Osama bin Laden - Da servo degli americani a principale nemico degli Stati Uniti

Già poche ore dopo gli attentati al Word Trade Center di New York e al Pentagono gli Stati Uniti hanno indicato in Osama bin Laden la sinistra figura che ha architettato e finanziato il criminale atto terroristico. Solo un personaggio come bin Laden poteva far precipitare come bombe degli aerei in due posti così simbolici per il capitalismo statunitense come le torri gemelle e il pentagono, che nell'immaginario collettivo rappresentavano il potere economico-finanziario e militare degli Stati Uniti. Fino al momento in cui scriviamo gli Stati Uniti hanno fornito solo in via strettamente riservata le prove della colpevolezza dello sceicco saudita ai governi alleati e allo stato maggiore della Nato, ma hanno evitato di rendere pubbliche le prove che inchioderebbero alle proprie responsabilità il terrorista più ricercato del mondo. In un prossimo futuro forse potremo anche noi accedere alle carte segrete e probabilmente accertare il legame di Osama bin Laden con gli atti terroristici dell'undici settembre scorso, ma questo è un aspetto secondario che non deve assolutamente distogliere la nostra attenzione nel cercare di comprendere i reali interessi che sono alla base di questo nuovo fronte di guerra. Una breve biografia di Osama bin Laden ci potrà aiutare molto nel comprendere le dinamiche imperialistiche in un area strategica per il controllo del petrolio come quella afghana.

Osama è uno dei 54 figli di Muhammad bin Laden, un emigrato yemenita, che grazie ai legami con la famiglia reale saudita è diventato prima costruttore di corte e successivamente ha avuto il privilegio di poter ottenere i lavori per l'ampliamento e la gestione della grande moschea di La Mecca. Un incarico che ha portato nelle casse della famiglia bin Laden oltre ad una fortuna in termini finanziari tutta una serie di vantaggi da un punto di vista politico-religioso; infatti, per il mondo islamico La Mecca rappresenta qualcosa ancor di più importante di cosa rappresenta la chiesa di San Pietro per il mondo cattolico. Il padre di Osama alla sua morte, oltre ad un patrimonio di 11 miliardi di dollari, al valore del 1968, lascia in eredità ai figli un rapporto privilegiato con la famiglia reale saudita, tanto che questi concedono alla famiglia bin Laden il controllo di numerosi pozzi petroliferi situati nel nord del paese. L'ascesa finanziaria della famiglia di Osama bin Laden è così repentina che alcuni dei suoi fratelli entrano addirittura in affari, tramite delle banche arabe, con la famiglia dell'attuale presidente statunitense Bush. È proprio il minore dei Bush, l'attuale presidente, che alla fine degli anni ottanta riesce a realizzare un vero e proprio colpo finanziario a spese della famiglia di bin Laden. Infatti, il 20 giugno del 1990 George W. Bush vende la sua partecipazione nella Harken a 4 dollari ad un banca araba il cui maggiore azionista e la famiglia di Osama. Soltanto otto giorni dopo tale operazione vengono pubblicati i dati economici della Harken e si scopre che la società ha realizzato delle perdite per un valore di 23 milioni di dollari e immediatamente il valore delle azioni scende a 1 dollari. Ma questo è solo un singolo episodio di un rapporto tra le due famiglie che affonda le proprie origini in tempi ancor più lontani.

I primi contatti di Osama bin Laden l'amministrazione americana risalgono ai primi anni 80 durante l'occupazione sovietica dell'Afghanistan. La strategia americana punta in quegli anni ad opporsi all'impero sovietico creando delle brigate internazionali islamiche capaci di contrastare l'invasione russa. È in questi anni che la figura di Osama bin Laden comincia ad assumere una certa importanza nell'ambito dell'integralismo islamico; sfruttando le sue conoscenze con la famiglia reale saudita si pone al vertice di una struttura religiosa-militare capace di raccogliere fondi per la causa islamica. Con la fattiva collaborazione della Cia e dei servizi segreti pakistani ISI (Inter Services Intelligence) la forza numerica della Jihad afgana tra il 1982 e 1990 cresce in maniera esponenziale; da poche centinaia di uomini l'esercito integralista di Osama bin Laden infoltisce i ranghi di nuove forze tanto da poter contare intorno alla metà degli anni 80 su circa 35 mila uomini. Alla fine degli anni 80 la jihad afgana può contare sull'appoggio di un esercito composto da quasi centomila uomini equipaggiati con le migliori armi presenti sul mercato. La strategia americana nell'area mediorientale punta molto su un personaggio come Osama bin Laden sia per la sua capacità organizzativa all'interno dei gruppi dell'integralismo islamico sia per i suoi legami con la famiglia reale saudita. Anzi sono proprio gli uomini della famiglia di re Fahd ha sponsorizzarlo presso la Cia americana. Gli Stati Uniti per tutti gli anni ottanta giocano la carta dell'integralismo islamico per creare ulteriori problemi al decadente impero sovietico, tanto che alla fine del decennio i guerriglieri afghani riescono a sconfiggere l'armata rossa.

I rapporti tra Osama bin Laden e l'amministrazione americana cominciano a raffreddarsi nei primi mesi del 1990 in prossimità dell'invasione del Kuwait da parte dell'esercito di Saddam Hussein. Osama bin Laden, che per anni aveva cercato d'indebolire il governo di Baghdad attraverso l'azione di combattenti jihadisti, è contrario alla presenza degli Stati Uniti e delle forze alleate nel luogo santo della Mecca e di Medina. Da rampollo della famiglia reale si trasforma in un suo acerrimo nemico, alleandosi ai gruppi integralisti che si oppongono al re Fahd. La rottura con la casa reale e gli Stati Uniti trova la propria origine nel fatto che lo stanziamento dell'esercito americano da fatto transitorio si trasforma in un'occupazione a tempo indeterminato, privando Osama bin Laden e la sua famiglia di tutte le fonti di guadagno. Infatti, la presenza militare delle truppe americane in Arabia Saudita impedisce di fatto a Osama bin Laden e alla sua famiglia di sfruttare autonomamente i propri numerosi pozzi petroliferi posti nella zona nord del paese. Comincia con questa espropriazione lo scontro tra gli Stati Uniti e gli integralisti islamici guidati da Osama bin Laden. Dietro la cortina ideologica dell'Islam e della purificazione ideologica del popolo arabo dalla contaminazione occidentale si nascondono ben più prosaici interessi economici. La Jihad islamica e la lotta contro l'occidente nasconde in realtà uno scontro economico per il controllo delle risorse petrolifere.

Dai primi anni novanta Osama bin Laden allarga il proprio raggio d'azione su un fronte internazionale più ampio. Instaura rapporti con altri gruppi dell'integralismo islamico che agiscono in vari paesi musulmani, tanto che nella seconda metà degli anni novanta Osama bin Laden grazie alla sua capacità finanziaria e militare riesce a costituire l'organizzazione "al Qaeda" (la base) che si pone l'biettivo di combattere gli interessi americani in ogni angolo del pianeta. Secondo le informazioni fornite in questi anni dai vari servizi segreti l'organizzazione di Osama bin Laden per le sue capacità finanziarie e militari è in grado di colpire con azioni terroristiche gli Stati Uniti. Protetto dal governo integralista talebano che guida l'Afghanistan dalla metà degli anni novanta e che è stato aiutato a conquistare il potere proprio dagli Stati Uniti, Osama bin Laden si trasforma in questi ultimi anni in una vera primula rossa del terrorismo internazionale. Tutte le più importanti azioni terroristiche internazionali vengono attribuite al suo gruppo. Nonostante tutti sapessero del pericolo terrorista lo scorso 11 settembre tre aerei di linea vengono lanciati su New York e Washintong.aprendo ufficialmente un nuovo fronte di guerra in un'area strategicamente importante per il controllo del petrolio. Una guerra che vede il proletariato ancora una volta succube dell'ideologia borghese, pertanto incapace di opporsi alla logica della guerra imperialistica per rilanciare il disfattismo rivoluzionario.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.