Clinton e l'ascia di guerra

Saddam continua a chiedere la fine dell’embargo nella speranza che l’Onu la vinca sugli Usa e preme sull’Onu stessa, con lo strumento ormai “classico” della chiusura alle cosiddette ispezioni sui suoi presunti arsenali. A questo punto la tragica farsa prevede che, alla faccia dell’ONU, l’amministrazione Usa finge di prenderne le difese e minaccia e prepara l’attacco militare. Nel momento di andare in macchina non sappiamo se l’attacco ci sarà, ma una cosa è certa: nonostante le forti perplessità e i disaccordi di fondo di Europa e Russia, questi stanno zitti e lasciano fare. Per ora, continuiamo a dire. Ma perché non fanno almeno un po’ di voce grossa?

Sappiamo che quel che c’è in questione in quell’area è il petrolio: Se Saddam mette sul mercato tutto quello che può estrarre, il prezzo già depresso, precipita in giù e a perderci subito e pesantissimamente intanto sarebbe la già disastrata Russia. L’Europa avrebbe invece dei vantaggi immediati e proprio a danno della faticata “ripresa” della produzione americana. Ma sa benissimo che gli Usa non lo possono consentire: iniziare a dire dei no secchi agli Usa sulla gestione americana del petrolio mediorientale e non solo significherebbe mettersi subito in rotta di collisione e perdere per strada la Gran Bretagna, anche lei produttrice di petrolio e anche per questo fedelissima alleata degli Usa. Non sono ancora pronti, i governanti europei a far la voce grossa al mega-concorrente.

Così Clinton si può permettere di tornare ogni poco ad agitar l’ascia di guerra, ogni qualvolta Saddam.

da una parte, gliene fornisce l’occasione e l’Europa, dall’altra, fa le sue manovrette contro gli embarghi americani (con il papa come diplomatico ad hoc).americani (con il papa come diplomatico ad hoc).

Il guaio è che Clinton può fare il bullo imperialista del mondo intero sulle spalle, anche, di quel 62 per cento di americani che non votano (giustamente) ma neppur si muovono come ci si potrebbe aspettare.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.