Laser e raggi del dolore: s’affilano le armi delle guerre future

I nuovi orrori del capitalismo

Prendete un film di fantascienza: toglietegli tutti gli aspetti positivi (viaggi interplanetari, scoperta di nuove galassie, incontri ravvicinati del terzo tipo...) e conservate il resto.

Ecco a voi il capitalismo prossimo venturo.

Guerre stellari in Iraq” è il titolo della nuova inchiesta di Maurizio Torrealta e Sigfrido Ranucci, giornalisti di Rai News 24. Il lavoro - scaricabile dal sito rainews24.rai.it - inizia con la terribile testimonianza di Majid Al Ghezali, primo violinista dell’orchestra di Baghdad, che ha assistito ai combattimenti per la conquista dell’aeroporto da parte dell’esercito USA nel marzo del 2003.

I soldati americani, afferma Al Ghezali, a un certo punto spararono con un’arma non identificata contro un autobus:

Abbiamo visto l’autobus accartocciarsi come un vestito bagnato... Diventò come un pulmino Volkswagen, un grande autobus che diventa come un pulmino Volkswagen.

Al Ghezali evidenzia anche stranezze inspiegabili nei corpi delle vittime della battaglia dell’aeroporto:

Solo la testa era bruciata, mentre il resto del corpo era intatto (...). Non c’era nessuna pallottola. Vidi solo i denti bruciati, ed erano senza occhi, tutti quanti. Il corpo era intatto, soltanto la testa e i denti erano bruciati.

Aggiunge inoltre che i corpi non colpiti da proiettili erano stati rimpiccioliti alle dimensioni di poco più di un metro... Anche il primario del General Hospital di Hilla, Saad Al Falluji, racconta un episodio riguardante le orrende mutilazioni dei passeggeri di un autobus colpito a un posto di blocco americano da un’arma misteriosa e silenziosa. Il medico iracheno si stupisce di non aver riscontrato su morti e feriti la presenza di proiettili. Di ventisei persone che viaggiavano su un minibus, dice Al Falluji...

circa venti avevano la testa mozzata, oppure non avevano più le braccia o le gambe (...). Anche sul tetto del mezzo c’erano parti umane: intestini, interiora varie...

Geert Van Moorter, medico volontario in Iraq, raccoglie da Al Falluji un’altra testimonianza:

tra i sopravvissuti nessuno aveva sentito alcun suono, e quindi non si era trattato di un’esplosione; non vi erano pallottole, schegge o frammenti nei loro corpi, e loro stessi pensarono a qualche arma sconosciuta.

Partendo da questi fatti agghiaccianti, dunque, l’inchiesta di Rai News 24 analizza l’attuale impiego di una nuova tipologia di armamenti, destinata forse a segnare il passaggio epocale dalle armi “cinetiche” a quelle ad “energia diretta”. Come spiega l’ex colonnello John Alexander, già direttore in uno dei laboratori di ricerca militare più importanti degli Stati Uniti, si tratta di armi che...

lanciano elettroni ad alta velocità e a grande distanza. Ovviamente ci sono i laser, che utilizzano lo spettro luminoso; poi ci sono le armi a microonde, che operano sui altre frequenze: fondamentalmente si tratta di armi ad energia, che è qualcosa di immateriale, poiché sono gli elettroni a muoversi.

Per migliaia di anni, afferma William Arkin, ex analista del Pentagono e ora giornalista del Washington Post,

il modo di uccidere un uomo era basato sull’azione di colpirlo, con una spada, o una lancia, o una freccia, o una pallottola, o una bomba. Si tratta in tutti questi casi di una forza cinetica, che uccide colpendo. Oggi invece veniamo ad avere un principio fisico completamente nuovo applicato all’atto di uccidere, e la gente potrebbe non rendersi conto di rischiare di essere uccisa, perché la loro pelle ed il loro corpo viene colpito da microonde ad alta energia o da raggi laser che hanno un effetto immediato (...). Gli Stati Uniti spendono circa mezzo miliardo di dollari all’anno in armi ad energia diretta, che è una cifra rilevante, pari all’intero budget della difesa di una nazione europea.

Nell’inchiesta si descrive poi anche un’arma non letale (o quasi): il “raggio del dolore”. Le caratteristiche di questo strumento, che utilizza un raggio invisibile e provoca un intensissimo dolore ma non la morte, sono finalizzate al controllo dell’ordine pubblico e allarmano ovviamente le organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani, che vedono in questa nuova arma il rischio di uno strumento di tortura graduale e legalizzata. La verità è che, oggi più che mai, l’unico modo per difendere concretamente i diritti umani è lottare contro il capitalismo, demone impazzito che spinge le borghesie di tutto il pianeta ad affinare giorno dopo giorno i propri strumenti di dominio, fondati - questa inchiesta ne è ulteriore conferma - su ogni sorta di terrore e atrocità.

Gek

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.