You are here
Home ›Come si è arrivati allo sciopero in Fiat
:La comunicazione all’interno della fabbrica torinese per organizzare il blocco della produzione - Pubblichiamo una corrispondenza di un operaio della Ceva, una delle tante imprese che opera nel vasto mondo della Fiat, che lo scorso mese di settembre ha partecipato ad uno sciopero spontaneo che ha bloccato la produzione per quasi due ore. Sull’argomento abbiamo già dato riscontro lo scorso numero del giornale. Abbiamo invitato il lavoratore a descriverci meglio come si è arrivati a bloccare repentinamente la produzione, spaventando in tal modo la direzione della fabbrica e le organizzazioni sindacali, nel tentativo di capire i meccanismi organizzativi che hanno permesso la riuscita della lotta. Questo è quanto ci ha inviato il compagno operaio.
In primo luogo vorrei dire che per un errore materiale nella precedente corrispondenza, pubblicata sul numero scorso del giornale, la cassa integrazione appariva come un premio agli operai in realtà è evidente che è uno strumento punitivo nei confronti dei lavoratori.
Di solito quando c’e’ un problema in officina tra noi della Ceva, tipo carichi di lavoro sempre più pesanti o quarto livello retributivo per tutti gli operai, circola oltre al malumore un passa parola nei giorni precedenti lo sciopero in officina. Ultimamente questo accade senza far sapere niente ai delegati della Fiom, anche se i fiommisti lo percepiscono lo stesso e cercano sempre di calmare la situazione.
C’e’ un bel gruppetto di operai che sono molto combattivi e parte sempre da questi l’iniziativa, poi ci mettiamo d’accordo sull’ora; la fissazione degli orari è importante perché ci sono le pause fisiologiche e quindi dobbiamo farlo quando le linee lavorano. Ci incontriamo sempre in un posto dell’officina dove di solito ad inizio turno gli operai della Ceva prendono il caffè, quindi aspettiamo che arrivano gli operai delle altre ute. Ovviamente ti sto parlando solo del montaggio, perché ci sarebbe la lastratura e verniciatura, ma per problemi di organizzazione e anche di conoscenze personali purtroppo non viene mai presa in considerazione se no sarebbe uno scioperone enorme. È ovvio che siamo in contatto con i cellulari perché l officina e’ molto grande. Per bloccare la produzione piu’ in fretta sappiamo in quali ute andare; dove passano i motori ci piazziamo in mezzo al corridoio e non facciamo passare più nessun carrellista e tradotta. Gli operai che sono andati su in direzione insieme a me sono i più decisi, quelli che fanno sempre casino e pronti a far subito sciopero e si conoscono benissimo e quindi viene spontaneo delegare loro come rappresentanti.
È l unica forma possibile per lo sciopero, almeno in officina,e penso sia quella più azzeccata per adesso, cioè per questo periodo in officina che non c’e’ nulla e neanche un minimo di coscienza da parte degli operai purtroppo. Quello che secondo me ci frega tra di noi è che prevale sempre l’individualismo, ognuno pensa a difendersi da solo o accettare le disposizioni dei capi. Per esempio in questi giorni di ottobre 2007 è calata di 30 vetture la produzione della Idea musa e della vecchia Punto mentre è aumentata la produzione della nuova Punto; in questa situazione per i capi un carrellista era di troppo, chi togliere? sono saltato io e mi hanno sbattuto sulla linea della nuova punto, quindi impara un nuovo lavoro ecc ecc.
La postazione che occupavo precedentemente, cioè le postazioni che seguivo sono state suddivise tra gli altri operai, con la conseguenza di aumenti dei carichi di lavoro per loro. Ma non c’é stato un minimo accenno di incazzatura tra loro, purtroppo hanno accettato l’aumento dei ritmi di lavoro mugugnando un po’. I capi sanno benissimo che il malumore dura un paio di giorni poi si abituano a correre di più con i carrelli e tutto rientra nella normalità. Le prime volte magari intervengono gli operatori a dare una mano e qualche volta lo stesso capo, ma poi il carrellista si organizza e fa tutto lui più in fretta naturalmente con il rischio di ammazzare qualcuno in officina ma è una cosa naturale. Il carrellista si dovrebbe impuntare e far fermare le linee invece di correre come un matto con due cassoni inforcati sul carrello. Tutto questo non si dovrebbe fare perché viola le più elementar norme antinfortunistiche. È ovvio che i capi fanno pressione sull’operaio per fargli accettare la situazione e li bisogna tener duro e incazzarsi; se ciò accade il capo può toglierti qualche postazione o farti aiutare da qualche altro carrellista che a sua volta vede aumentare il proprio lavoro. Io facevo proprio così e la risposta da parte dei capi è stata quella di farmi cambiare lavoro ogni 15/30 giorni. Puoi capire che stress ti procura il fatto di dover imparare subito un nuovo lavoro. Questi cambi di posto vengono fatti perché si è combattivi, così si tolgono un rompi palle dalla squadra e sono più tranquilli nel gestire il resto degli operai.
Battaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #11
Novembre-dicembre 2007
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Anti-CPE movement in France
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.