Lo sciopero della UPS è finito - Conclusioni?

Dello sciopero nazionale negli USA dei lavoratori della United Parcel Service (UPS), si è detto e scritto molto sulla stampa internazionale, di sinistra e di destra borghese. Sembra - a leggerli - che il bello della sua conclusione sia che hanno vinto tutti: padroni e lavoratori. È chiaro che in qualunque vertenza, se entrambi le parti si dicono soddisfatte, una mente oppure si è accontentata di ben poco, oppure - ancora - una delle parti in trattativa ha tratto dei vantaggi a danno del... suo cliente. Qui è il caso del sindacato che ha vinto a danno dei lavoratori che dice di rappresentare. Pubblichiamo qui il contributo dei compagni americani del Los Angeles Workers Voice, seguito dal volantino da essi distribuito nel corso dello sciopero.

Lo sciopero di 15 giorni condotto dai lavoratori della United Parcel Service, la sciopero più lungo da più di un decennio, si è concluso il 19 Agosto. I problemi chiave che stavano dietro lo sciopero erano l’enorme quantità di lavoro part-time impiegato da UPS e le minacce agli impieghi a tempo pieno attraverso la richiesta di una accelerazione del lavoro e la pretesa di un maggior controllo sul possente fondo di pensione dei Teamster dell’UPS.

Mentre la gran parte dei media, posseduti dai monopoli delle corporazioni e la sinistra riformista strombazzano il risultato dello sciopero come una grande vittoria per i lavoratori e come “di una nuova combattività dei sindacati AFL/CIO”, i veri risultato sono che i pochi risultati positivi formalmente sottoscritti in superficie sono praticamente annullati se solo si dà un’occhiata in profondità e si guardi alle clausole avvocatesche in corpo 6 sul contratto quinquennale e al basso livello di coscienza di classe generale conquistato dai lavoratori ai picchetti con i loro sostenitori.

Il problema di fondo era quello di più impieghi a tempo pieno (oggi il 40% della forza lavoro per una media di 19 dollari/ora) per i lavoratori a tempo parziale (ora al 60% degli scioperanti, che guadagnano in media 9 dollari/ora). Ebbene, il nuovo contratto prevederebbe che l’azienda crei 10 mila nuovi posti a tempo pieno nel corso dei 5 anni di validità del contratto; ma... Ma ci sono pesantissime condizioni, previste nelle clausole in corpo 6, che rendono tutto ciò impossibile.

Su un punto, le clausole “nascoste” dicono che se il fatturato diminuisce a causa di qualche recessione eccetera, allora la UPS è sollevata dall’obbligo di creare qualunque aumento di posti a tempo pieno. Ma ci sono altre clausole che danno all’azienda il diritto di aumentare la “produttività del lavoro”, per dire ulteriori accelerazioni delle operazioni e sempre più libere combinazioni delle mansioni. Inoltre la azienda decide dove saranno impiegati gli incrementi di posti full-time; così nelle città dove la UPS cresce, essa userà più lavoratori a tempo pieno, ma nelle città a lenta o nessuno crescita, non si verificherà nessuno aumento di posti a tempo pieno.

Così in base all’accordo più del 90% dei lavoratori part-time e di second’ordine rimarranno tali, anche se molti lavorano per più di 35 ore la settimana! Si deve anche notare che anche quelli promossi allo status di lavoratori a tempo pieno vedranno il loro salario aumentare ai 17,50 dollari/ora solo progressivamente nel corso dei 5 anni del contratto. E ciò è ancora al di sotto dei 19 dollari/ora che ricevono i guidatori e agli addetti al carico a tempo pieno. I lavoratori part-time che ora prendono gli 8 dollari/ora di base prenderanno immediatamente 8,5 dollari/ora e vedranno aumentarsi la paga fino a 10,75 dollari/ora entro la fine dei 5 anni di contratto.

Ma il lavoro part time è così pesante (i caricatori/guidatori devono essere in grado di sollevare pacchi di più di 75 libbre (34 kg) a gran velocità) che l’impiego di lavoratori part-time è di meno di un mezzo anno. Gli aumenti di lavoratori part rime al lavoro saranno per molti anni di un massimo dell’8% e si prevede che restringeranno le differenze di paga fra lavoratori a tempo pieno e a tempo parziale.

Inoltre l’azienda può ancora licenziare 10 mila lavoratori a causa della perdita di quote di mercato dovuta allo sciopero e richiamerà i lavoratori solo se riguadagna la quota di mercato pre-sciopero. UPS ammette di aver perso durante lo sciopero 800 milioni di dollari di vendite.

Ma questa è una azienda che ha fatto profitti netti di un miliardo e mezzo di dollari nel 1996!

Discutendo ai picchetti delle condizioni di lavoro abbiamo rilevato che la azienda è una vera schiavista, che chiede ancora maggiori accelerazioni del lavoro e che sia maschi che femmine sollevino pacchi di 100 libbre (45,4 kg) per volta e - ci dicevano i lavoratori - che molti a part-time sono tenuti in quella condizione alcuni con solo 3 ore al giorno, mentre altri lavorano quasi 35 ore alla settimana - e tutti con le paghe del part time! Sembra che uno dovrebbe essere “bombato” per essere in grado di raggiungere l’andatura da macchina del lavoro richiesto dalla UPS ed essere “premiato” con il maggior numero di ora di lavoro necessarie a prendere una paga sufficiente a sbarcare il lunario! Gli scioperanti in molte città, specialmente sulla costa orientale, hanno spesso combattuto coraggiosamente contro i crumiri della direzione e gli altri difensori dei crumiri al servizio dei capitalisti, i poliziotti. Molte dozzine di operai sono stati picchiati e arrestati e al momento in cui scriviamo non sappiamo se per tutti loro saranno ritirate le accuse e saranno riammessi al lavoro. Ma in altre città, come Chicago, ai lavoratori è stato ingiunto dai papaveri del sindacato dei Teamster di non effettuare assolutamente blocchi o molestare i crumiri, e qui sono state effettuate più consegne crumire.

In altre città la UPS si accordata con le amministrazioni comunali (democratiche e repubblicane) di pagare delle tariffe che assicurassero una più consistente scorta poliziesca ai crumiri.

Per molti i risultati dello sciopero se,mbreranno favorire i lavoratori, ma questo miraggio è prevalentemente una immagine relativa alle aperte bastonature che i lavoratori hanno ricevuto dal triumvirato degli sfruttatori - le imprese, lo stato e i sindacati - specialmente nei recenti scioperi alla Staley, alla Caterpillar, alla Brifgestone-Firestone, presso i giornali di Detroit eccetera.

Solo pochi scioperanti di avanguardia sono maturati sino a vedere la necessità per la la base dei lavoratori di costruire nuove organizzazioni politiche e di combattimento di classe e le illusioni nei sindacati sono ancora piuttosto forti. È stato positivo che alcuni lavoratori di altre industrie si siano affiancati nelle linee di picchetto e abbiano anche in altri modi allargato il sostegno all sciopero, ma i lavoratori per avanzare dovranno allargare la lotta alle altre aziende del loro settore e al di là delle divisione fra settori per realizzare concreti passi avanti per le future più intense lotte della classe. I lavoratori qui, tuttalpiù, stanno conducendo una battaglia di retroguardia e questo può, al momento, rallentare la ritirata e impedire un’altra rotta completa. Ma le operazioni di retroguardia contro l’offensiva capitalista possono fornire lezioni valide per la classe, che devono essere combinate con il lavoro politico dei comunisti per contribuire a spingere i lavoratori ad affrontare le più grandi battaglie di classe che si profilano imminenti.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.