Condizioni e lotte operaie nel mondo

Francia

In due settimane, a settembre, si sono verificati due suicidi di lavoratori di France Telecom. Il numero di suicidi tra i lavoratori di France Telecom, negli ultimi 18 mesi, è dunque arrivato a 24! Ma il fenomeno purtroppo non è nuovo, né isolato. Una indagine riporta 20 casi di suicidio avvenuti nel 2005 sempre in France Telecom, mentre nel 2007 ci furono ondate di suicidi tra lavoratori di Renault, Peugeot, EDF. La maggior parte di questi casi sono stati ufficialmente ritenuti collegati alle condizioni di lavoro. In France Telecom, in particolare, le pressioni sono enormi, e possono essere immaginate contando il numero di licenziamenti a partire dal 2002, dopo la privatizzazione: si tratta di 40 mila lavoratori espulsi, lasciati per strada. Dopo l’ultimo episodio, centinaia lavoratori hanno deciso di scioperare in maniera improvvisa: ad Annecy-le-Vieux, dove lavorava l’ultimo suicida, un centinaio dei sui colleghi hanno scioperato e manifestato, a Bordeaux le proteste hanno coinvolto altri 200-300 lavoratori, a Lione 600 lavoratori hanno presidiato gli edifici della direzione regionale dell’azienda.

Polonia

Dodici minatori sono morti in una esplosione di metano nella miniera di Ruda Slaska-Kochlowice, mentre molti altri sono rimasti feriti, anche gravemente. Secondo i lavoratori, la situazione di rischio era ben nota all’azienda, che però ha sempre coperto tutto. Un minatore poco dopo l’incidente ha mostrato un video dove si vede il livello di metano superare spesso e ampiamente il livello di sicurezza. Il metano è considerate esplosivo a livelli superiori al 5%, mentre nel video supera il 9%.

Prove di questo tipo, che dimostrano le condizioni di totale insicurezza in cui i lavoratori erano costretti a lavorare, erano da tempo a conoscenza dell’azienda ed anche delle autorità. Ma niente è stato fatto, dato che i profitti non possono essere messi in discussione, anche a costo di tragedie annunciate come quest’ultima. Già nel 2006 si era verificato un grave incidente in una miniera a Ruda Slaska. In quel caso ci furono 23 morti, sempre a causa del metano, dopo che per mesi era stato al di sopra dei livelli di sicurezza.

India

Diverse migliaia di lavoratori precari in manifestazione sono stati attaccati dalla polizia. I dimostranti erano lavoratori assunti e pagati su base giornaliera che chiedevano un aumento del salario minimo e la regolarizzazione del lavoro. Gli scontri si sono verificati a Gulbarga, Tumkur, Belgaum, Udupi e Mangalore.

A Gulbarga la polizia ha manganellato i dimostranti che presidiavano il complesso Vikasa Soudha. Oltre 300 persone sono state arrestate e numerosi sono stati i feriti, alcuni dei quali pestati a sangue. A Tumkur la polizia ha arrestato 2mila lavoratori che che presidiavano edifici governativi. A Mangalore, sono stati arrestati 831 lavoratori, soprattutto donne. Anche ad Udupi ci sono stati numerosi arresti di lavoratrici.

Nella regione di Karnataka ci sono circa 15 milioni di lavoratori giornalieri impiegati in cliniche infantili, enti legati all’agricoltura, magazzini governativi di cereali, fabbriche di sigarette, imprese edili, imprese di trasporto merci, amministrazioni di villaggio, aziende agricole e mense scolastiche. I lavoratori chiedono che il governo fornisca abitazioni non troppo lontane dai luoghi di lavoro, l’aumento da 100 a 200 per i giorni di lavoro garantiti ogni anno e pensioni di anzianità.

Cina

Circa 5mila minatori delle miniere statali della provincia di Hunan sono in sciopero dal 22 agosto. Le miniere sono gestite dalla Jinzhushan Mining Industry. Il gruppo, che è in fase di privatizzazione e quotazione in borsa, sta cercando di imporre nuovi contratti ai lavoratori. Ma, dato che ciò implicherebbe per loro la perdita di ogni sussidio di licenziamento (una sorta di Tfr), i contratti sono stati rigettati. Alcuni lavoratori perderebbero tutti i contributi versati per 30 anni di lavoro.

La compagnia sta inoltre reclutando squadracce di picchiatori, pagati l’equivalente di circa 29$ al giorno, come “brigate di protezione delle miniere”. Probabilmente si teme che la rabbia possa sfociare in episodi violenti come quelli verificatesi in altre regioni nei mesi scorsi (dirigenti sequestrati ed anche letteralmente uccisi di botte). Le autorità hanno dichiarato illegale lo sciopero ed hanno intimato ai minatori di tornare subito al lavoro, se non vogliono essere arrestati in massa.

Mic

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.