You are here
Home ›Atesia: un esempio attuale della necessità dell’autorganizzazione delle lotte
Per combattere l’oppressione capitalista, nel mondo del lavoro.
Atesia è un call center (tra i più grandi d’Italia), con sede a Roma, appartenente al gruppo Cos/Almaviva (capeggiato da Alberto Tripi). Nel mese di settembre 2005 iniziano i controlli ispettivi richiesti dai lavoratori del CollettivoPrecariAtesia. Immediatamente iniziano a circolare le voci di una probabilissima condanna dell’azienda; poichè, in base alla Legge 30, le aziende che impiegano lavoratori con contratti “a progetto”,con mansioni che li equiparano a lavoratori subordinati, commettono reato. Inoltre l’azienda è obbligata alla loro assunzione a “tempo indeterminato. Da questo momento azienda e sindacati confederali rincorrono gli eventi, per evitare l’applicazione della legge. Si susseguono “accordi”e dichiarazioni aziendali di: “volontà di stabilizzare” i lavoratori, i quali si sono sempre opposti con forti mobilitazioni.
Nel mese di Giugno 2006 il ministro del lavoro Damiano emette una Circolare discriminatoria: gli outbound (operatori che effettuano le telefonate) rimangono e rimarranno “a progetto”, senza potere avvalersi degli accordi di Aprile 2006 (tuttora vigenti con forza di Legge) che riguardano gli inbound (operatori che ricevono le telefonate), i quali sono stati equiparati a lavoratori subordinati. Ad Agosto 2006 l’Ispettorato ordina l’immediata conversione di oltre 3000 contratti atipici in “tempi determinati”. Il gruppo Cos/Almaviva non riesce , in alcun modo, a bloccare l’esecutività della pronuncia ispettiva. Solamente con l’apporto della politica l’azienda può evitare la Legge. Per fare ciò, a Settembre 2006, l’amministratore Camisa, minaccia smantellamenti e trasferimenti in Romania (dove la legislazione gli è più favorevole).
I lavoratori non mollano. Il Collettivo irrompe mentre è convocata la Direzione della CGIL ed Epifani cade dalle nuvole. A Mirafiori Bonanni, Epifani ed Angeletti vengono sbugiardati dai lavoratori. A Palermo i lavoratori Cos effettuano uno “sciopero all’incontrario”: pagati a cottimo, decidono volontariamente di parlare troppo al telefono, procurando un grosso danno all’azienda. Il Governo Prodi è in crisi, piovono fischi ed insulti anche per Bersani.
Improvvisamente il giorno 13 Dicembre 2006 viene firmato l’accordo-condono-sanatoria tra gruppo Cos e sindacati confederali. La Triplice, reiterando un comportamento adottato anche in precedenti occasioni (ad es. Aprile 2006), ha evitato scrupolosamente di divulgare per tempo la bozza di “accordo” che intendeva proporre al gruppo Cos , tenendo così all’oscuro i lavoratori.
È opportuno ricordare due cose:
- che sono passati solo pochi mesi dalla vittoria di Romano Prodi, lautamente foraggiato da Tripi;
- all’interno del corpo della Legge Finanziaria 2007 viene steso l’articolo 178 che condona il pregresso a Tripi (invalidando la pronuncia di Agosto 2006 dell’Ispettorato).
A questo punto il TAR deve inevitabilmente sospendere la precedente sentenza, che obbligava all’assunzione, poiché è in contrasto con la Legge dello Stato.
L’accordo siglato comporta, per i lavoratori, un grave danno economico:
- assunzione a tempo indeterminato con orario basso (4 ore giornaliere a 600 euro al mese)
- rinuncia a gran parte del salario pregresso. Inoltre a loro si dovrebbe applicare il CCNL, a prescindere, in quanto esso ha Forza di Legge.
Il recupero dei contributi previdenziali c’è. I soldi cui il gruppo Cos sarebbe stato onerato, alla luce degli illeciti contestati, vengono così ripartiti: il 50% subito a carico dell’azienda, il 25% rateizzato in cinque anni, il restante 25% a carico della collettività. Si aggiunga anche che nella Finanziaria gli si applica uno sconto di 1/4 rispetto al dovuto INPS. Nota bene: questi dati non hanno avuto il dovuto risalto sugli organi di informazione, nemmeno quelli di sinistra.
L’accordo è stato sottoposto ai lavoratori con referendum. Ha prevalso il “NO”. I lavoratori, con la consapevolezza che se il Governo non avesse fatto nulla (condono) sarebbero stati assunti tutti “full-time a tempo indeterminato” non hanno accettato. Dopo mesi di lotte e mobilitazioni, sono riusciti a dare prova di riuscire a contrastare i padroni, sebbene questi vadano a braccetto con sindacati e Governo.
Attualmente i lavoratori Atesia proseguono le mobilitazioni:
- sciopero del 22 Gennaio 2007 (contro l’accordo bidone e contro il licenziamento politico di quattro lavoratrici)
- sciopero dell’intera giornata del 14 Marzo 2007
- assemblee autorganizzate e conferenze stampa.
Sono arrivate anche intimidazioni a due compagni impegnati nelle lotte.
Riassumo brevemente la vicenda, di cui sopra, del licenziamento delle quattro lavoratrici: il 1 gennaio 2006 la direzione di Atesia modificò unilateralmente l'orario di lavoro a tutti i part-time a tempo indeterminato, senza concordarlo con i lavoratori interessati come previsto dalle leggi e dal CCNL. Alcune lavoratrici, per le quali i nuovi orari non erano in alcun modo conciliabili con i tempi di vita personali, comunicarono all'azienda che, in assenza di una soluzione concordata, avrebbero proseguito le matrici sottoscritte al momento dell'assunzione a part-time. Dopo un anno di vessazioni e minacce, il 12 gennaio 2007, l'azienda ha comunicato il licenziamento a 4 di queste lavoratrici.
Guarda caso questo ennesimo sopruso della direzione aziendale avviene a un mese esatto dalla sottoscrizione dell'accordo tra gruppo Cos/Almaviva e sindacati confederali per la "stabilizzazione" di 6300 contratti, tutti part-time, di cui 2800 riguardanti Atesia. Il segnale è chiaro e non riguarda solo coloro a cui è stato comminato il licenziamento ma anche le centinaia di lavoratrici e lavoratori con contratto part-time di Atesia/COS e, soprattutto, le migliaia di precari che si apprestano a sottoscrivere i nuovi contratti part-time.
Fogli operai
//Aurora// è il "//Foglio internazionale di intervento operaio//" che, per iniziativa del BIPR, viene prodotto e diffuso (identico nella prima pagina) nelle fabbriche e nei quartieri proletari di Italia, Gran Bretagna, Francia, Usa, Canada, Colombia.
Esso concretizza la unitarietà e omogeneità politica delle avanguardie rivoluzionarie a scala internazionale e per questo si caratterizza come un passo avanti, seppur piccolo, nel processo di costituzione del partito internazionale al quale puntano i compagni che lo producono e diffondono.
In Gran Bretagna sostituisce nelle sue funzioni la testata //Workers' Voice//: la agitazione all’interno della classe operaia, a partire dai problemi concreti e immediati del proletariato, delle indicazioni politiche di classe e rivoluzionarie. Negli altri paesi funge da primo organo di intervento unitario dei gruppi e compagni simpatizzanti del BIPR.
Invitiamo tutti i lettori simpatizzanti, anche isolati, a richiederne copie alle nostre sedi o alla amministrazione centrale, per aiutare l’organizzazione nella diffusione negli ambienti proletari.
Oltre ad //Aurora// il PCint pubblica e diffonde nelle fabbriche e sui posti di lavoro //Lotta di classe//.
Edizioni in lingue diverse dall'italiano sono disponibili nelle [[/ | altre sezioni del sito]].
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Anti-CPE movement in France
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.