Sulle ultime giravolte del bordighismo - Non è mai troppo tardi, però...

Nella televisione degli anni '60, bacchettona, bigotta, ferreamente democristiana, ma sicuramente meno becera e volgare di quella odierna, c'era un programma che voleva contribuire a colmare le ampie sacche di analfabetismo ancora esistenti tra il proletariato italiano, povero e miserabile come pochi in Europa. Erano le stesse esigenze dell'accumulazione capitalista (il boom economico) che richiedevano un'alfa-betizzazione di massa almeno a livello elementare. Quella trasmissione si intitolava "Non è mai troppo tardi", perché si prefiggeva di insegnare a leggere e scrivere a quegli adulti che non avevano avuto la possibilità di farlo prima. I lettori meno giovani probabilmente se la ricorderanno.

Il titolo di quel programma è affiorato tra le nebbie del passato non per nostalgia dei tempi andati, ma leggendo il numero 50/2001 di "Comunismo", rivista teorica del "Il Partito Comunista", uno dei tre o quattro partiti comunisti internazionali che rivendicano l'esclusiva del bordighismo ossia le debolezze e i limiti teorici del Bordiga post seconda guerra mondiale (ma non solo). Uno di questi errori che portò, assieme ad altri, alla spaccatura del Partito Comunista Internazionalista e alla nascita "ufficiale" della corrente bordighista, fu la valutazione della natura sociale dell'URSS. I compagni che fondarono il partito, fin dagli anni '30 avevano qualificato l'URSS come paese a capitalismo di stato, interamente persa alla causa dell'emancipazione del proletariato. Anzi, era ritenuta un nemico acerrimo di quest'ultimo, come e forse di più che qualsiasi altro paese a capitalismo "classico", proprio per la natura mistificante del regime oltre che per lo sfruttamento durissimo cui era sottoposta la forza-lavoro della federazione sovietica; per non dire, poi, dello sterminio sistematico della vecchia guardia bolscevica e di chiunque osasse anche timidamente criticare lo stalinismo, strappando il velo del falso comunismo.

Tale è sempre stato il nostro giudizio sull'ex paese dei soviet, ma Bordiga, che non era nemmeno iscritto, cominciò a tormentare il partito con i suoi contorcimenti teorici (capitalismo di stato? Sì, ma, forse, no...) fino a provocare, come si diceva, la scissione del 1952. Una delle motivazioni avanzate da Bordiga per negare il carattere capitalista dell'URSS era che si faceva fatica a individuare le classi e i borghesi in carne e ossa, quindi era meglio soprassedere e parlare d'altro, ossia di industrialismo di stato (?). Solo anni dopo, e sempre con qualche riserva, accettò - e con lui tutto il bordighismo - la definizione di capitalismo di stato. Va da sé che da questa diversa impostazione teorica discendeva anche un diversa prassi politica, per es., considerare l'URSS un nemico di "seconda scelta" rispetto agli USA.

Ora, per arrivare al dunque, nel numero sopra citato di "Comunismo", viene pubblicato un articolo del giugno 1948 di Battaglia Comunista (che lo tradusse da L'Internationaliste, bollettino della frazione belga) in cui si diceva chiaramente che "Nei quadri e dietro il paravento della burocrazia si è ricostituita la classe borghese". Ci fa piacere che i compagni bordighisti pubblichino queste cose (non è mai troppo tardi...) ma ci vorrebbe un minimo di coraggio (o onestà) politico in più, spiegando come mai abbiano sostenuto posizioni opposte, invece di dire che "Nel 1948 [...] eravamo i soli a proclamare apertamente che da ambo i lati della cortina di ferro il modo di produzione capitalistico aveva trionfato ed imposto la sua ferrea legge al proletariato internazionale" (Comunismo, pag. 55). No, compagni, il partito, non voi, diceva questo, quel partito da cui ve ne siete andati sbattendo la porta affermando il contrario di quello che adesso rivendicate.

Non è per rinfocolare polemiche ormai archeologiche - abbiamo ben altro a cui pensare - ma non crediamo sia un buon metodo, specie per i comunisti, forzare la storia a proprio uso e consumo.

Lambro

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.