Aldrovandi: “malagiustizia” o cancro strutturale?

Odioso! Tra quanto di più odioso esista, è stato lo spettacolo rappresentato in piazza Savonarola lo scorso 27 marzo a Ferrara, dai presunti custodi delle tavole della legge dei “giusti”. Ci riferiamo alla manifestazione organizzata dal sindacato di polizia Cosip sotto l'ufficio della madre di Federico, 18 anni, morto nel 2005 a Ferrara durante un controllo di polizia.

Non ancora paghi dell'orrore di cui si sono resi responsabili e del dolore provocato, una ventina di agenti, aderenti al Cosip, hanno “protestato” per l'affronto subito dai loro “stimatissimi” colleghi della democratica polizia italiana, (regolarmente pagati da noi tutti, tra l'altro!) arrestati e condannati per omicidio colposo per aver provocato la morte di Federico Aldrovandi.

Gli arroganti difensori del diritto universale (dei padroni a sfruttare i salariati) si prendono un giorno di permesso retribuito e vanno ad intimidire una donna sola e pacifica, mamma di un ragazzo di 18 anni fatto fuori a bastonate sulla testa da quattro agenti in divisa, la cui mediocrità non deve però mascherare il ruolo che ricoprono, al servizio degli interessi borghesi. La donna scende in piazza con la foto del corpo del figlio martoriato e la risposta è che si tratterebbe di un fotomontaggio! Ma come Aldrovandi, Cucchi, Sandri e tanti, tanti altri, sono decine i giovani, spesso proletari, che muoiono per mano di forze dell'ordine che mai, in questo “ordine”, pagheranno per le loro colpe, per quella violenta arroganza che mutuano dalla classe sociale che difendono e dalla quale sono protetti.

Al di là di questo singolo episodio, infatti, c’è da chiedersi se l'essere “ingiusti” e il farla “sporca”, non sia invece una caratteristica premiata e discriminante legata al “far carriera”; magari in qualche corpo scelto. Sì, perché ultimamente si stanno formando vari corpi scelti (eurogendarm per esempio). Questi “selezionano” agenti disposti a fare il lavoro sporco, mettendoli a disposizione degli Stati richiedenti una veloce repressione, assicurando un “pronto intervento” contro il proletariato delle piazze.

Altrimenti perché Giovanardi, un ex-ministro, si è così smaccatamente impegnato per dimostrare l'impunibilità dei crimini commessi in “servizio”?

I borghesi lo sanno, lo scontro di classe potrebbe acuirsi, e si preparano.

Solo un proletariato cosciente e unito, in grado di respingere le ottuse mistificazioni della giustizia borghese, sarà in grado di superare le barbarie del capitalismo. Mai e poi mai, un gesto isolato!

GK
Giovedì, April 4, 2013