello Amato, sia di destra sia di sinistra, hanno costantemente smantellato con pesanti manovre finanziarie (500mila miliardi di lire dal `92 a oggi) lo stato sociale, e obbligato a enormi sacrifici. Il biglietto per entrare in Europa è costato caro soprattutto ai lavoratori che hanno visto scendere del 30% in quattro anni il potere d'acquisto dei loro salari. Il tutto a vantaggio dei padroni detentori dei mezzi di produzione che grazie a queste manovre hanno potuto usufruire di incentivi e sgravi fiscali alle imprese. Da ciò si desume come la chimera del mercato unico sia solo uno strumento di tutela e di consolidamento del potere borghese, grandi imprenditori e capitalisti che avranno un mercato più ampio e uno spazio economico mondiale. Questo significherà anche una estensione della concorrenza fra i lavoratori oltre i limiti geografici dei propri paesi che perciò saranno costretti a svendere ancora di più la propria forza lavoro per poter competere con salari dell'Europa orientale molto più bassi. Inoltre, e questa è la preoccupazione più viva emersa negli interventi dei compagni più giovani, si è evidenziato che a fronte di una aumento della produttività e della produzione, vi è un forte aumento della disoccupazione, problema al quale le istituzioni comunitarie non possono dare positive e concrete risposte. Il dibattito si è concluso con la considerazione che, in definitiva, l'unificazione monetaria europea è una risposta borghese a un problema della borghesia, ma che in nessun caso potrà alleviare lo sfruttamento e dare soluzione ai problemi delle classi subalterne.
aBologna
Sabato 29 Novembre nella sede di Bologna, a partire dalle 16,30, si è svolta una riunione pubblica sulla attualità della Rivoluzione russa del '17. Alla riaffermazione e dimostrazione della natura proletaria e comunista della rivoluzione stessa è seguita la definizione del processo controrivoluzionario che le è seguito a breve e delle condizioni in cui esso si è reso possibile, per concludere con le lezioni che il movimento internazionalista ne ha tratto per la elaborazione della piattaforma programmatica.
Il dibattito, che ha visto la vivace partecipazione di giovani intervenuti nonostante ora e giorno, piuttosto difficili, ha consentito di precisare e approfondire uno dei punti caratteristici della nostra piattaforma: il potere è sempre di classe ed è la classe operaia che dovrà esercitarlo attraverso i suoi organi (consigli, soviet, assemblee, comunque si chiameranno); nessuna confusione fra stato proletario e partito proletario.
Battaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #12
Dicembre 1997
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