La vendetta cala sui tranvieri - Valanga di multe su chi ha infranto le regole dei padroni

I pubblici ministeri milanesi stanno per segnare un record della storia giudiziaria italiana: la più grande condanna per decreto che si ricordino.

Esordisce così l'articolo di Repubblica del 24 settembre sulle multe ai tranvieri milanesi. Eh già. Quando si tratta di colpire i lavoratori che alzano la testa il potere borghese è pronto a superare qualsiasi... misura.

La condanna in questione si realizza nelle multe in arrivo per 4.197 autoferrotranvieri milanesi rei di avere partecipato agli scioperi dell'inverno scorso e per questo accusati di interruzione di pubblico servizio e mancanza di osservanza della precettazione del prefetto. Tale sanzione andrebbe dai 740 ai 1.480 euro, a seconda di quanti giorni ogni dipendente ha scioperato.

Su Battaglia abbiamo già scritto della grande importanza che rivestono quei giorni di mobilitazione per la lotta di classe. Importanza dovuta al fatto che si è dimostrato come una lotta vera, una lotta dove il conflitto coi padroni di turno è frontale, non possa che essere condotta fuori e contro i vincoli delle leggi anti-sciopero e fuori e contro i sindacati, principale baluardo dell'incatenamento sociale dentro la classe lavoratrice.

Serve una reazione dura, immediata. Serve uno sciopero,

dice Pasquale Rivecchio dei Cobas. Certo. Magari, però, in quel non lontano inverno sarebbe stato meglio abbandonare le proprie velleità di sindacatino e favorire il processo di autorganizzazione operaia che si stava avviando negli stabilimenti e che stava portando un gran numero di lavoratori fuori dal guscio dell'inattività, che, come sappiamo, è condizione assolutamente necessaria per il formarsi della coscienza di classe, oltre che presupposto per la difesa dei propri interessi immediati. D'altronde sarebbe stato come chiedere a una pera di essere una mela. Impossibile.

Solleveremo eccezione di incostituzionalità, perché le norme che regolano gli scioperi nei servizi pubblici contrastano con il principio di uguaglianza,

afferma dal canto suo l'avvocato Giuliano Pisapia del collegio di difesa dei tranvieri. Se questo può servire da un punto di vista prettamente giudiziario, ben venga. Ma non illudiamoci che le norme sugli scioperi formulate dai borghesi possano mai essere ispirate al principio di uguaglianza!

Plauso all'iniziativa delle multe viene ovviamente dal sindaco di Milano Gabriele Albertini:

Le multe - sostiene - sono il giusto esito di un'azione penale che avrà l'effetto di dissuadere chi non è di solito propenso a manifestazioni estremistiche e di indurre all'autodisciplina.

E nessuna preoccupazione per gli scioperi futuri:

Credo che i miei concittadini siano rispettosi della legge. Se non sarà così preferisco cambiare città, andare sulla luna.

È bello sperare che nel prossimo futuro siano gli stessi concittadini proletari di Albertini a spedirlo con le loro lotte sulla luna. Posto che la luna sia disposta ad accettare un personaggio di tale risma.

Giacomo

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.