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Si e no
Chi disse parlamento disse guastamento.
Savonarola
Il parlamentarismo è il fenomeno moralmente e politicamente più inquietante del nostro tempo; strapotente e corruttore domina in modo tanto più assoluto e vessatorio quanto più appare ovattato e ad angoli smussati. Pesa quanto una sciagura nazionale questo succedersi di indirizzi politici, di metodi amministrativi e di istituti parlamentari nella situazione interna italiana dove ogni esperienza è tesa fino alla caricatura.
Che forse gli italiani non hanno vissuto per un ventennio nel regime fascista la dittatura più fastosa e paesana e politicamente più idiota? E chi può affermare che questi stessi italiani abbiano avvertito alcunchè di nuovo e di diverso nell'attuale regime della democrazia parlamentare che vince sul fascismo con l'ipocrisia delle sue libertà?
È proprio vero che non vi è buon democratico che non tenga sapientemente nascosta una sufficiente scorta d'orbace!
Nella storia d'Italia è stato un susseguirsi di vicende parlamentari le più varie e contradittorie; dalle laico-massoniche alle clerico-fasciste; dalla salita al potere della sinistra trasformista di Depretis alla dittatura parlamentare e personale di Crispi e di Giolitti e poi giù giù, fino alla democrazia postfascista con i troppi numerosi politici a formato ridotto della più recente partitocrazia.
Già, partitocrazia dato il fatto che la vita parlamentare si risolve tutta nella vita non dei partiti in quanto tali, ma dei loro apparati che, accampati al vertice dello stato fanno e disfano nella dinamica degli interessi economici e politici in funzione dei rispettivi partiti.
Nell'arte della politica non si conoscono ormai che le vie traverse; nessuna posizione da raggiungere in questo campo è presa d'assalto, frontalmente; si preferisce operare d'accortezza, per vie interne, per aggiramenti. È un'arte che impone a chi l'adopera astuzia e capacità di lusinga: poco conta che chi è caduto nei suoi lacci venga poi ributtato ai margini, spremuto come si fa con un limone.
Chi predica democrazia si mette in condizione favorevole per fare in concreto dell'antidemocrazia; gli organi rappresentativi eletti con suffragio popolare servono in definitiva a rappresentare se stessi o meglio i gruppi economici abituati a dominare, con le crisi governative o senza le crisi, attraverso i sicuri canali del capitale finanziario. La libertà è soltanto la libertà di chi è al potere, e chi è al potere si serve di questa libertà, la costituzione non conta, per tenere in pugno le leve di comando dello stato aprendo così la strada allapolitica di regime. La costituzione che pone il lavoro a base della repubblica non impedisce lo sconcio che nella fabbrica il rapporto tra padrone e lavoratore sia un rapporto di schiavismo feudale.
Pochi oserebbero spezzare questa grigia cappa d'incertezza e di paura se si para loro davanti, terribile, lo spettro della disoccupazione e della fame e proprio quando la vita è divenuta per tutti più che mai dura, complessa, irta di difficoltà d' ogni specie.
È questo il clima morale e politico più idoneo perchè la democrazia parlamentare possa esercitare la sua dittatura. Il milazzismo del governo regionale siciliano è stato fatto esplodere con magistrale regìa parlamentare come un fattaccio di bassa mafia politica, tuttavia non contenibile nei limiti dell'isola; si è trattato di un episodio legato a fil doppio ad una più vasta e più potente mafia politica articolata su scala nazionale e si deve all'omertà che lega tra di loro i grandi partiti parlamentari se il marcio accumulatosi fin qui non è ancor giunto al limite di esplosione.
Quanti, quanti Milazzo in questa allegra politica a livello nazionale! Sia chiaro, insomma, che i mali della democrazia valgono quelli del fascismo perchè sono in ogni caso i mali propri della società capitalista quale che sia la forma di regime politico che il capitalismo si dà per la sua sicurezza di classe privilegiata.
d.Prometeo
Prometeo - Ricerche e battaglie della rivoluzione socialista. Rivista semestrale (giugno e dicembre) fondata nel 1946.
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