You are here
Home ›In Germania vince la socialdemocrazia di governo
Avanti tutta con le politiche antiproletarie e nuovi spazi per la “socialdemocrazia di lotta”
Dopo sedici anni di cancellierato del democristiano Kohl, arriva (o meglio torna) al potere la socialdemocrazia tedesca in coalizione coi Verdi. Con questa affermazione della cosiddetta sinistra in Germania e, nella probabile ipotesi della tenuta della presente coalizione in Italia, tutti gli stati d’Europa, a eccezione della Spagna, sono retti da coalizioni di “centrosinistra”. Apre ciò una nuova fase nel rapporto fra classe operaia e capitale? O, in termini più semplici, c’è la speranza per gli operai, i disoccupati, i marginalizzati di un seppur minimo miglioramento delle loro condizioni? No, e a dirlo, non siamo noi ma gli stessi interpreti di quei governi nuovi e meno nuovi.
Per quanto riguarda l’Italia è lo stesso Comitato politico di Rifondazione ad averlo dichiarato e nei modi che hanno condotto alla presente situazione e alla scissione di Cossutta. Che poi Bertinotti indichi nella soluzione tedesca una via alternativa attiene alla falsità di fondo di Bertinotti e a quel tanto di cialtronaggine che inevitabilmente accompagna chi mente sapendo di mentire.
È infatti un consigliere del neo-cancelliere tedesco a esplicitare i compiti della nuova coalizione di governo: maggiore flessibilità del lavoro, maggiori sgravi sul costo del lavoro per le imprese con l’implementazione di nuove forme nella assunzione e nel rapporto di lavoro, minori spese sociali. (cfr l’intervista su La Repubblica del 6/10).
Nulla di strano: è il compito che spetta a ogni e qualunque stato nella presente fase del capitale. È quanto si è prefisso e si prefigge il governo di centrosinistra italiano e che in parte ha già svolto (v. articolo su Rifondazione in questo numero); è quanto si è prefisso e sta portando avanti il laburista Blair come il governo di centrodestra di Aznar in Spagna.
Il fatto è che Bertinotti, come le “estreme” tedesche direttamente alle prese con il governo della socialdemocrazia storica di Germania impegnata nella gestione del gestibile, prospettano una inversione di rotta della politica economica globale fondata su un nuovo modo di distribuzione del reddito. E questa operazione di inversione, in classico stile riformista e idealista, va sviluppata - certo gradualmente - paese per paese, attraverso un accumulo di forze politiche e sociali che strappino la maggioranza. Se per la crescita a livello nazionale è necessario mentire, sul piano della bassa propaganda, perché non mentire, anche spudoratamente? È esattamente quel che fa Bertinotti citando la “vittoria” tedesca ed è esattamente quel che fa la sinistra radicale tedesca citando Bertinotti come portatore delle giuste istanze politiche di sinistra (le 35 ore).
Si potrebbe essere portati a credere che siamo al redde-rationem della socialdemocrazia e del riformismo. E invece - se esso non ha più alcuno spazio di seppur minimo successo nel presente ciclo di accumulazione e sul piano delle realizzazioni - il riformismo radicale così come si presenta oggi in Germania come in Italia mostra grandi potenzialità di fascino nei confronti delle frange più politicizzate del proletariato e della intellettualità.
Di fatto stiamo assistendo al processo in base al quale la classica socialdemocrazia e quella ex-stalinista, incarnando l’anima di governo di questo poliedrico mostro, si costringono negli ambiti stretti delle compatibilità, omologandosi a qualunque altra forza di governo (di centro o di destra) (e di qui il grave interrogativo che percorre i grevi intellettuali d’Europa: cosa significa oggi essere di sinistra?). Parallelamente le forze interne al medesimo schieramento democratico, ma più ideologicamente e sentimentalmente legate alla difesa dei poveri e degli oppressi, cercano risposte che - sempre restando acerrime nemiche della prospettiva rivoluzionaria e comunista - offrano un quadro edulcorato della formazione sociale capitalista. È ovvio che, data propria la ristrettezza dei limiti di compatibilità - queste forze radicali della socialdemocrazia si trovino fuori e anche lontane dalle aree di governo e siano portate a rompere con le ali appiattitesi sul governo del presente. Ma la loro apparente radicalità potrà far presa su masse sufficienti a occupare seggi nei parlamenti.
È in questo quadro che vanno collocati i fenomeni politici che, con differenze formali dovute alle diverse storie politiche nazionali, si presentano nei diversi paesi.
E in questo quadro va collocata la evidente tendenza europea allo “spostamento a sinistra”, ovvero alla consegna alle forze tradizionalmente più legate alla classe operaia dei compiti di governo che equivalgono oggi e immediatamente ai compiti di attacco alla classe operaia, di riduzione del salario, di schiavizzazione assoluta del lavoro alle necessità di impresa, di subordinazione del bilancio statale ai dettami del capitale più forte, quello finanziario, eccetera.
Kohl è rimasto fermo negli ultimi quattro anni - si dice - sul terreno delle riforme. E a ragione, diciamo noi: se si fosse mosso avrebbe avuto in piazza i milioni di proletari mobilitati dalla SPD e dai sindacati. Saranno ora loro ad andare avanti su quel piano delle riforme... E Kohl, uomo del grande capitale tedesco, è durato di più di Berlusconi imparandone la lezione. Berlusconi aveva accennato un piano di riforma delle pensioni che ha portato un milione di persone in piazza solo a Milano; il suo governo è caduto e la riforma è stata fatta, se possibile più dura, con i nuovi governi, col PDS dentro e Rifondazione tutta a sostenerli.
Ora vedremo Schroeder con i verdi e gli ex-stalinisti del PDS tedesco fare quel che ancora sta facendo Prodi.
Questo per quanto attiene ai compiti interni degli stati. Ma senza dubbio lo “spostamento a sinistra” dei governi svolgerà un ruolo anche nelle rispettive politiche estere e in particolare sul nodo centrale dei nostri giorni: l’Europa e i rapporti fra Europa e Stati Uniti. avremo modo di riparlarne.
m.jr
Battaglia Comunista
Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.
Battaglia Comunista #10
Ottobre 1998
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Anti-CPE movement in France
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.