You are here
Home ›L'appello di Greta Thunberg per gli scioperi generali: le confusioni di una protesta riformista
Il 23 maggio Greta Thunberg e altri 46 portavoce della Youth Climate Protest (YCP) hanno prodotto una dichiarazione prima del loro ultimo giorno di azione. Al centro della dichiarazione c'era un "invito" che riportiamo integralmente per ponderarne accuratamente il contenuto.
A partire da venerdì 20 settembre inizieremo una settimana di azione per il clima con uno sciopero mondiale per il clima. Chiediamo agli adulti di mobilitarsi al nostro fianco. Ci sono molti programmi in diverse parti del mondo per permettere agli adulti di unirsi, mobilitarsi e uscire dal vostro quieto vivere per lottare per il nostro clima. Uniamoci tutti insieme, con i vostri vicini, colleghi di lavoro, amici, familiari e andate in strada a far sentire la vostra voce e fare di questo un punto di svolta nella nostra storia.
Lo sciopero di massa è stato storicamente uno strumento importante nella lotta della classe operaia. Di solito compare in un periodo in cui la combattività è in forte crescita. In tali circostanze lo sciopero di massa è un riflesso del fatto che la classe sta rafforzando la propria coscienza e auto-organizzazione. In breve, la comparsa di uno sciopero di massa fa parte del processo nel quale la classe riconosce il proprio potenziale come classe che lotta "per se stessa".
La chiamata di Thunberg e dei suoi colleghi fa eco agli appelli di gruppi come Earth Strike per un "Sciopero generale per salvare il pianeta". Non proviene da una crescita della lotta di classe, né si inserisce nelle tradizioni di uno sciopero generale invocato e controllato dai sindacati come manovra di contrattazione. In questo senso il richiamo della YCP non è né carne né pesce.
Una risposta comunista allo sciopero della Thunberg
L'economia mondiale capitalista si basa sul caos e sulla concorrenza che stanno al cuore del modo di produzione capitalista. Senza dubbio l’espansione infinita, guidata dalle pretese rapaci del sistema e dalla ricerca del profitto, ha conferito all’economia mondiale una natura distruttiva che causa guerre e disastri prevedibili su una scala senza precedenti. La direzione intrapresa verso la distruzione delle specie viventi e delle risorse vitali è un prodotto sistemico del capitalismo nella sua fase imperialista più corrosiva. Il mancato riconoscimento di questa cruciale causalità è al centro degli errori di approccio da parte della YCP e le sue affiliata locali come Extinction Rebellion (XR).
Costoro partono dalla richiesta rivolta a i "nostri" governi e alle imprese affinché si impegnino a evitare la distruzione totale. In realtà, però, non si accorgono che si stanno rivolgendo proprio ai soggetti che hanno lo scopo di mantenere in vita questo potere anti-umano e la sua capacità di controllo e cantano vittoria quando il parlamento britannico dichiara l’ "emergenza climatica". Simili atti sono solo aria fritta che lascia la classe dirigente col pieno controllo delle leve del dominio economico, politico e sociale.
Partendo da una linea così confusa, la massa che li segue è incoraggiata a nutrire le proprie illusioni sulle possibilità di un capitalismo più umano. Gruppi come l'XR producono progetti per le "Assemblee del Popolo" per sostenere la messinscena democratica. Similmente l'appello di maggio della YCP fa riferimento addirittura a rivoluzioni precedenti che hanno aiutato la classe capitalista a prendere il potere. Scrivono: "Durante la rivoluzione francese le madri sono scese in strada, hanno riempito le piazze per i loro figli".
Nell’agenda di protesta della YCP è breve il passo per arrivare da una visione non classista a una richiesta di sciopero dei lavoratori. Per la YCP e i suoi seguaci liberal l’azione della classe operaia deve essere attivata e disattivata come un interruttore per perseguire un'illusoria strategia riformista. Per i lavoratori più coscienti da un punto di vista di classe, l'azione di sciopero deve essere parte della nostra esperienza collettiva, nell'interesse della nostra classe contro tutte le fazioni dei padroni.
Se gli scioperi avvenissero in linea con l'appello di YCP, sorgerebbe inevitabilmente una conseguenza imprevista: in molte aree del mondo, infatti, sia "democratiche" che "autoritarie", gli scioperi politici sono illegali. Tali azioni coinvolgerebbero quindi alcuni lavoratori che intraprendono azioni di sciopero politico al di fuori del controllo delle macchine sindacali e sfidando la legge della classe dirigente.
Lo sciopero è una delle espressioni fondamentali dell'essenza della classe operaia come classe collettiva, forgiata dal capitalismo e trasformata all'infinito in risposta ai cambiamenti nel processo produttivo. Per più di un secolo queste trasformazioni sono avvenute su scala globale, in una "economia mondiale". Senza riconoscere il ruolo dei rapporti di classe, la YCP è giunta alla corretta conclusione che la distruzione ecologica può essere fermata solo su scala planetaria. Dobbiamo però sottolineare che la questione ecologica non è l’unica, tutta la barbarie strisciante delle carestie, delle guerre senza fine e delle migrazioni forzate di massa fluiscono direttamente dai meccanismi dell'imperialismo.
Salvare il clima - Abbattere il capitalismo
Vi sono prove schiaccianti che l'ecologia del pianeta si sta rapidamente deteriorando. Il potere esercitato dalla classe dominante sulla ricerca e sulla diffusione delle informazioni (e della disinformazione!) rende però difficile arrivare a una visione oggettiva sulla miriade di scadenze che sono state poste riguardo al tempo di vita rimanente per la società organizzata o per l'umanità nel suo complesso. Nonostante questa mancanza di una previsione accurata, è chiaro che la distruzione ecologica è una figura in più che si è aggiunta ai cavalieri dell'apocalisse imperialista.
La YCP riconosce che siamo a "un punto di svolta nella nostra storia". Riconosce anche che è necessario un movimento mondiale. E questo è completamente vero, se vogliamo salvare l'umanità da un futuro orribile che noi chiamiamo barbarie.
La YCP si è rivolta allo sciopero di massa come arma di protesta. Inconsciamente ha innestato nelle sue richieste "utopico-riformiste" uno degli elementi principali della lotta per la rivoluzione della classe operaia. Così facendo distorce il vero significato di tale sciopero. Lo sciopero di massa, come ha affermato Rosa Luxemburg, è il precursore dell'azione rivoluzionaria. Ma la YCP non propone alcuna azione se non
chiedere che i governi approntino immediatamente un percorso sicuro per rimanere entro 1,5° C di riscaldamento globale [... criticando i politici per aver ceduto] la loro responsabilità per il nostro futuro a dei profittatori, la cui ricerca di denaro veloce minaccia la nostra stessa esistenza.
Questi "profittatori" sono i capitalisti e i politici sono i loro rappresentanti di classe. Invitarli ad "agire" e ad abbandonare la loro essenza più intima è come chiedere a una tigre di diventare vegetariana. Il problema è proprio il sistema capitalista e questo appello per uno sciopero di massa globale deve essere un appello che coinvolga l'intera classe operaia. Ma non può essere fatto senza preparazione
lanciando improvvisamente la 'parola d'ordine' campata per aria di uno sciopero generale, in un qualsiasi momento, ma innanzi tutto chiarendo agli strati più ampi del proletariato l'inevitabile venuta di questo periodo rivoluzionario, i fattori sociali interni che lo rendono necessario e le conseguenze politiche che ne derivano.
Rosa Luxemburg, Lo sciopero di massa
Questo è qualcosa che difficilmente può comprendere un movimento che deriva da intellettuali della classe media e la conseguenza peggiore è che può far deragliare la vera lotta per il nostro ambiente e la nostra esistenza.
Per questo motivo ci rivolgiamo a coloro che rispondono all'appello dell'YCP perché riconoscano che il cammino verso un tale futuro dipende da un "punto di svolta" molto specifico: il ribaltamento dell'ordine capitalista, che in pochi secoli ha portato l'umanità sull'orlo di un disastro assoluto. La classe operaia mondiale è l'unica forza sociale con la capacità e il potenziale di creare quel mondo migliore, basato sulla proprietà comune, la cooperazione e la produzione sostenibile pianificata per soddisfare i bisogni sociali e non per produrre profitto.
KT, 11 luglio 2019Battaglia Comunista #09-10
Inizia da qui...
ICT sections
Fondamenti
- Bourgeois revolution
- Competition and monopoly
- Core and peripheral countries
- Crisis
- Decadence
- Democracy and dictatorship
- Exploitation and accumulation
- Factory and territory groups
- Financialization
- Globalization
- Historical materialism
- Imperialism
- Our Intervention
- Party and class
- Proletarian revolution
- Seigniorage
- Social classes
- Socialism and communism
- State
- State capitalism
- War economics
Fatti
- Activities
- Arms
- Automotive industry
- Books, art and culture
- Commerce
- Communications
- Conflicts
- Contracts and wages
- Corporate trends
- Criminal activities
- Disasters
- Discriminations
- Discussions
- Drugs and dependencies
- Economic policies
- Education and youth
- Elections and polls
- Energy, oil and fuels
- Environment and resources
- Financial market
- Food
- Health and social assistance
- Housing
- Information and media
- International relations
- Law
- Migrations
- Pensions and benefits
- Philosophy and religion
- Repression and control
- Science and technics
- Social unrest
- Terrorist outrages
- Transports
- Unemployment and precarity
- Workers' conditions and struggles
Storia
- 01. Prehistory
- 02. Ancient History
- 03. Middle Ages
- 04. Modern History
- 1800: Industrial Revolution
- 1900s
- 1910s
- 1911-12: Turko-Italian War for Libya
- 1912: Intransigent Revolutionary Fraction of the PSI
- 1912: Republic of China
- 1913: Fordism (assembly line)
- 1914-18: World War I
- 1917: Russian Revolution
- 1918: Abstentionist Communist Fraction of the PSI
- 1918: German Revolution
- 1919-20: Biennio Rosso in Italy
- 1919-43: Third International
- 1919: Hungarian Revolution
- 1930s
- 1931: Japan occupies Manchuria
- 1933-43: New Deal
- 1933-45: Nazism
- 1934: Long March of Chinese communists
- 1934: Miners' uprising in Asturias
- 1934: Workers' uprising in "Red Vienna"
- 1935-36: Italian Army Invades Ethiopia
- 1936-38: Great Purge
- 1936-39: Spanish Civil War
- 1937: International Bureau of Fractions of the Communist Left
- 1938: Fourth International
- 1940s
- 1960s
- 1980s
- 1979-89: Soviet war in Afghanistan
- 1980-88: Iran-Iraq War
- 1982: First Lebanon War
- 1982: Sabra and Chatila
- 1986: Chernobyl disaster
- 1987-93: First Intifada
- 1989: Fall of the Berlin Wall
- 1979-90: Thatcher Government
- 1980: Strikes in Poland
- 1982: Falklands War
- 1983: Foundation of IBRP
- 1984-85: UK Miners' Strike
- 1987: Perestroika
- 1989: Tiananmen Square Protests
- 1990s
- 1991: Breakup of Yugoslavia
- 1991: Dissolution of Soviet Union
- 1991: First Gulf War
- 1992-95: UN intervention in Somalia
- 1994-96: First Chechen War
- 1994: Genocide in Rwanda
- 1999-2000: Second Chechen War
- 1999: Introduction of euro
- 1999: Kosovo War
- 1999: WTO conference in Seattle
- 1995: NATO Bombing in Bosnia
- 2000s
- 2000: Second intifada
- 2001: September 11 attacks
- 2001: Piqueteros Movement in Argentina
- 2001: War in Afghanistan
- 2001: G8 Summit in Genoa
- 2003: Second Gulf War
- 2004: Asian Tsunami
- 2004: Madrid train bombings
- 2005: Banlieue riots in France
- 2005: Hurricane Katrina
- 2005: London bombings
- 2006: Anti-CPE movement in France
- 2006: Comuna de Oaxaca
- 2006: Second Lebanon War
- 2007: Subprime Crisis
- 2008: Onda movement in Italy
- 2008: War in Georgia
- 2008: Riots in Greece
- 2008: Pomigliano Struggle
- 2008: Global Crisis
- 2008: Automotive Crisis
- 2009: Post-election crisis in Iran
- 2009: Israel-Gaza conflict
- 2020s
- 1920s
- 1921-28: New Economic Policy
- 1921: Communist Party of Italy
- 1921: Kronstadt Rebellion
- 1922-45: Fascism
- 1922-52: Stalin is General Secretary of PCUS
- 1925-27: Canton and Shanghai revolt
- 1925: Comitato d'Intesa
- 1926: General strike in Britain
- 1926: Lyons Congress of PCd’I
- 1927: Vienna revolt
- 1928: First five-year plan
- 1928: Left Fraction of the PCd'I
- 1929: Great Depression
- 1950s
- 1970s
- 1969-80: Anni di piombo in Italy
- 1971: End of the Bretton Woods System
- 1971: Microprocessor
- 1973: Pinochet's military junta in Chile
- 1975: Toyotism (just-in-time)
- 1977-81: International Conferences Convoked by PCInt
- 1977: '77 movement
- 1978: Economic Reforms in China
- 1978: Islamic Revolution in Iran
- 1978: South Lebanon conflict
- 2010s
- 2010: Greek debt crisis
- 2011: War in Libya
- 2011: Indignados and Occupy movements
- 2011: Sovereign debt crisis
- 2011: Tsunami and Nuclear Disaster in Japan
- 2011: Uprising in Maghreb
- 2014: Euromaidan
- 2016: Brexit Referendum
- 2017: Catalan Referendum
- 2019: Maquiladoras Struggle
- 2010: Student Protests in UK and Italy
- 2011: War in Syria
- 2013: Black Lives Matter Movement
- 2014: Military Intervention Against ISIS
- 2015: Refugee Crisis
- 2018: Haft Tappeh Struggle
- 2018: Climate Movement
Persone
- Amadeo Bordiga
- Anton Pannekoek
- Antonio Gramsci
- Arrigo Cervetto
- Bruno Fortichiari
- Bruno Maffi
- Celso Beltrami
- Davide Casartelli
- Errico Malatesta
- Fabio Damen
- Fausto Atti
- Franco Migliaccio
- Franz Mehring
- Friedrich Engels
- Giorgio Paolucci
- Guido Torricelli
- Heinz Langerhans
- Helmut Wagner
- Henryk Grossmann
- Karl Korsch
- Karl Liebknecht
- Karl Marx
- Leon Trotsky
- Lorenzo Procopio
- Mario Acquaviva
- Mauro jr. Stefanini
- Michail Bakunin
- Onorato Damen
- Ottorino Perrone (Vercesi)
- Paul Mattick
- Rosa Luxemburg
- Vladimir Lenin
Politica
- Anarchism
- Anti-Americanism
- Anti-Globalization Movement
- Antifascism and United Front
- Antiracism
- Armed Struggle
- Autonomism and Workerism
- Base Unionism
- Bordigism
- Communist Left Inspired
- Cooperativism and autogestion
- DeLeonism
- Environmentalism
- Fascism
- Feminism
- German-Dutch Communist Left
- Gramscism
- ICC and French Communist Left
- Islamism
- Italian Communist Left
- Leninism
- Liberism
- Luxemburgism
- Maoism
- Marxism
- National Liberation Movements
- Nationalism
- No War But The Class War
- PCInt-ICT
- Pacifism
- Parliamentary Center-Right
- Parliamentary Left and Reformism
- Peasant movement
- Revolutionary Unionism
- Russian Communist Left
- Situationism
- Stalinism
- Statism and Keynesism
- Student Movement
- Titoism
- Trotskyism
- Unionism
Regioni
Login utente
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.
Comments
Mi sembra facendo i dovuti paragoni come se uno volesse curare un tumore con delle aspirine.