Situazione reale e balle ufficiali negli Usa

La retorica economica nasconde la realtà delle condizioni dei lavoratori statunitensi - Da Internationalist Notes n. 18, dei compagni simpatizzanti BIPR americani di Madison (Winsconsin)

Dietro la retorica di un eterno boom economico in cui tutti vivrebbero nella prosperità, si nasconde una realtà che continua a peggiorare. Questa non è la realtà che la stampa ci mostra né tantomeno quella che ascoltiamo dai partiti di centro e di "sinistra". L'attuale crisi dell'economia mondiale è stata evitata fino ad ora da un governo che continua a rifilare all'estero merce americana, che favorisce la crescita del debito e che, infine, invita a spendere per dar fiato ad un'economia destinata al collasso nella situazione attuale.

Quando sono mutate (nel 1996) le regole che fissavano l'amministrazione del denaro destinato allo stato sociale, lo stato del Wisconsin aveva già approntato una piattaforma di prova per la riforma del welfare. Uno studio condotto all'inizio di quest'anno mostra che il 38% delle persone impegnate nel programma di lavoro del Wisconsin (Wisconsin Works program), non ha trovato un impiego. A questo va aggiunto che i neo-assunti percepiscono un salario medio di 7.42$ all'ora e che il 68 per cento degli intervistati afferma di raggiungere raramente quella soglia (1). La media dei salari negli USA tra il 1980 e il 1997 è calata malgrado due recessioni e due anemiche riprese. Secondo le statistiche dell'US Census Bureau il salario medio orario, è caduto fra il 1980 e il 1997 da 7.78$ a 7.55$; viene inoltre sottolineato nella stessa indagine che 36.529.000 cittadini statunitensi vivono in condizioni di povertà (si tratta di rilevamenti ufficiali) (2).

Inoltre la stessa agenzia che ha compiuto i rilevamenti stima di non avere contato perlomeno quattro milioni di persone, quasi tutte sotto i limiti di sopravvivenza o a basso salario (4). In queste cifre accuratamente manipolate i lavoratori part-time sono stati considerati come lavoratori a tempo pieno e i lavoratori che hanno diversi impieghi part-time sono conteggiati come occupati con più... occupazioni. Quando una azienda che impiega 600 lavoratori ne licenzia 200 essa cade sotto il limite dei 500 dipendenti ed entra nella lista delle piccole imprese (small business) e ciò, con arbitraria interpretazione porta a conteggiare un aumento di 400 posti di lavoro nella piccola impresa.

Come risultato della crisi scoppiata in Russia e nell'Asia, la Banca mondiale ha evidenziato il rischio di una recessione generalizzata in arrivo per il 1999, nonostante la rosea retorica sull'economia portata avanti dal governo statunitense.

La speculazione, endemica nel sistema capitalista, è stata notata troppo tardivamente dalle varie istituzioni mondiali. Il governatore della Banca di Thailandia, Chato Mongol Sonakul ha dichiarato che "Non ha senso gestire il proprio sistema finanziario secondo le regole, quando questo a livello internazionale di regole non ne conosce". La classe dominante non ha nuove soluzioni per la crisi che la affligge. Dopo i vari gioiosi proclami della Federal Reserve che sostenevano che la crisi economica del Brasile non avrebbe colpito gli USA, resta comunque il fatto che 2000 multinazionali con base negli Usa, fanno affari in quel paese. Un terzo degli scambi commerciali statunitensi sono diretti verso Messico e America centrale e meridionale. Al restringersi di questi mercati, il deficit degli scambi continua a crescere indicando un giro di vite su un'economia che andrà probabilmente seriamente "corretta".

La crisi latino-americana ha costretto la borghesia di Argentina e Messico a considerare di adottare come moneta il dollaro statunitense nell'interesse della stabilità economica. Sembra un forte richiamo alla creazione di un'unione monetaria con gli USA, che possa emulare e battere la recente unificazione monetaria in Europa sotto il vessillo dell'Euro che a sua volta è nato anche per contrastare la potenza del dollaro.

Verso la metà di febbraio, la banca centrale giapponese ha tagliato i già bassi tassi di interesse nel tentativo di incoraggiare il prestito e portare velocemente l'economia fuori dalla crisi. Solo una settimana prima di questa decisione, l'agenzia che gestisce la programmazione economica aveva dichiarato che il paese aveva raggiunto il fondo e che avrebbe intrapreso un tentativo di ripresa dalla seconda metà dell'anno. La borghesia giapponese, però, non può far miracoli: può solo imitare ciò che si sta facendo in altri paesi: prestare ed esportare.

Il pensiero che regna negli USA in questo periodo è che la loro condizione di superpotenza permetterà di superare le crisi cicliche anche quando le riprese economiche si fanno di volta in volta sempre più deboli.

Il capitalismo, invece, è condannato e i proletari devono scegliere se distruggerlo a farsi condannare assieme ad esso.

(1) #Associated Press. Study Targets Welfare in Wisconsin 13 Gennaio 1999.

(2) #US Bureau of the Census Annuario statistico degli Usa 1998 (118th edition.) Washington, DC, 1998.

(3) #Associated Press. Court: Census Can't Use Estimates. 25 gennaio 1999

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.