Cecca (Giacomo, 2000)

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China il tuo capo, Morte
di fronte a chi
è più forte di te
contro cui la tua falce
mai nulla potrà

Dura è sempre la sorte
di chi non si arrende
ma è nella coerenza
che immensa risplende
La libertà

Eri una bambina
quando slacciavi
le selle ai soldati
che caricavano
i salariati

Era in buone mani
“l’Ufficio Primo”
quello clandestino
finché i centristi
non ti han cacciato via

Anni in cui coraggio ed impegno
sono una cosa sola
così Cecca e il suo compagno
anche con l’acqua alla gola
non han ceduto mai

Cecca, severa presenza
che come la nostra intransigenza
mai si piegò
Cecca, severa presenza
che come la nostra intransigenza
mai rinunciò